LETTERA / “MIA FIGLIA INVESTITA DA UNO SCIATORE CHE NON SI È FERMATO”

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di ROBERTA GARIZIO

BARDONECCHIA – Domenica 1° marzo verso le 15, sulla pista che porta da Melezet a Les Arnaud a Bardonecchia, nella discesa dopo la stradina, mia figlia è caduta. Mentre era a terra, qualcuno è passato addosso a Luisa (nome di fantasia) con gli sci, provocandole una brutta ferita al braccio sinistro, che ha richiesto 8 punti di sutura interni e 10 esterni.

Luisa è mancina e ha 7 anni. Potete immaginare lo shock per lei, ma anche per noi. Per fortuna, nonostante la ferita sia molto seria, non dovrebbero esserci future conseguenze, solo una brutta cicatrice.

La persona non si è fermata e non è caduta, quindi ragionevolmente andava molto veloce, sciava molto bene e non era troppo pesante, altrimenti sarebbe caduto o le avrebbe procurato danni ancora peggiori. Il taglio era netto e molto profondo: lamine perfettamente affilate, che hanno tagliato giacca e due maglie penetrando la carne quasi fino all’osso.

Visto che a Bardonecchia gli sciatori torinesi sono molti, e tanti frequentano le scuole di sci del posto, vi chiedo di diffondere questo messaggio. Non so se il colpevole abbia compreso il danno che ha fatto a Luisa, ma vorrei che lo sapesse e che insegnassimo ai nostri figli non solo a sciare bene e ad andare veloci, ma anche a rispettare gli altri e ad usare le loro capacità. Non solo per competere al meglio, ma anche per affrontare il mondo a testa alta e farsi carico delle proprie responsabilità.

Sciare dev’essere un divertimento per tutti: bravi e non. Chi vuole correre lo faccia in gara, per il resto ricordiamoci che le piste sono di tutti e non esistiamo solo noi!

Io sciavo davanti a lei e non ho visto quanto successo, il signore che aveva causato la caduta (danese e molto civile) si è fermato ma non ha visto chi l’ha colpita, in quel momento c’erano tante persone in pista, se qualcuno avesse assistito può contattarmi qui.

Grazie per aiutarmi a condividere questo messaggio.

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