LAVORI TAV A SUSA: ACCORDO CON IL COMUNE PER I NUOVI CANTIERI SULLA LINEA FERROVIARIA SUSA-BUSSOLENO

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I lavori Tav nella piana di Susa

di FABIO TANZILLI

TORINO – Si è svolto lunedì 19 giugno a Torino l’incontro dell’Osservatorio Torino-Lione sotto la guida del presidente Calogero Mauceri, di recente confermato alla guida dell’organismo fino al termine del mandato governativo. Presenti, tra gli altri, l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, il Prefetto di Torino, Raffaele Ruberto, alcuni sindaci del territorio, i vertici delle università torinesi – Politecnico e Università di Torino, i presidenti delle Unioni Montane Val Susa, il direttore procedure accordi e convenzioni Italia di Telt, Fabio Polazzo, i rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), le categorie produttive e i sindacati.
“Tenendo fede allo spirito collaborativo e trasparente, il Commissario Mauceri, ha presentato all’Osservatorio – che ha espresso parere favorevole – un Protocollo d’Intenti che verrà sottoscritto dal Presidente della Regione Piemonte, dal sindaco di Susa, dai rappresentanti di RFI e TELT per ottimizzare la cantierizzazione dell’intervento di innalzamento della linea ferroviaria Susa – Bussoleno, al fine di permettere l’incrocio con la nuova linea ad Alta Velocità” dicono dall’Osservatorio.
“Grazie al costruttivo dialogo con tutti gli attori firmatari del protocollo di intenti si è convenuta un’ottimizzazione della cantierizzazione che permette di ridurre le fasi del cantiere ed evitare la realizzazione della deviazione provvisoria, con la possibilità di limitare l’impronta dell’area di cantiere e le movimentazioni dei materiali della deviata e successivo smantellamento. La soluzione concordata è di realizzare, al posto della deviazione, un servizio sostitutivo di mobilità” aggiungono dall’Osservatorio Tav.
Secondo il progetto dei lavori sulla Piana di Susa di cui ValsusaOggi aveva dato notizia nel luglio 2017, sarà innalzata una parte della linea storica tra Susa e Torino, per consentire – al di sotto – il passaggio della nuova linea Tav e realizzare una fermata per lo scambio dei passeggeri presso la futura stazione internazionale. L’innalzamento della linea avverrà per un tratto di circa 1,2 chilometri e “sarà variabile, con una punta massima di 7 metri, in corrispondenza della fine della banchina della nuova stazione di Susa, sul lato Bussoleno”. Lo scavalcamento della nuova linea Tav sarà realizzato attraverso “una struttura scatolare in cemento armato poggiante su pali”. Nel tratto rimanente, “l’innalzamento della linea storica viene realizzato in rilevato, con muri ad altezza variabile”. Con un nuovo ponte metallico di 75 metri sarà innalzata la linea storica anche nel tratto in cui dovrà scavalcare l’autostrada, dove ci sono i muri monolitici. A causa di tutti questi lavori, la linea ferroviaria Susa – Torino sarà interrotta per un periodo e “dovrà essere sospesa per 2-3 mesi”. Lavori di innalzamento che riguardano anche Via Montello a Susa. Telt intende cambiare l’altimetria della strada, “per consentire il passaggio al di sotto della nuova linea Tav”. La via sarà prolungata fino all’incrocio “con la strada locale a servizio di borgata Ambruna”. Via Montello sarà quindi innalzata e sarà anche spostata “la viabilità di accesso a borgata Braide e a San Giacomo”. Via Montello sarà strategica anche per “l’accesso al cantiere dell’imbocco est del tunnel di base”.

Il nuovo ponte sulla Dora

IL RINNOVO DELLE STAZIONI DI SANT’AMBROGIO, BORGONE SUSA E BRUZOLO
Proseguono le attività progettuali della tratta nazionale, ad opera di Rete Ferroviaria Italiana. Sulla linea storica, ha informato RFI, sono all’esame la progettazione esecutiva del rinnovo delle stazioni di Sant’Ambrogio, Borgone e Bruzolo, lavori affidati tramite appalto integrato.
Sulla tratta Avigliana-Orbassano sono state completate le attività di sondaggio geologico-geognostico e procede l’elaborazione della progettazione definitiva, che dovrebbe essere conseguita a settembre. In autunno ci sarà un confronto con il territorio anche in merito alla viabilità che interferisce con la linea Tav e le interferenze con il reticolo idrico.
Da parte sua, TELT, promotore pubblico incaricato della tratta internazionale, ha annunciato i due avanzamenti previsti nelle prossime settimane: l’assegnazione della gara per il tunnel di base in territorio italiano e il lancio del bando per l’attrezzaggio ferroviario di tutta la sezione transfrontaliera.

CANTIERI TAV TRA ITALIA E FRANCIA: 2000 PERSONE AL LAVORO
TELT ha aggiornato anche l’assemblea sugli avanzamenti che riguardano i cantieri tra Italia e Francia: circa 5 miliardi di appalti totali aggiudicati e oltre 3,2 miliardi di lavori in corso prevalentemente per il tunnel di base, in cui passeranno i treni. Sono circa 2000 le persone al lavoro sull’opera e 10 i cantieri attivi sulla sezione transfrontaliera, di cui 3 in Italia: Chiomonte (che ospiterà i lavori del tunnel di base ed è il maggiore cantiere italiano della tratta internazionale), San Didero (dove in corso la realizzazione del nuovo autoporto Sitaf) e Salbertrand (dove si sta preparando il deposito dello smarino, che trasformerà i materiali di scavo del tunnel di base in calcestruzzo da riutilizzare negli stessi cantieri).

