LETTERA FIRMATA
CHIOMONTE – La situazione delle Poste taliane a Chiomonte è diventata insostenibile. In certi orari ci sono una ventina di persone che aspettano tutte ammassate, ai limiti dell’assembramento che in teoria dovrebbero rispettare. Il problema è che l’ufficio è aperto soltanto tre giorni a settimana (ossia lunedì, mercoledì e venerdì) e questo causa assembramenti e code di persone all’esterno. Con ovvi problemi per le persone anziane, che devono passare più di un’ora al freddo, fuori dalle poste in attesa del loro turno.
Il giorno di mercato a Chiomonte è il giovedì. Quando vengono gli anziani dalla frazione Ramats per acquistare al mercato, ormai trovano l’ufficio postale chiuso e devono per forza tornare in paese negli altri giorni.
Nella foto si vede la coda di persone presente in questo momento: è già passato l’orario di chiusura dell’ufficio alle ore 13.45, ma la coda continua.
Mercoledì ci sarà la scadenza dell’IMU e quindi la situazione sarà ancora peggiore. Oltretutto l’ufficio postale di Gravere, il più vicino a Chiomonte, è chiuso poiché apre a giorni alterni rispetto a Chiomonte.
Il sindaco ha già scritto presso la direzione di Poste Italiane, ma dal primo lockdown del mese di marzo la situazione non è mai cambiata, anzi è sempre peggiorata con sempre più assembramenti di persone. Oltretutto l’operatrice addetta allo sportello è una sola e deve chiedere il permesso ai clienti per poter andare ai servizi igienici. Cosa alquanto imbarazzante per lei, che avrebbe diritto alle pause, come previsto dal DLGS 81.
Cordiali saluti
Poverini..chissà il dolore che hanno provato.
Il vero problema non è che ci sia solo uno sportello, ma che ci sia ancora gente si reca allo sportello quando il 99% delle operazioni si possono fare online e non in presenza. Queste code sono lo specchio di un paese vecchio dentro che è incapace di adeguarsi e stare al passo con i tempi.
Secondo lei coloro che non sono in grado di fare operazioni via web, vanno soppressi?
Eutanasia informatica?
Questo virus oltre che ammalare e uccidere tira fuori il peggio di alcuni liberi pensatori.
Mi chiedo? Invecchierà anche lei?
Noooo, che orrore!
Vanno educati a usare mezzi che, in molti casi, non sono nemmeno così nuovi ma esistono già da decenni. Il mondo non può fermarsi perché c’è gente pigra e refrattaria al cambiamento convinta che se una cosa hanno imparato a farla in un modo, quel modo non dovrà cambiare mai. In Italia le gente muove il culo solo quando costretta, per cui ben vengano obblighi e chiusure di sportelli, così la gente si sveglia. Che senso hanno nel 2020 code per ritirare pensioni o denaro? Non serve un computer per usare un bancomat, e nemmeno per avere un conto online.
A giudicare dalla foto il più anziano di quelli avrà si e no 50 anni… o si è aspettato il momento giusto per fare la foto, oppure tutti questi anziani in coda non è che ci siano. L’IMU si potrebbe anche pagare con qualche giorno di anticipo, magari queste “lunghe” code si eviterebbero.
Secondo lei coloro che non sono in grado di fare operazioni via web, vanno soppressi?
Eutanasia informatica?
Questo virus oltre che ammalare e uccidere tira fuori il peggio di alcuni liberi pensatori.
Mi chiedo? Invecchierà anche lei?
Noooo, che orrore!
Signora Bea, Vetustà non ha scritto che vanno soppressi. Ha semplicemente sottolineato che l’informatizzazione in Italia è troppo indietro. E non ha accennato al virus. Perché trae conclusioni affrettate, lancia accuse di un immaginario genocidio e tira in ballo il virus?