LETTERA / LE ELEZIONI IN VALSUSA E IL COMITATO ZONA FRANCA

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Franco Trivero e Michelle Folcat

LETTERA DI FRANCO TRIVERO (socio del Comitato Zona Franca)

La decisione dello scrivente di assumere una posizione formale, contro alcune decisioni da parte di alcuni personaggi del “Movimento Zona Franca” è scaturita dalle mancate risposte a precise domande fatte dal sottoscritto e dalla presidente Folcat che, essendo iscritti al comitato, ma non al movimento politico, desideravano avere informazioni sulle modalità di assegnazione di un simbolo a terzi (elezioni Chianocco). Dopo la pubblicazione della lettera su ValsusaOggi, è emerso da parte di questi personaggi “che Franco Trivero non sarebbe mai stato iscritto a zona franca e la nomina al direttivo mancherebbe di un passaggio formale, mentre l’attuale presidente Folcat risulterebbe iscritta, ma non sarebbe valida la sua carica da presidente per lo stesso motivo, vizi di forma. La nomina non è stata mai votata dall’assemblea dei soci”. Lo ammetto, non ho mai letto lo statuto, non mi interessava assumere incarichi. Mi è stato richiesto ho accettato. Lo stesso ha fatto la Folcat, la sua dedizione alla causa, la sua trasparenza e professionalità le hanno permesso di essere scelta, da un direttivo e quindi svolgere incontri istituzionali, presiedere serate ecc….come Presidente. Ci verrebbe da ridere e credere di essere stati protagonisti di “Scherzi a parte”, purtroppo non è stato così. Comunque la mia iscrizione poi è saltata fuori. Impegno e responsabilità verso coloro che Vi hanno aderito, mi impongono una diversa riflessione. Dopo le nostre nomine, altre ne sono state fatte nel direttivo del Comitato Zona Franca e tutte hanno questo vizio di forma, che permette a qualcuno di mettere o togliere a suo piacimento, dalle chat del direttivo e dalle cariche assunte, persone forse “sgradite”. Senza peraltro averne titolo formale per poterlo fare, essendo semplici soci. Assunti i fatti che ho descritto, mi sorge il dubbio su come si volesse costituire questo “comitato” con organi funzionali e trasparenti, che sulla carta esistono. Ma tutta la gestione a mio parere è discutibile nei confronti di chi non si uniforma al pensiero unico del (Vota Antonio). A chi compie queste operazioni, voglio dire che il comitato Zona Franca non è un gregge da portare a pascolare in un recinto politico, ma viceversa è fatto di uomini e donne che hanno costruito la propria libertà di scelta con sacrificio, consapevolezza e vanno rispettate. Certe decisioni sviliscono e umiliano il lavoro fatto, sino ad oggi, dai partecipanti al progetto, rendendo il comitato Zona Franca più debole. Viceversa la forza del comitato è sempre stata la sua capacità di dialogare con le amministrazioni, i consiglieri di maggioranza e opposizione, con i Sindaci tutti. Il progetto è stato accolto con delibere formali da parte di molti Sindaci. All’interno del comitato ci sono persone credibili, serie e disponibili a presentarsi alle prossime elezioni comunali con liste civiche, che devono essere sostenute dall’elettorato. Ecco il mio appello all’assemblea dei soci, che mi auguro si riunirà al più presto e, salviamo tutto il lavoro che è stato fatto, ma soprattutto riconosciamo e restituiamo dignità e rispetto non formale ma sostanziale, a una donna – la Folcat – riconfermandola con un voto plebiscitario, alla carica di Presidente del Comitato Zona Franca.

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3 COMMENTI

  1. Tranquilli siete in buone mani . . . quali? Di chi? Signori, voi state promettendo mari e monti e non siete neanche capaci di eleggere un direttivo regolare? O magari qualcuno sta gestendo la regia nell’ombra tanto per acchiappare una manciata di voti e scordarsi di tutto dopo le elezioni?

  2. Ipotizzavo che la questione zona franca sparisse dopo il 10 giugno come la neve in estate. Vedo che sta iniziando a sparire in anticipo. Probabilmente sarà anche qui colpa del cambiamento climatico…

  3. Siete veramente dei buffoni, anche in questa vicenda, anche in questa ennesima occasione di reciclaggio di politicantucci vari e aspiranti…era ovvio che sareste stati mossi da personaggi riconducibili ad un certo partito politico, cosa vi aspettavate? Questo movimento/comitato/partito (non si è ancora capito) è stato ideato da loro al solo scopo di raccattare i voti e infatti avvicinandoci alle elezioni ecco qua i casini, che combinazione…quindi era veramente di un’ovvietà sconcertante l’epilogo, visto anche che il Sig. Trivero è candidato con altra scuderia (l’ennesima).
    Signori della Valle, aprite gli occhi.

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