LETTERA / CHIOMONTE DIVISA A METÀ: IL SINDACO GARBATI CAMBI MODO DI AMMINISTRARE

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Da sinistra Giorgio Guglielmo e Roberto Garbati

di GIORGIO GUGLIELMO (ex consigliere di minoranza a Chiomonte)

CHIOMONTE – Ero titubante sull’esternare a caldo nell’immediato le mie valutazioni sull’esito della votazione dei cittadini di Chiomonte, nella recente tornata elettorale, relativa alla scelta del nuovo Sindaco. In genere questa è l’occasione in cui tutti pontificano, sono prodighi di consigli e di giudizi. In fondo quale titolo, quale merito mi autorizzava a tranciare giudizi su questa vicenda? Almeno così potrebbe pensare il lettore. Ma forse i quasi trent’anni di servizio quale segretario comunale e a seguire dodici anni e mezzo di consigliere comunale (sempre di minoranza) nel succitato Comune mi mettono forse in una condizione un po’ particolare, motivo per cui ho ritenuto di esternare il mio pensiero. E sono stato sollecitato dall’esito della votazione che ai più può sembrare nella norma: è una competizione in cui chi ha più punti vince.
Io parto dal principio, che è consolidato anche dalla mia esperienza, che il Sindaco uscente in genere parte da una posizione di forza rispetto agli avversari: gode di mezzi che lo privilegiano rispetto alla concorrenza. E così parrebbe essere successo a Chiomonte. Il Sindaco uscente ha presentato una lista, in gran parte rinnovata e, seppure a fatica, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato: la riconferma. Se esaminiamo però più attentamente i risultati della votazione, cioè i numeri, (fra l’altro faticosamente acquisiti), noteremo che la situazione è piuttosto atipica. Infatti i numeri ci dicono che nel Capoluogo e nella Frazione Frais, ove risiede all’incirca il 90% della popolazione del paese, la lista del candidato Sindaco Bono ha superato la lista del Sindaco uscente Garbati di 19 voti (248 voti per Bono contro 229 voti per Garbati).
In sostanza il confronto nella parte numericamente più importante del paese è stato nettamente vinto dalla lista Bono. Dove ha recuperato il Sindaco uscente? Nelle Ramats, dove a fronte di 49 voti validi espressi, 37 sono andati a Garbati, contro dodici riportati da Bono, con uno sbilancio a favore del Sindaco uscente di 25 voti, sbilancio che ha consentito al suddetto di recuperare e vincere la sfida per soli sei voti. Dunque con un paradosso potrei affermare che Garbati è il Sindaco delle Ramats e non anche del capoluogo e della frazione del Frais. Certo, come dice qualcuno, alla fine “vince uno solo” e questo è Garbati. Ma questo “uno”, a mio parere deve essere consapevole di essere moralmente uno “sconfitto” e di conseguenza deve mutare il modo di amministrare il Comune.
Le decisioni che contano, ed in particolare che incidono soprattutto sulla maggior parte della popolazione, non possono essere adottate secondo la fredda logica dei numeri, ma devono tenere conto della volontà del gruppo consiliare che rappresenta la maggioranza del circa il novanta per cento degli abitanti del paese. Evidentemente questa maggioranza non ha apprezzato alcune scelte dell’Amministrazione Comunale, dalla affrettata acquisizione delle aree da destinare a vigneti, senza un chiaro progetto in testa, dalla incerta destinazione del Palazzo Beraud oppure ex Vescovado, dalla altrettanto incerta destinazione dell’ampliamento di piazza Balp de Roche Brune, dall’ipotesi di spostare l’ambulatorio medico al terzo piano dell’edificio comunale per una motivazione non chiaramente espressa, dalla altrettanto criticabile Cessione di Valle Dora Energia ad Iren, dai pasticci derivanti dalla cessione ad Enel del ramo di azienda del Comune (ex gestione A.E.M.), e si potrebbe continuare con l’insulso ampliamento dell’area a parcheggio del cimitero del capoluogo, al disinteresse per i problemi reali del paese quali la desertificazione degli esercizi commerciali, la diminuzione della popolazione senza ipotizzare un qualsivoglia intervento per allettare l’arrivo di popolazione fissa, (non di operai Telt, con tutto il rispetto a loro dovuto), la totale assenza di un qualsivoglia serio intervento sul Frais, in particolare sulla stazione invernale ossia disinteresse sulla gestione degli impianti comunali, sul progetto piste, sulla realizzazione di nuovi impianti da tempo deliberati ecc..
Di certo quella che si avvicina non sarà una gestione facile, perché la popolazione potrebbe sentirsi tradita da chi, al di là dei numeri, non ha percepito il chiaro segnale. Su ValsusaOggi è stato già sottolineato come il Comune di Chiomonte sia oggi diviso a metà, con il conseguente invito al Sindaco “confermato” a mutare il suo modo di agire.
In conclusione non posso che condividere tale invito ed invitare il Sindaco Garbati ad operare in un modo completamente nuovo rispetto al passato. Ed una cosa credo che sarebbe di certo mal vista dalla popolazione: un giochetto di dimissioni, più o meno volontarie, di candidati eletti per fare rientrare qualche candidato bocciato dal voto popolare, tenendo poi nel dovuto conto il rispetto delle quote rosa. Chiudo con un augurio comunque di buon lavoro per il bene della collettività chiomontina, sempre nel mio cuore.

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3 COMMENTI

  1. Ma sarà libero il gruppo vincente di scegliere democraticamente, se avere una quota rosa oppure no? Adesso vi attaccate pure a questo?

  2. Sig. Guglielmo, ha provato diverse volte a candidarsi e non mai raggiunto il traguardo desiderato. Anche questa volta gli elettori hanno scelto una lista diversa dalla sua. Ha perso. Ha perso! Si rassegni. Questo articolo la squalifica; molto meglio riconoscere le sconfitte che cercare giustificazioni.
    Certamente Sciascia non La classificherebbe ai primi due posti…

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