di MARIO CAVARGNA ed EMILIO DALMASTRO (Pro Natura Piemonte)
SAN DIDERO – In questi giorni la SITAF, società che gestisce il traforo autostradale del Frejus, ha revocato la gara di appalto per la costruzione del nuovo autoporto, che è indispensabile perché essa possa liberare l’area di Susa su cui dovrebbe sorgere il cantiere di base per la nuova Ferrovia Torino Lione.
Subito un quotidiano nazionale scrive che la decisione è dovuta ai costi di realizzazione lievitati alle stelle, non le proteste in valle, le punzecchiature No TAV a colpi di fuochi artificiali, bagliori nelle notti di lotta contro un cantiere fantasma, fermo da due anni, presidiato giorno e notte da centinaia di poliziotti, carabinieri e finanzieri sempre pronti allo scontro.
Pro Natura Piemonte e il Movimento No TAV avevano già previsto che il sito presentava problemi, per i quali occorrevano interventi di bonifica, dai costi certamente ingenti.
“Obiettivo ambiente”, il mensile di Pro Natura Piemonte, pubblicò nel numero di dicembre 2020 un articolo intitolato: “San Didero: nuovo autoporto e veleni nel suolo”.
Si cita un comunicato dell’ARPA Piemonte dell’inizio 2005, che evidenzia i primi risultati dello studio epidemiologico-statistico sulla mortalità e sull’incidenza dei tumori nel territorio situato nel raggio di 10 km dalle acciaierie che avevano anche colmato di scorie due laghetti nei pressi di Bruzolo e segnala “eccessi di patologie per le quali esistono in letteratura evidenze di incremento di rischio in relazione a esposizione a Pcb e diossina”.
La spiegazione di questo ennesimo stop a due anni dalla occupazione militare dell’area del comune di San Didero, che era stata presentata come l’inizio dei lavori, non convince perché non è credibile che l’aumento dei prezzi che non ha fermato migliaia di altre opere in corso di realizzazione in tutta Italia, blocchi questa, ancor prima che venga fissato il prezzo d’asta. Certamente saranno le bonifiche del terreno a incidere in modo determinante sui costi.
E’ inoltre da evidenziare la fragilità del progetto della Nuova Ferrovia Torino Lione che, nonostante gli annunci a raffica, non riesce a decollare; infine, nel caso dell’autoporto, la presa di coscienza delle difficoltà che può frapporre una opposizione della popolazione e delle amministrazioni locali, con un costoso presidio che dura già da due anni e che, recentemente, ha imposto delle modifiche in senso riduttivo al primo pezzo di recinzioni. Quindi ci pare evidente che sotto la voce di aumento dei costi ci possano essere delle costosissime bonifiche del terreno dalle scorie inquinate sotterrate su tutta questa area nell’arco di oltre 40 anni dalle due fonderie che sorgevano nei pressi.
Insieme a tutto questo non va sottovalutato l’inquietante segnale che, proprio in questi stessi giorni, alla vigilia di un appalto di tale portata, la SITAF abbia messo in liquidazione la sua società Tecnositaf, “licenziando” di fatto le 160 persone che vi lavoravano e che forse avrebbero potuto occuparsi anche della realizzazione del nuovo autoporto.
Gomblotto!
