di FABRIZIO ZAGIORNI
La stagione della Juventus comincia adesso. Dopo aver archiviato (anticipatamente ed in malo modo) per l’ennesima annata di fila la campagna in Champions League, i bianconeri hanno oggi il diritto ed il dovere di concentrarsi esclusivamente sul campionato e sulla rimonta rispetto alle battistrada della classifica di Serie A.
Nonostante un inizio nel massimo campionato italiano non entusiasmante, i bianconeri allenati da Andrea Pirlo, con molta fatica, stanno lentamente riprendendo il ritmo giusto per provare a competere con Inter e Milan nella corsa Scudetto che, dalle parti di Torino, equivarrebbe al decimo successo di fila negli ultimi dieci anni.
Ciò nonostante, la recente eliminazione dalla più importante manifestazione a livello continentale, ha lasciato il segno e – come vedremo – è destinata ad avere strascichi di non poco conto di qui al termine dell’anno.
Disfatta Champions League, Juventus da rifondare?
Dalla stagione 2016/17 il club bianconero non è riuscito ad arrivare oltre i quarti di finale del più prestigioso torneo europeo per club. Prima della doppia eliminazione nelle ultime due edizioni per mano del Lione e del Porto, la Juventus non era riuscita a superare lo scoglio Ajax nel 2019 e del Real Madrid l’anno prima, con la compagine madrilena che sarebbe andata poi a vincere la coppa (battendo in finale il Liverpool) e che ancora oggi risulta essere tra le favorite alla vittoria finale secondo tutti i pronostici Champions League.
Gli addetti ai lavori e tutti i critici hanno puntato il dito contro Cristiano Ronaldo, l’asso lusitano della Vecchia Signora che, sinora, non ha mai veramente inciso nelle coppe europee. Il portoghese ex Manchester United, in tre stagioni con la maglia bianconera, ha disputato 23 partite in Champions League, segnando 14 gol in tutto (soltanto 8 gol nelle ultime due edizioni della coppa, mai così poco negli ultimi dieci anni).
Il sodalizio bianconero a fine stagione sarà chiamato a decidere sul futuro del cinque volte Pallone d’Oro, sotto contratto con la Juventus fino a giugno 2022. Va sottolineato che un giocatore come Cristiano Ronaldo (che l’anno prossimo avrà 37 anni) ha ancora mercato ed è tra i più richiesti dai top club del vecchio continente.
La Juventus in questo senso avrà la ghiotta possibilità di poter cedere la sua stella, rientrando in parte dall’investimento di oltre 100 milioni di euro che nell’estate del 2018 è stato necessario per portare la stella di Funchal dal Real Madrid a Torino. Di più, alleggerire la rosa bianconera dalla presenza di CR7 nel 2022 potrebbe valere altri 60 milioni di euro di ragioni (a tanto ammonta il peso a bilancio del lusitano, tra stipendi e premi individuali).
Se questa sarà la strategia dei bianconeri, il club campione d’Italia potrà provare a ricostruire la propria squadra, puntando su qualche giovane promettente, così come già accaduto l’anno scorso con il difensore centrale olandese Matthijs de Ligt (costato 75 milioni di euro), oggi uno dei più forti nel suo ruolo.
Cristiano Ronaldo, dal canto suo, stando a quanto raccontato di recente sulle cronache sportive di mezzo mondo, potrebbe addirittura tornare clamorosamente alla Casa Blanca, per concludere proprio con i blancos di Madrid la sua sfolgorante carriera.
Le alternative non mancano. Il Paris Saint-Germain degli sceicchi qatarioti sarebbe pronto a fare follie pur di portare il fuoriclasse portoghese a Parigi. In particolar modo, se in estate non dovesse andare a buon fine la trattativa per Lionel Messi, il sei volte Pallone d’Oro in uscita (a meno di ripensamenti da parte della Pulce di Rosario) dal Barcellona a fine stagione. CR7 avrebbe mercato anche in Premier League e, segnatamente, sarebbe stato richiesto da Pep Guardiola e dal suo Manchester City. Insomma, per il lusitano ci sono ancora tante possibilità di giocare ad altissimi livelli in Europa.
