LETTERA / SUSA, GRAZIE AL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE

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LETTERA FIRMATA

SUSA – Vorrei ringraziare pubblicamente le fantastiche persone incontrate al pronto soccorso di Susa in un momento di immenso dolore e tristezza. Venerdì della scorsa settimana ho dovuto portare mio marito al pronto soccorso dell’ospedale di Susa per un aggravamento delle sue condizioni di salute.

Mi sono ritrovata in ambiente ricco di calore umano, di professionalità e di sensibilità. Grazie di cuore a medici, infermieri e tutti gli operatori che svolgono il loro lavoro con infinita abnegazione.

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7 COMMENTI

  1. Beata lei…deve essere capitata in un giorno particolarmente fortunato perché di solito non si commuovono nemmeno di fronte ad una persona che grida perché ha dei problemi non solo di salute fisica…

  2. Per me non è una novità , oramai sono passati 16 anni da quel 4 Novembre quando sono stato portato in codice rosso al pronto soccorso di Susa . Veloce e pronto arrivo della autoambulanza , come veloce e pronta la decisione della Dott.ssa di guardia che fatta la diagnosi mi ha inviato subito all’ospedale di Rivoli per intervento risolutore , anzi accompagnandomi con l’ autoambulanza . Ho potuto dopo tre mesi ringraziarla personalmente della sua professionalità che mi ha salvato la vita .

  3. Io non posso che dire un gran bene del pronto soccorso di Susa, avendone avuto bisogno negli anni più volte per vari familiari, me incluso, per motivi seri. Invece oggi è di moda andare nei pronto soccorso per codici bianchi e poi lamentarsi sui social che hanno dovuto aspettare e nessuno li guardava. Gente a cui piace spalare letame che si può tranquillamente ignorare.

    • Diciamo piuttosto che se sei giovane ti guardano subito, salvo ovviamente se il pronto soccorso è troppo pieno e allora è più che giusto che si seguano i colori dei codici…ma verso le persone anziane sono sempre parecchio scocciati, soprattutto perché dopo una certa età subentrano problemi cognitivi e non sempre riescono a stare fermi e silenziosi come vorrebbero loro… aggiungo inoltre che ci sono persone anziane che partono di casa con l’ambulanza, arrivano li e vengono ammessi in codice verde salvo poi accorgersi che la patologia è ben più grave di quello che si pensava perché essendo persone anziane non sempre sanno esprimersi…ho sempre più l’impressione che la vita degli anziani valga poco, ma mica solo negli ospedali, un po’ ovunque…e il covid che doveva renderci tutti migliori mi pare invece che, a furia di isolamento, ci abbia solo resi più duri ed egoisti. In pratica, di umanità ne è rimasta ben poca.

      • I codici sono uguali per tutti, giovani e vecchi. Se vai all’ospedale per un codice bianco, aspetti, com’è giusto che sia.

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