di ANDREA MUSACCHIO
GIAVENO – “Sappiamo chi sei, guardati le spalle”. È il testo di una lettera minatoria ricevuta da Luca (nome di fantasia, ndr) lo scorso 20 maggio nella sua casa a Giaveno. Un testo anonimo, chiaramente, che però ha lasciato pochi dubbi nella testa del ragazzo su chi fosse il mandante ma, soprattutto, il vero destinatario della missiva. Secondo Luca, infatti, la lettera sarebbe indirizzata alla sorella, Silvia (altro nome di fantasia, ndr), che vive in un’altra casa e da mesi avrebbe problemi con un uomo. Una persona con la quale anche Luca ha avuto una discussione diversi giorni fa: l’unica, stando alle sue parole, avvenuta negli ultimi mesi.
“Quell’uomo ha degli atteggiamenti prepotenti nei miei confronti, oltreché, in alcuni casi, anche da stalker – racconta Silvia, che ha scelto ValsusaOggi per raccontare la sua storia – Una volta è entrato in casa mia ed è andato faccia a faccia con mia madre. Un’altra volta mi ha seguito fino sul portone di casa, per avere dei rapporti con me. Poi tanti, troppi, messaggi. Per questi motivi, due settimane fa ho chiamato i carabinieri e, se non ci fossero stati loro, a momenti mi aggrediva. Poi ha litigato anche con mio fratello, ma fortunatamente non sono arrivati alle mani. Solo tante minacce. La lettera pensiamo che sia una conseguenza di tutto questo”.
Silvia ha gli occhi che si perdono nel vuoto mentre racconta questa storia. La paura di tornare a casa, dove abita da sola, è tanta. Il coraggio di rendere pubblica questa storia, invece, è tantissimo. Ricostruendo il suo racconto, la lettera minatoria è arrivata 8 giorni dopo il litigio sotto casa tra quell’uomo ed il fratello.
Per il momento non è stata sporta nessuna denuncia ai carabinieri, i due ragazzi si sono presi tutto il tempo necessario per valutare quali azioni intraprendere. “Questa situazione sta degenerando – prosegue la donna – Ora qui ci sono io, ma un domani potrebbe esserci un’altra donna e subire lo stesso trattamento. È una sensazione bruttissima”.
Silvia tra poche settimane dovrebbe trasferirsi, mettendo la parola fine ad un incubo che va avanti da circa due anni. Cambiare casa per cambiare vita. Il sogno è quello di mettersi alle spalle mesi difficili e pieni di terrore, per poter ricominciare finalmente a vivere. “Ho sempre voluto andarmene via – conclude – Ma a causa del Covid ho perso il lavoro e le difficoltà economiche mi hanno frenata. Abitiamo a Giaveno da 30 anni e non abbiamo mai avuto nessun problema. Questo ci rattristisce”.
L’ennesima denucia che poi vessà archiviata, sino a quando leggeremo che è syuccesso l’irreparabile!.
Chi di dovere faccia qualcosa,
In questa storia orribile, spero di portare un sorriso, dicendo che la parola rattristisce in italiano non esiste, si dovrebbe scrivere rattrista…
Comunque, a parte questa sottigliezza, pur trasferendosi in un’altra abitazione, cosa più che consigliabile, non denunciare è uno sbaglio, le forze dell’ordine devono intervenire e chi ha comportamenti così aggressivi e violenti, deve finire in carcere, non è possibile subire violenze sul portone di casa, è inaccettabile. Se nessuno denuncia questi fatti alle forze dell’ordine, purtroppo, questa persona si sentirà autorizzata a fare le stesse cose a chiunque vada ad abitare lì, ed è davvero una situazione molto triste.
Ti consiglio di cambiare vocabolario perché esistono entrambi i verbi che hanno lo stesso significato. “ rattristare”->”io mi rattristo”, “rattristire”->”io mi rattristisco”. Non si può fare i grammar-nazi se poi l’italiano in realtà lo si conosce in modo approssimativo.
Non capisco perché non sporgere denuncia contro ignoti… conoscono la prassi?
Come denuncia contro ignoti? Mi sembra che il signore sia ben noto, e tanto più che ha aggredito anche madre e fratello, la denuncia va fatta dicendo chi è l’aggressore, sperando che finisca per un periodo in carcere, a rinfrescarsi le idee sul fatto che non si può assolutamente aggredire una ragazza inerme.
A volte una bella testata è meglio di una denuncia.
Come denuncia contro ignoti? Mi sembra che il signore sia ben noto visto che si tratta di un vicino di casa di questa povera ragazza, e tanto più che ha aggredito anche madre e fratello, la denuncia va fatta dicendo chi è l’aggressore, sperando che finisca per un periodo in carcere, a rinfrescarsi le idee sul fatto che non si può assolutamente aggredire una ragazza inerme.