di ELENA PETTIGIANI
AVIGLIANA/GIAVENO – La gita scolastica è da sempre lo strumento educativo più apprezzato dalla maggior parte degli studenti che, spesso, aspettano per tutto l’anno questo evento.
Essa è inoltre un importante momento di socializzazione e di apprendimento in un contesto diverso dalle fin troppo note pareti dell’aula scolastica, nonché l’occasione, per molti preziosa perché rara, per ampliare i propri orizzonti culturali e geografici.
Tutte queste ragioni e molte altre sono state alla base della scelta dei docenti delle classi 3aB della scuola secondaria di I grado “F. Gonin” di Giaveno e 3aD della “D. Ferrari” di Avigliana di accompagnare i loro alunni in uno splendido viaggio di tre giorni, dal 26 al 28 marzo, alla scoperta della terra mitteleuropea in Friuli Venezia Giulia e Slovenia.
Il gemellaggio ha visto la stretta collaborazione degli insegnanti delle due classi, grazie anche al comune coordinamento della dirigente scolastica, la dott.ssa Enrica Bosio, in un’ottica di condivisione delle esperienze che ci si augura faccia sempre più parte del nuovo modo di “fare scuola”.
Tra i frutti concreti di questo progetto vi è stata la redazione da parte dei ragazzi delle due scuole di una vera e propria guida turistica che è servita come punto di partenza per il “lavoro sul campo”: infatti loro stessi, ciascuno per la parte di programma assegnata, sono stati ciceroni dei compagni durante le visite al Sacrario Militare di Redipuglia, al meraviglioso Castello asburgico di Miramare, alla città di Trieste, fino all’Istria slovena, così ricca di storia e di natura.
L’idea, che si è dimostrata vincente, è stata di coinvolgerli in prima persona in ogni fase di realizzazione del soggiorno, affinché fosse davvero un’esperienza immersiva, a 360 gradi, che permettesse agli studenti di mettersi in gioco, sostenesse il loro desiderio di conoscere e rimanesse nel tempo.
La gita però, si sa, oltre alla finalità didattica, dà la possibilità di approfondire le amicizie, crearne di nuove, rafforzare la coesione interna alla classe oppure superare eventuali divergenze, proprio perché permette a tutti (anche ai professori) di conoscersi meglio, e così è avvenuto anche in questo caso. Lo testimoniano i volti stanchi ma sorridenti ed entusiasti di tutti al termine del viaggio di ritorno.
Tra un ricordo commosso della drammatica storia recente alla Risiera di San Sabba e un ottimo pranzo scaldati dal sole del golfo di Pirano, allievi ed insegnanti non hanno dubbi: è stata un’opportunità formativa bellissima, arricchente e certamente da riproporre.
Sono assolutamente d’accordo su quanto esposto in modo così esauriente e dettagliato …un plauso e un grazie agli insegnanti !!