Non credo ai complotti, ma una cosa è certa, a San Didero e dintorni moltissime persone sono morte di tumori terribili, tra cui alcuni causati da inquinamento e radiazioni, colpendo persino persone molto avanti con gli anni che si direbbe debbano morire un giorno di vecchiaia e invece contraggono forme di tumore spaventose, ne sono stata toccata personalmente in famiglia. Come si spiega???? Là dove una volta c’erano boschi e un ruscello e mio papà mi raccontava che c’erano persino lontre e gamberetti di acqua dolce (parliamo di circa 75 anni fa)… e quando io ero bambina, pur essendoci già le due fonderie che appestavano aria e acqua, sopravviveva una parte di bosco. Adesso cosa è rimasto??? Una spianata desertica con costruzioni dell’ex autoporto ormai diroccate, e Dio solo sa cosa è stato smaltito in quei terreni… inoltre ricordo ancora benissimo quando, con la fonderia funzionante, anche il fosso grande di San Didero era pieno di residui ferrosi che rendevano le rive e l’acqua nere come la pece… per non parlare di quando è scattato un allarme radioattivo dalla Fonderia ( rottami dell’europa dell’Est, dell’ex Unione Sovietica?? arrivava di tutto e di più lì, con camion dai Paesi più disparati che sversavano ogni sorta di porcheria che veniva fusa e si innalzavano nell’aria fumate nero gialle, oltre appunto a seppellirne i residui nell’area dei laghetti come indicato nell’articolo…) o di quando le aziende locali non potevano vendere il latte per la presenza di diossina, ma intanto chi aveva l’orto continuava a mangiarne i prodotti. Fatto sta che grazie a questa bellissima situazione, molti di noi hanno perso familiari prematuramente e noi stessi non sappiamo se siamo al sicuro dai tumori causati da questo forte inquinamento, è una realtà simile a quella dell’Ilva di Taranto, ma non va di moda scriverne sulle testate giornalistiche. Almeno si prendessero provvedimenti veri per bonificare i terreni e l’acciaieria smantellasse una volta per tutte quell’orrendo camino che oltre ad evocare brutti ricordi è un pugno in un occhio da un punto di vista paesaggistico. Se si sale in montagna sopra a San Didero, oltre alla bella veduta delle nostre montagne, trionfa il camino che ha alimentato la morte dei cittadini di San Didero e dintorni per anni.
“Come si spiega????” si spiega con il fatto che gente come te, e chi ha scritto questo articolo, inventa statistiche di mortalità che non esistono da alcuna parte. Tira fuori un po’ di fonti e documenti di ricerche pubblicate da università o ospedali, altrimenti piantatela di diffondere fake news della peggior specie.
Le rispondo solo dicendole che un mio familiare stretto è deceduto lasciando un vuoto terribile, perché ha contratto un tumore tipico di inquinamento da radiazioni e altre porcherie… Inoltre, per lavoro, purtroppo leggo le motivazioni di decesso e moltissime persone della nostra zona muoiono di cancro. Se poi lei vuole credere che i rifiuti delle fonderie seppelliti nei laghetti e attorno alla fabbrica, piuttosto che altri rifiuti più o meno tossici ritrovati in passato nel terreno dell’ex autoporto e la diossina che abbiamo ingerito con il latte piuttosto che con le patate di San Didero e dintorni siano un toccasana per la salute, è liberissimo di crederci, la mia opinione è che diossina, radioattività e company abbiano fatto morire prematuramente un sacco di persone a San Didero, Bruzolo e nei paesi confinanti, e purtroppo non è ancora finita, stiamo ancora raccogliendo i risultati perchè quelle porcherie restano nei terreni per centinaia di anni.
“Inquinamento da radiazioni” ? Ma non mi faccia ridere che alle acciaierie hanno da almeno 20 anni i contatori geiger sull’ingresso dei treni e dei TIR. E comunque nel periodo precedente il rischio lo hanno avuto gli operai visto che si parlava di ferro proveniente dall’est con lieve contaminazione. Ferro, non nubi radioattive. Le radiazioni fanno appena pochi centimetri. Fatevi furbi va, la gente muore di tumori vari in tutto il paese, ma associare arbitrariamente un caso senza alcuna prova a una causa inventata a tavolino per fare propaganda è patetico. In Valsusa non esiste alcun eccesso di mortalità di tumori di alcun tipo rispetto alla media del resto del Piemonte. E questi dati sono pubblici, a differenza delle fake news basate sul niente che si leggono nei tuoi commenti.
