Lavorare da casa durante la pandemia ha cambiato radicalmente la vita di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Tanti di noi sono stati costretti ad adattarsi a una nuova realtà lavorativa in cui tecnologie e dinamiche che utilizzavamo in modo piuttosto puntuale (tra cui le videochiamate) sono diventate essenziali da un momento all’altro.
Nel 2022, fortunatamente la maggior parte delle nazioni ha già superato la pandemia, ma le conseguenze socioeconomiche e addirittura politiche sono qui per restare. In questo articolo, elencheremo i principali effetti di questo evento epocale sull’ambiente di lavoro e proveremo a spiegare perché moltissimi lavoratori stanno optando per restare a casa (o almeno andare in ufficio il meno possibile).
A proposito, un accorgimento importante quando lavoriamo da casa riguarda la nostra privacy e la nostra sicurezza informatica. In ufficio, di solito se ne occupa tutto un team, ma quando ci assumiamo noi questa responsabilità dobbiamo contare sulle soluzioni più efficaci disponibili per proteggerci sul web, tra cui un’app VPN. Scaricare e impostare una VPN ti consente di inviare e ricevere informazioni su una specie di tunnel privato senza alcun contatto con il resto della rete, una VPN gratis Chrome (e qualsiasi altro browser) ti rende temporaneamente irrintracciabile perché scambia il tuo indirizzo IP per un altro random. L’app che ti consigliamo è VeePN, che è completissima in termini di funzionalità. Puoi attivarla su cellulari, computer e tablet. E la cosa migliore è che puoi provarla gratis prima di abbonarti.
Com’è cambiata la vita in ufficio dal 2020 ad oggi?
Vediamo come, dalla pandemia di Covid-19, l’ambiente lavorativo è cambiato, molto probabilmente in definitivo.
1) Abbiamo più flessibilità, ma non sempre ne beneficiamo. Benché ormai, con lo smart working, riusciamo ad avere più tempo per esercitarci, sistemare la casa e addirittura dormire, non è raro sentire che il lavoro non finisce mai. Essere svegli è diventato sinonimo di essere online, quindi anche le esigenze riguardanti la nostra produttività sono aumentate.
2) L’ufficio fisico non è sparito, ma lo stiamo utilizzando diversamente. L’ufficio resta imbattibile in almeno una funzione: il lavoro collaborativo. Gli scambi di idee e gli spunti che risultano dalla convivenza in ufficio sono preziosi per le aziende, soprattutto quelle della filiera creativa. Gli spazi condivisi stanno pian piano diventando il centro della realtà lavorativa nel post-pandemia.
3) Abbiamo dovuto adattare le tempistiche e la comunicazione. Quando i collaboratori non sono presenti in ufficio e hanno più libertà rispetto ai propri orari, non possiamo aspettarci dei riscontri immediati ad ogni singola questione. Ciò è ancora più marcato nelle aziende che operano a livello globale. Quindi una rivalutazione costante delle priorità è cruciale in questi casi allo scopo di mantenere un flusso di lavoro efficiente.
4) La cultura d’impresa ha subito un duro colpo. La diffusione dei valori prioritari per un’azienda tra i propri collaboratori dipende fortemente dalla convivenza in ufficio. Non è quindi una sorpresa che le denunce dei propri superiori per illeciti commessi si siano moltiplicate dal 2020. Le società stanno ancora valutando come aggirare questo problema.
5) Stiamo valutando la produttività in maniera diversa. Prima della pandemia, la maggior parte delle imprese faceva un’analisi globale dei dipendenti che comprendeva le loro capacità, l’atteggiamento e la frequenza. Oggi, siccome è diventato impossibile rintracciare questi aspetti in modo preciso, la valutazione si sta sempre più concentrando sui risultati.
Cosa manca ai collaboratori dal lavoro in ufficio?
La convivialità e le idee che sorgono dagli scambi improvvisi sono due aspetti difficili da riprodurre fuori dall’ufficio. Poi tanti apprezzavano anche il fatto di poter staccarsi completamente dai compiti di lavoro a fine giornata.
Perché lavorare da casa ha più vantaggi rispetto all’ufficio?
In realtà la questione è controversa; molti lavoratori stanno scegliendo di tornare in ufficio due oppure tre giorni a settimana appunto perché a casa i confini tra lavoro e riposo si sciolgono molto più facilmente. Ma la flessibilità del lavoro remoto resta sempre molto popolare.
Non dimenticare
I cambiamenti al lavoro provocati dalla pandemia di Covid-19 continueranno ad impattare la nostra vita quotidiana nel lungo termine. Avremo più flessibilità per quanto riguarda le tempistiche e l’ambiente di lavoro stesso, ma d’altra parte ci sarà richiesta una produttività sempre più elevata. Tanti di noi lavoreranno da casa almeno qualche giorno a settimana, per cui dovremo sempre badare alla nostra sicurezza digitale. Per fortuna, possiamo servirci di vari programmi e app per assicurare la nostra privacy, tra cui estensioni VPN come VeePN.
Non fatevi fregare con lo smartworking. Spese luce, riscaldamento e telefonia a carico del lavoratore. Orari dilatati senza straordinario. Isolamento dei lavoratori. Illusione si poter gestire figli e il tempo libero. Sedentarietà ed isolamento sociale. È stato un tentativo portato avanti con la pandemia e che ora potrebbe tornare con i paventati “lockdown energetici”.