LETTERA / IL VIAGGIO DI UN VALSUSINO ALLA SCOPERTA DEL DOLORE DI AUSCHWITZ E BIRKENAU

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di IVO BLANDINO

VALSUSA / AUSCHWITZ / BIRKENAU – Il silenzio e il rispetto, concetti impossibile da definire. Rimaniamo commossi e increduli davanti al dramma dirompente di Auschwitz. Nei primi giorni di agosto abbiamo ascoltato le emozioni di visitatori provenienti anche dalla Val di Susa. Auschwitz è un luogo dove l’umanità è stata calpestata, annientata nei campi di concentramento e di sterminio, si trova a 3 kilometri dal campo di concentramento di Birkenau che è 200 volte più grande di quello di Auschwitz. Questi immensi campi, sono serviti come luogo per uccidere uomini, donne e bambini che si trova nelle vicinanze della cittadina polacca di Oświęcim a 70 km dalla città di Cracovia.  Camminare per le stradine dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau ti fa stringere il cuore, non puoi fare altro che pensare alle torture, dove il dolore terminava solo con la morte. Quei sadici criminali delle SS godevano nel dominare i più deboli con tutto il loro potere diabolico, fisico e psicologico. Prima di poter entrare nei campi di concentramento, soprattutto quello di Auschwitz, si è sottoposti a severi controlli. Passati i metal detector si passa per un lunghissimo tunnel, dove nel cammino si sente, tramite i megafoni, i nomi di coloro che qua dentro sono morti. Alcune di quelle celle che “ospitavano” prigionieri adesso sono state trasformate in veri e propri musei, con immagini originali che testimoniano la brutalità nazista, con i vari oggetti appartenuti ai prigioneri: scarpe, scialli della preghiera ebrea, protesi, occhiali ecc. Una volta scese le scale ci si ritrova in altre celle, su ogni piano dovevano dormire, in un piccolissimo spazio, anche 8 persone. In ogni angolo del campo si trovavano le vedette, chi tentava di fuggire veniva fulminato dalla corrente elettrica del filo spinato oppure veniva direttamente ucciso dai soldati che si trovavano nelle torrette. Il campo di sterminio di Auschwitz viene visitato da circa 3 milioni di persone all’anno, che provengono da tutto il mondo. Ognuno di loro rispetta il silenzio di quel luogo. Gli stupidi negazionisti dovrebbero venire qui ad Auschwitz per vedere con i propri occhi dove può arrivare la crudeltà umana.

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