di PAOLO ALLAIS (Consigliere Comunale di Coazze e dell’Unione dei Comuni Val Sangone)
COAZZE – Leggendo la lettera di Grazia Gerbi, ex Assessore con delega ai servizi sociali, colgo alcune imperfezioni, mezze verità e addirittura affermazioni che non rispondono al vero. Ed allora per amore di coerenza le evidenzio le risorse umane in ruolo sono rimaste tali, faccio presente che i sindaci che facevano parte dell’Unione prima, sono in larga parte i medesimi di oggi, eccetto Coazze, Giaveno e nell’ultimo periodo Valgioie.
Se penso al personale con rammarico faccio presente che abbiamo tre posti coperti da assistenti sociali che operano nel servizio attraverso una cooperativa, non si è provveduto a bandire concorso. Sarebbe stato importante garantire stabilità, è stata invece fatta la scelta della precarietà, scelta che non condivido nella maniera più assoluta. Si è operato gestendo l’ordinario. Nessuna innovazione è stata portata al servizio.
Spiego meglio: si sono persi i giorni di ricevimento nei cinque comuni della valle facendo prevalere la logica del servizio distante dal cittadino, non si riceve più senza appuntamento e per una valle che nel passato ha puntato al servizio a misura di persona, si è riusciti a spersonalizzare questa preziosa risorsa.
L’obiettivo di Grazia Gerbi era portare il servizio di valle al Conisa e lo ha fatto. I rischi futuri a fronte di quanto elencato dalla Gerbi sono molteplici, il primo elemento che emerge è che gli utenti sono diventati l’ultima ruota del carro.
Nonostante il duro periodo non si è minimamente pensato di cambiare il regolamento ed innalzare il minimo vitale, per poter garantire alle troppe famiglie e persone in difficoltà, una migliore qualità della vita.
Ma c’è’ un altro pericolo che incombe sui nostri concittadini ed è la fine di una esperienza che ha reso nel passato il nostro servizio un fiore all’occhiello di cui la Valle poteva vantarsi, e sono “le borse lavoro”, ora Grazia Gerbi parla del Rei/Pas come alternativa ma così non è. Con le borse lavoro avevamo riportato nel mondo del lavoro disoccupati di lunga durata, eravamo riusciti a ridare fiducia e formare donne e uomini che sfortunatamente avevano perso la loro occupazione.
La risposta assistenziale si è quindi ristretta e si restringerà ancora. Capiremo con il tempo in cambio di cosa Grazia Gerbi ha puntato sul Conisa Valsusino.
Sulla questione del Colibrì, dopo sei proroghe della gara di appalto per la gestione della comunità si è arrivati alla settima. Si è cercato di chiudere la struttura, di inserire i nostri ragazzi disabili in RAF (residenze assistenziali flessibili) ipotizzando per la costruzione spese insostenibili che ci avrebbero resi “inquilini” in casa nostra, convocando i consiglieri (unica volta in quattro anni) il 16/6/2018 per informarci sulle possibilità esistenti, richiedendo un nostro parere entro il 30/6/2018, ora, dalle sue memorie, scopriamo che la RAF per 20 persone “obbligatoria per legge” non è più necessaria, grazie alla DGR n° 8 del maggio scorso (Maggio viene prima di giugno, qualcuno non è stato proprio solerte su un argomento così importante) ora si possono fare” due gruppi di appartamento da cinque soggetti l’uno” recuperando il fabbricato di Sangano. Esattamente quello che chiedevano la maggior parte dei consiglieri. Ho lottato su questo aspetto supportato da alcuni Sindaci che non hanno condiviso la nefasta operazione. Ho sempre ricordato che l’Unione dispone della struttura di via Pinerolo Susa, ma sino ad oggi, non la si era mai presa in considerazione seriamente, anche qui i ragazzi l’ultima ruota del carro. Su questo e su altri aspetti garantisco il mio impegno personale a difesa di chi ha meno voce, a difesa di tante famiglie stanche di lottare per ottenere ciò che spetta loro, servizi, diritti che sin dalla scuola vengono negati.
Sul protocollo d’intesa tra il servizio sociale della Val Sangone e l’Asl To3 per l’uso del fondo autosufficienza ed altre attività non approvato nell’ultimo Consiglio Unionionale, a fronte della pessima abitudine di Grazia Gerbi di non informare, non condividere, non fornire informazioni che spettano ai consiglieri, anche a quelli dei Comuni presenti nella Unione ma non rappresentati nel consiglio della stessa.
Mi sono spesso chiesto cosa l’ex assessore Grazia Gerbi avesse da nascondere.
Non si può portare un accordo così importante in votazione senza averlo presentato e spiegato in una pre – consigliare.
Non si può pretendere che si votino accordi e delibere importanti senza averne conoscenza.
A volte la troppa sicurezza e l’arroganza politica portano a questi sconclusionati atteggiamenti che non condivido.
Auspico che il prossimo assessore abbia la volontà di riunirci e condividere accordi che se utili, certamente sosterrò.
Sono in attesa di conoscere come verrà attuato il progetto europeo di assistenza domiciliare innovativa, che prevede l’introduzione di assistenti di borgata e/o condomini, oltre ad avviare un’attività di trasporto alternativo. Desolato che anche in questo caso l’informazione sia stata nulla. Credo che la volontà dell’ex Assessore Gerbi sia quella di avere consiglieri fantocci, che alzano la mano senza sapere e capire. Un atteggiamento che può adottare nella sua maggioranza paesana ma che non può funzionare nell’Unione dei Comuni.
I sindaci stessi e i consiglieri di maggioranza hanno lamentato le carenze di informazione e comunicazione, e sono proprio questi sindaci che ringrazio, con il ritiro del punto hanno voluto dare un segnale di maggior condivisione e di nuova modalità di lavoro.
Questo è un disvalore, una mortificazione dei ruoli ed un pessimo modo di operare in una valle ricca di valori, di amministratori che desiderano investire in un contesto così delicato, ma sino ad oggi è stata una chimera.
Con l’accorpamento del Nostro servizio sociale al Conisa Valsusino la nostra Unione perde l’unica funzione, fatto questo passo avremo Villa Favorita svuotata.
Sappia Grazia Gerbi che non ci sono più gli amministratori che credono alle favole ferragostane, e che il suo elenco di ordinaria amministrazione fa sorridere, non fosse per la delicatezza del tema trattato.
Una cosa sola condivido di quanto ha fatto in questi quattro anni di assessorato, le sue dimissioni, che del resto avevo richiesto nell’ultimo consiglio.