di CRISTINA MARIA URAN e GIORGIO GUGLIELMO (Consiglieri di minoranza a Chiomonte)
CHIOMONTE – Egregio Signor Sindaco, la lunga meditazione su quanto accaduto nell’ultimo Consiglio comunale non è servita a farle chiarezza: una cosa sono le commissioni consiliari, un’altra un Consiglio comunale aperto.
Nel Consiglio comunale aperto al pubblico vi è un coinvolgimento corale della popolazione sia
residente che villeggiante che può, in tale occasione, non solo ascoltare, ma anche intervenire, proporre, dibattere. Se ben ricorda, fu proprio in un consiglio comunale aperto convocato dalla passata amministrazione che si decisero alcune modifiche al progetto dei nuovi impianti finanziati con i fondi del tesoretto olimpico.
Abbiamo più volte spiegato a Lei e ai suoi consiglieri perché abbiamo deciso di non partecipare alla istituenda commissione sul Frais e crediamo sia superfluo rifarlo, ma repetita iuvant. Avevamo già chiarito che non ci stiamo rimangiando quanto scritto sul nostro programma elettorale, semplicemente non intendiamo partecipare a commissioni in cui noi verremmo ad ascoltare cose già decise, come accaduto in occasione delle riunioni tra i capigruppo consiliari, quando, al termine della riunione, abbiamo scoperto che sul tema aveva già deliberato la Giunta.
Se non ci sono onestà intellettuale e trasparenza non ha senso incontrarsi. Inoltre, per quanto riguarda la commissione sul Frais, avrebbe potuto istituirla anche senza la nostra presenza, dal momento che la Sig.a Bono che rappresenta l’altro gruppo di minoranza, aveva dato la propria disponibilità a farne parte.
Invece, al nostro rifiuto, con poca eleganza, ha dichiarato che la commissione non sarebbe stata istituita, senza tenere in alcun conto la consigliera Bono; chi è quindi che non ha voluto costituire la commissione?
Vorremmo poi ricordarLe che in questi primi mesi di mandato ha più volte interpellato noi e candidati della nostra lista per avere consigli su come affrontare certe tematiche. Abbiamo sempre partecipato a incontri organizzati da voi, abbiamo sempre risposto al telefono e abbiamo sempre collaborato per quelle che erano le nostre competenze nell’ottica di “far funzionare le cose”.
Però per Lei “partecipazione” equivale ad “ascolto” delle Sue parole (pubblicate su Facebook o nelle comunicazioni del Sindaco) senza la possibilità di replica e quindi senza dialogo e confronto e appena diciamo qualcosa che non Le va a genio ci taccia di essere polemici disinformati. Come ci può dunque essere dialogo?
Per di più la richiesta di partecipare alle commissioni era arrivata la stessa sera in cui Lei e la sua maggioranza avevate dirottato i fondi per l’acquisto del nuovo mezzo dei Vigili del Fuoco verso l’elettrificazione di una borgata con nessun residente e pochissime utenze molte delle quali intestate al vostro capogruppo. Ancora una volta venivano a mancare i presupposti per un sincero confronto alla pari. Ancora una volta, così era stato deciso e così si sarebbe fatto.
Avevamo spiegato più volte che il mezzo dei Vigili del Fuoco non avrebbe superato la revisione, ma Lei, successivamente aveva poi dichiarato di non aver afferrato questo passaggio. Del resto non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. E allora tacciare ogni nostra iniziativa come sterile polemica priva di contenuti non fa altro che dimostrare che, ancora una volta, non si ha la volontà di ascoltare chi la pensa diversamente.
Rimaniamo convinti del fatto che il rifiuto del dibattito e del confronto rappresenta sempre e comunque una sconfitta della democrazia. Così il Consiglio comunale aperto sul Frais, negato senza motivazione, è l’ennesima occasione persa.