RICEVIAMO DA LEGAMBIENTE PIEMONTE
CESANA TORINESE – Pochi giorni fa è stato presentato al Sindaco della Città Metropolitana di Torino Stefano Lo Russo un progetto che prevede la realizzazione dell’impianto sciistico coperto più lungo d’Europa, sulle rovine di quella che fu la pista di Bob olimpica di Cesana. L’amministrazione comunale valsusina ha commissionato una prima bozza di fattibilità del progetto che prevede lo smantellamento della pista il suo interramento e la realizzazione di uno Ski Dome lungo 870 metri e largo 60 con due piste per la discesa.
“Il progetto dello Ski Dome di Cesana – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ci coglie di sorpresa. Speravamo che fosse chiara a tutti la situazione di emergenza climatica ed ecologica e quali fossero le attività da mettere in campo per contrastarla. Questo progetto, al netto dell’impianto fotovoltaico previsto che punta all’autosussistenza della struttura, si pone al di fuori di qualsiasi attività di tutela ambientale: invece di puntare alla rinaturalizzazione (o alla messa a fattore comune) di un territorio fortemente compromesso, si punta alla sua privatizzazione con un nuovo impattante consumo di suolo; invece di procedere verso un utilizzo della risorsa idrica condizionato da una forte cautela e tutela della stessa, si punta ad un consumo indiscriminato a fini puramente ludici. Così come presentato il progetto Ski Dome è fortemente impattante, in una realtà come quella alpina che va tutelata, salvaguardata e valorizzata nella sua integrità”.
La follia dei signori della “neve sempre
ed a ogni costo” è senza limiti.. milioni di litri di acqua destinati all’ assurdo divertimento di pochi….
E’ il contrario! Lei non ha capito nulla su tre punti:
1) Quell’acqua trasformata in neve è sicuramente inferiore a quella sparata dai cannoni invernali, che poi va a sciogliersi. Nello ski dome l’acqua usata è sempre la stessa, se fatto bene…
2) Che poi sia divertimento di pochi è da vedere… Ancor meno che sia assurdo! Lei non è ovviamente sciatore per dirlo, se no saprebbe che non è così.
3) La siccità sta riducendo sempre di più le stagioni sciistiche con inevitabile impatto sull’economia montana, desumo che il Suo reddito provenga da altre fonti… visto che non se ne preoccupa.
Meglio dunque contestare senza conoscere i problemi piuttosto che affrontarli, visto che il mondo cambia e noi non possiamo più pensarla allo stesso modo di 20 anni fa…
Ero uno sciatore ho smesso da quando è subentrata la neve artificiale e la idiozia di tanti sciatori. Per quanto riguarda il reddito degli operatori i sostanziosi contributi elargiti dalla regione, anche in caso di neve, possono essere utilizzati per valorizzare quella valle di mezzo che le olimpiadi del 2006 avevano ignobilmente illuso…
Ci fa qualche esempio CONCRETO di come valorizzerebbe la valle?
Ma siamo impazziti? Non abbiamo ancora capito che avremo sempre di più il problema della siccità? Ci servirà l’acqua da bere,e non per lo sci artificiale!
E per questo non devono certo essere spesi soldi pubblici.
E rivalorizzare il comprensorio della Via Lattea così che ritorni ad essere uno dei più belli d’Europa, piuttosto che sto sfascio che è ora, non è meglio?
progetto impattante nel loro cervello. Non c’è ancora il progetto. é una idea, Poi puo essere realizzato bene o male, ed essere piu o meno impattante, ma l’importante è essere contro a prescindere. Sempre.
Ottocentosettanta metri con un pendenza che per arrivare al fondo richiede energiche spinte con braccia e bastoncini.
Follie da etilisti a parte, è chiaro che il sindaco metropolitano e allegra compagnia non hanno mai sciato a Sansicario quando a Pariol si scendeva ancora con gli sci ai piedi (almeno nella prima parte della stagione).
E ci mancherebbe ancora…….ma dove siamo a Dubai?
E ci mancherebbe ancora…….ma dove siamo a Dubai?
Là non hanno acqua e neve, ma hanno petrolio e dollari
Noi nulla
Il nostro petrolio è la neve
E la valle resta nella preistoria per la gioia di valligiani già fin troppo ricchi e allergici a qualsiasi sviluppo.
Perché una pista coperta per lo sci esposta in pieno sole sarebbe sviluppo della valle? A mio avviso è demenza pura
Allora lasciate le ex strutture olimpiadi invernali in bella vista e in bello schifo.
Ecco infatti le olimpiadi soni state uno skifo paesagistico e amministrativo, non mi pare il caso di proseguire l’opera .
Speriamo che Don Brasso ci metta anche un paio di rifugi, ovviamente pagati da Lo Russo (tho nome simile al carcere delle Vallette…) cosi completiamo il gemellaggio Val Susa con Corleone.
E’ curiosa la necessità di chi progetta a vanvera per la Valle di Susa di avere sempre qualcosa di “più lungo” degli altri.
Tunnel più lungo, ski dome più lungo, ponte sullo stretto più lungo, no per fortuna almeno questo è in progetto per qualcun altro.
Per chiamare le cose con il proprio nome, una volta tanto per davvero e non come nickname, si potrebbe scorgere l’incalzante progredire della fallocrazia sulle macerie di una democrazia sempre più alle corde.
“Si potrebbe scorgere l’incalzante progredire della fallocrazia sulle macerie di una democrazia sempre più alle corde”.
Secondo me il retorizzatore ha bisogno di una messa a punto…
Ma si continuiamo a buttare soldi e a deturpare le montagne…..
Ma di questi soloni contrari a tutto che vorrebbe le montagne all’età della pietra quanti vivono realmente in montagna? Vivendo di lavori locali?
Facile fare i leoni da tastiera con un comodo lavoro altrove! L’impatto ambientale del loro posto di lavoro?
Se lei vede sansicario oggi non siamo nell’età della pietra ma nell’era della cementificazione selvaggia che nulla produce salvo aver arricchito speculatori ed lestofanti di ogni genere. Una vergogna assieme ad altre strutture esaltate in alta valle.
Rassereniamoci, anche questa spacconata finirà nel dimenticatoio.
La torta si trasferisce all’Oval dove si tenterà di riconvertire le olimpiadi di Milano-Cortina in quelle di Milano-Cortina-Torino-Callianetto.
Perché Callianetto?
Perché quando noi piemontesi accettiamo la parte dei Gianduja dobbiamo farlo fino in fondo.
Solo il CIO ci potrà salvare.