OPERE DI COMPENSAZIONE PER LA VALSUSA: INCONTRO A SETTEMBRE CON I SINDACI
Durante i lavori si è discusso anche delle opere di accompagnamento, già finanziate ma per le quali è necessario declinare “progetti condivisi che garantiscano lo sviluppo economico e sociale del territorio”. Su questo aspetto si è ribadita l’importanza della tempistica che il presidente Mauceri vorrebbe contenere entro la fine del 2023, partendo da un dato acquisto agli atti: 16 milioni già destinati ad interventi individuati nelle prescrizioni del CIPE (delibera 39 del 2018).
Il presidente ha proposto ai membri dell’Osservatorio una prossima convocazione nella seconda metà di settembre, con l’obiettivo di avviare il lavoro di definizione del progetto delle opere compensative, a partire dalle indicazioni che verranno dai Comuni e dagli enti territoriali. Nella stessa occasione si potranno esaminare, con il raggruppamento che risulterà aggiudicatario, gli aspetti operativi del lotto italiano della tratta internazionale. Nella stessa seduta potranno essere presentati il progetto definitivo della tratta nazionale e le attività operative dei cantieri sulla linea storica, dando concreto avvio ai tavoli tematici come richiesto dai sindaci.

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18 COMMENTI

  1. Bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla è dal 1996 che fanno progetti su progetti, trattati internazionali ne avranno fatti minimo 2 all’anno quindi almeno una cinquantina. Il ponte Morandi, voluto, progettato, fatto. Manca la volontà politica e quindi bla bla bla bla bla bla bla bla.

  2. 2 o 3 mesi senza treni.. bisogna dire a quelli della Sitaf di non chiudere pure l’autostrada.. comunque ho letto tante belle storielle

  3. Cari valsusini mi permetto di farvi tanti auguri rispetto al vostro futuro perché prevedo che tutt’altro che roseo. Un turista dal Mugello.

  4. Bellissimo.
    Arabeschi degni di una moschea.
    Soluzione di un problema che non c’era.
    Schiaffo alla miseria quotidiana che ci affligge ovunque.
    Monumento all’inutilità sulle rovine di Annibale 2000, che già di suo non era stato uno scherzo.
    Alla faccia delle opere compensative, sarà necessaria altrettanta fantasia per trovarne di adeguate.

  5. Se rialzano la linea ferroviaria che fine farà l’orrendo sovrapassaggio appena inaugurato?
    Non sarà mica da demolire?

  6. Senza treno come c…o vado a lavorare? Mi portate voi o prendo la A32 a 25€ al giorno? Peraltro un’autostrada con costi esorbitanti e servizio penoso. Politi e sindaci di turno latitanti. Vivi solo per elezioni.

  7. Quante lamentele.
    Un futuro radioso potrà ben esigere qualche sacrificio nel presente.
    O comincia a sorgere e dilagare qualche dubbio sulla radiosità di questo futuro e sulle mani cui lo abbiamo affidato?

  8. Solita “cazzimma napoletana” per far finta di andare avanti con questa follia. Altri costi mirabolanti da aggiungere ad un conto già salatissimo. Si sta sostenendo un progetto sempre più insensato ed anacronistico. Ma tanto “non si può più fermare”, quindi avanti tutta; noi abbiamo un sacco di soldi da buttare.

    • A quanto pare Sì, abbiamo tanti soldi da buttare viste le cazzate fatte dagli ultimi Governi tra Reddito di Cittadinanza, Quota 100, SuperBonus, Flat Tax per autonomi. Cose che ci sono costate e ci costeranno come più di 20 TAV.

      • Per valutare se quota 100 è una cazzata, bisognerebbe fare un sondaggio tra i pensionati che scrivono in questa rubrica: Con quale quota sei andato in pensione?
        Secondo me può dire che quota 100 è una cazzata solo chi sarebbe disposto a ricalcolare la prorpria pensione secondo i criteri correnti

        • Quota 100 era una norma transitoria di 3 anni, con costi abnormi per pescare qualche voto. Non è stata abolita da nessuno perché non è mai stata una norma permanente, anche se così è stata venduta agli elettori senza pollice opponibile. È e resta una cazzata che paghiamo e pagheremo noi, contributivi puri, che non abbiamo usufruito né di baby pensioni, né di pensioni retributive a 57 anni, né usufruiremo di quota 100. Da 20 anni ci scassate il cazzo con il Tav e fate finta di non vedere le centinaia di miliardi di euro buttati nel cesso per cose ben peggiori, come quelle che ho elencato.

      • Flat tax, diversamente da quanto ha capito o vorrebbe far credere una certa parte politica, non significa che se uno paga 1000, chi guadagna il doppio paga sempre mille.
        Significa che se uno paga 1000, chi guadagna il doppio paga il doppio, cioè 2000.
        Cioè è “flat” la percentuale, non l’importo!
        Ma invece secondo una certa parte politica, se uno guadagna il doppio allora dovrebbe pagare il triplo, dimenticandosi della semplice e logica curva di Laffer.

  9. Dopo Annibale 2000 Attila 2023.
    Dopo Bellicardi Germano Genovese Pier Giuseppe.
    Dopo lo scempio tutti a teatro (tutti no ma trecento forse).
    «Ahi serva Susa (e tutta la sua Valle), di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!»

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