dall’ASL TO3
ORBASSANO – È stato pubblicato nei giorni scorsi il bando per selezionare almeno venti nuovi infermieri che prenderanno servizio nell’Asl To3. Il concorso è gestito in forma associata con l’azienda ospedaliera universitaria San Luigi di Orbassano (che è l’ente capofila della procedura) e prevede nel complesso l’assunzione a tempo indeterminato di 23 infermieri, venti nell’Asl To3 e tre al San Luigi, e la formazione di due graduatorie dalle quali le aziende sanitarie potranno attingere nei prossimi anni in caso di necessità.
In questo modo, grazie alla possibilità di disporre di una graduatoria, l’Asl To3 intende coprire i posti che rimarranno vacanti nei prossimi anni a causa di pensionamenti e cessazioni dal lavoro, sia in ambito ospedaliero che territoriale. L’ultimo concorso di dimensioni analoghe era stato bandito la scorsa primavera per 22 tecnici di radiologia, in forma associata con l’Asl To5. Tuttavia, l’Asl To3 ha continuato negli ultimi anni ad assumere personale, spesso utilizzando lo scorrimento di vecchie graduatorie, per far fronte al naturale turnover: solo nel 2019 sono stati assunti 209 dipendenti, fra cui quaranta medici e veterinari, 52 infermieri e 73 Oss, più tecnici e altri profili professionali.
Il bando scadrà entro e non oltre giovedì 12 marzo ed è reperibile nella sezione Amministrazione trasparente – bandi di concorso dei siti istituzionali dell’Asl To3 e del San Luigi. L’iscrizione potrà avvenire soltanto online all’indirizzo https://sanluigipiemonte.iscrizioneconcorsi.it/ come specificato dal bando. Ogni candidato dovrà indicare nella domanda se intende essere inserito in entrambe le graduatorie o in una sola ed in tal caso in quale, qualora non venga specificato, la domanda verrà considerata per entrambe le graduatorie.
Il concorso si articolerà in una prova scritta, una prova pratica e una prova orale, eventualmente precedute da una preselezione nel caso in cui il numero delle domande risultasse particolarmente elevato.
Ottima notizia. La gente ha bisogno di più infermieri e meno direttori. Del resto negli ospedali si produce salute non poltrone e sofà.