LETTERA: IL GOVERNO MELONI E LO SPAURACCHIO DEL FASCISMO

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DI GIANFRANCO FERRAUDO

Dal momento del suo insediamento, ed anche già in campagna elettorale, le forze di opposizione hanno come prioritario obiettivo dei loro attacchi all’attuale maggioranza, la presunta matrice Fascista della Meloni & Company e conseguente rischio di un ritorno al “ventennio”. Quindi a cercare discorsi fatti 20 anni fa, busti “compromettenti”, militari che saluterebbero alla parata del 2 Giugno in modo ambiguo, adunate nostalgiche dove compaiono saluti a braccio e mano tesa ecc. Risultato (è quello che conta): il Partito della Meloni, che alle politiche del 25 settembre 22 aveva il 26%, oggi sfiora il 30%. Raro esempio di Partito che dopo oltre un anno di governo (che doveva cadere dopo 60 gg.) aumenta, nonostante la cospicua infilata di gaffe, nei consensi. Delle due: o gli Italiani sono Fascisti, o ritengono il ritorno del Fascismo uno spauracchio e non premiano quei loro rappresentanti che lo agitano e, in un momento difficile per l’economia, per i rapporti con la UE, per le guerre che rischiano di incendiare il Pianeta, spremono le loro meningi per valutare se un certo saluto sia rischio letale per le Istituzioni, ignorando un storico insegnamento: la gente accetta regimi autoritari solo quando non si sente tutelata da quelli democratici. Opto per la seconda. Ma poi per il PD e quindi il suo entourage: simpatizzanti, fiancheggiatori, influencer ecc. saluto alla romana e saluto a pugno chiuso sono la stessa cosa. Infatti il 25 settembre 2019 i Parlamentari del PD hanno votato la risoluzione del Parlamento UE che equipara il Comunismo al Nazismo. È del tutto ininfluente, ma il sottoscritto, per 30 anni iscritto al PCI (quello vero), non condivide tale concetto e l’ha a suo tempo espresso con pubblica lettera pubblicata anche da questo giornale, adducendone le motivazioni. Per inciso, neanche i Parlamentari del PD pare la condividessero ma, come su altri temi anche più gravi, si sono sottomessi alla UE. Però è così e allora perché nessun clamore, quando ad ogni evento della Sinistra si alzano pugni chiusi? Chiediamolo al PD ed al suo codazzo, ricordando loro che Togliatti il primo atto che fece nel 46 come Ministro degli Interni, non fu la caccia, ma l’amnistia per i Fascisti e lui era Comunista vero, non come alcuni attuali fantocci che ammiccano, magari lo sono stati, ma si guardano bene dal ricordarlo per non giocarsi il “cadreghino”. Togliatti da progressista guardava all’Italia unita che si voleva costruire, non a quella dei fantasmi e dell’odio che si aveva alle spalle! E quando si vuole affrontare un tema politico, meglio col cervello. La pancia riserviamola per le tifoserie da Stadio, dove è normale sfogarsi urlando contro l’avversario che ha sempre torto, mentre i nostri hanno sempre ragione.

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