Ripartire da Andrea Pirlo in panchina
La Juventus dovrà badare al proprio tornaconto e, in un delicato momento economico (non solo per la Juventus ma anche per tutte le squadre europee), provare a far quadrare i conti. L’eliminazione in Champions League per mano del Porto è costata al titolo Juventus quotato in Borsa quasi 9 punti percentuali.
A questo, si vanno ad aggiungere i mancati introiti derivanti dal passaggio ai quarti di finale (circa 12 milioni di euro). Bastano questi pochi numeri per chiarire come, oltre all’aspetto meramente sportivo, la disfatta di Champions League sia stata una vera e propria sciagura (soprattutto per casse del club bianconero).
Occorre già oggi pensare e programmare il futuro. E passare dalla conferma in panchina di Andrea Pirlo sarà l’atto propedeutico alla ripartenza juventina. Il campione del mondo con la Nazionale di Marcello Lippi a Germania 2006, si ricorderà, è stato lanciato in estate dalla Primavera alla Prima Squadra nel giro di pochi giorni, successivamente all’esonero di Maurizio Sarri.
Al suo primo anno su una delle panchine più prestigiose d’Italia, Pirlo ha provato subito a dare la sua impronta alla squadra, caratterizzandone la formazione titolare per tecnicità e dinamismo delle pedine in campo. La squadra ha risposto assimilando i nuovi dettami in campo, tuttavia questo non si è rivelato sufficiente per andare avanti in Europa.
Eppure, il nuovo modulo del tecnico della Juventus ha saputo strappare applausi e convincere. In Serie A, la prima sconfitta è arrivata solamente alla 14esima giornata quando, tuttavia, i bianconeri erano già sesti e con 10 punti di ritardo rispetto al Milan, allora capolista. Poi un nuovo stop alla 18esima e ancora alla 22esima prima di una serie di vittorie di fila che ha finalmente rilanciato la Vecchia Signora sul podio della classifica.
Ecco perché, al netto della finale di Coppa Italia che la Juventus dovrà giocare contro l’Atalanta, il campionato per Giorgio Chiellini e compagni comincia adesso, con un rush finale in Serie A tutto da vivere, partita dopo partita, con l’obiettivo di arrivare il più in alto possibile. Un segnale positivo si è già visto, con la vittoria per 3-1 a Cagliari di domenica scorsa, anche se nell’ultima giornata c’è stata la clamorosa sconfitta in casa con il Benevento di Inzaghi. E pazienza se non sarà Scudetto (per il decimo anno di fila): la Juventus dovrà centrare almeno la qualificazione in Champions League per riproporsi l’anno venturo, anche in campo europeo, come una delle squadre da battere. I bianconeri hanno l’obbligo di provarci. Per la storia della società, per l’amore del popolo juventino.
Poverina…chissà il dolore che sta provando.
La vergogna del mondo dello sport. La squadra più antipatica e scorretta dell’intero universo. L’unica squadra che mette a proprio capo Pavel Sečera Nedved, esempio raro di scorrettezza, e lascia marcire in un ristorante di Los Angeles Alex del Piero, unica vera bandiera di correttezza, talento e sportività. Che chiude a chiave gli arbitri non complici, che crea 100 milioni all’anno di plusvalenze fittizie, che sposta a suo piacimento le partite quando non é in forma. Un vomito.
DAVE SEI UN GRANDE … LA GENTE CHE AMA LO SPORT LEALE, SANO E PULITO E’ CON TE.
Beh, Dave, per affermare che la Juve “lascia marcire in un ristorante di Los Angeles Alex del Piero ” ci vuole un bel coraggio o una completa disinformazione. Detto così sembra che Alex sia in difficoltà.
Alex ha scelto di vivere a Bel Air con moglie e figli in una villa da circa 6 milioni di dollari (!) con cinema, palestra, piscina, un numero esagerato di locali e un immenso giardino.
Il ristorante ” N. 10 ” in cui è socio è ovviamente un modo di tenersi occupato in qualcosa di interessante e piacevole.
Credimi, non sta ” marcendo ” dietro i fornelli. Tra l’altro ne ha aperto un altro anche a Milano.
Concordo invece su quanto hai scritto in merito alla correttezza, talento e sportività.
Ti pregherei, la prossima volta, di frenare l’entusiasmo e documentarti meglio.