Guai per chi tocca il tav al merugigio
Sia come sia, la volontà politica di fare questa opera mi sembra sempre più annacquata, anche se non piove da un bel po’. Ogni tanto fanno un trattato internazionale, tutti felici e contenti, seguito da rinfresco. Ma è dal 1996 che ci sono proclami da una parte e proteste dall’altra. Governi italiani che fanno ridere.
Insomma la Sitaf dice che i NOTAV avevano ragione ed i NOTAV dicono che la Sitaf ha ragione.
Nulla di nuovo.
Il ritardo consentirà alla Sitaf di guadagnare due volte: la prima perché la principale opera concorrente entrerà in funzione più tardi, la seconda perché i lavori verranno alla fine fatti senza gare da aziende del gruppo.
Immaginiamo che mamma Sitaf saprà essere come sempre generosa con chi è tanto solerte nel darle ragione.
😉
Scorie di ordinaria follia!
Proprio scorie non storie.
Bukowski non c’entra, i suoi livelli di intossicazione erano consapevoli, non causati da altri ed in qualche modo piacevoli.
Inviterei chi di dovere ad interrogarsi sull’opportunità di avviare accertamenti medici sul personale polizia, da tempo intensamente esposto agli inquinanti di quel fortilizio così sfortunato.
Area così pericolosa che fino a poco tempo fa era di libero accesso a chiunque,come il deposito di materiale di risulta contenente amianto in Valle.
Poi di colpo,dopo decenni di oblio,queste aree sono diventate tossiche ed addirittura radioattive se vogliamo dare ad uno dei tanti avatar di Gwen ed ai minus habentes stanno dietro a lei ed ai soliti proclami apocalittici dei no tav,utili solo a procrastinare i lavori ad libitum.
Lasciando perdere le storie sugli avatar. purtroppo l’allarme radioattività in quella fabbrica c’è stato eccome, alcuni anni fa, e se ben ricordo, il materiale in questione era già stato fuso e laminato, quindi ce lo siamo respirati per benino intanto che coltivavamo i nostri orticelli della verde valle di Susa… inoltre se per anni i produttori locali non hanno più potuto vendere il latte inquinato dalla diossina e dalle altre porcherie rilasciate liberamente dalla fonderia, che oltre tutto non usava quasi mai i filtri e faceva fumate pazzesche soprattutto di notte, forse il minus habentes è lei che parla senza documentarsi. Per finire, chi è della zona sa benissimo che le scorie della fabbrica sono finite in quei laghetti e anche tutto attorno alla fabbrica, sepolti da strati di terra, ma intanto le falde acquifere si inquinano e noi mangiamo i prodotti “biologici” della verde valle, il pane con i grani antichi eccetera…. lei è convinto che tutto ciò faccia bene? Beato lei, io invece sono convinta che molte persone se fossero vissute in zone meno inquinate, sarebbero vissute piu a lungo e in salute. Cordialità.
Quindi se non fanno più l’autoporto, niente più veleni ? I terreni si bonificano da soli, o ci pensano i NoTav tra una chiacchiera e l’altra ?
I veleni purtroppo restano con o senza autoporto, che aumenterebbe ancora di più i veleni con l’inquinamento dei TIR. Comunque è chiaro che i terreni andrebbero bonificati, ma farlo fa spendere soldi, invece che guadagnare, per cui tutto resta così da 50 anni a questa parte…
Se pensiamo a come è stata ridotta la valsusa, soprattutto l alta valle dopo le Olimpiadi, c è un enorme tristezza, sappiate e lo hanno già fatto presente in molti, salendo da Oulx verso Cesana quasi subito dopo la Moretta a sinistra ci sono molti sacchi che cosa conteranno, cemento, forse o nessuno lo sa, sono li da molti molti anni, certo non è un bel biglietto da visita, ma soprattutto perche sicuramente, qualcuno magari rotto, e sicuramente qualcosa nella terra finisce e poi vogliamo parlare di green, eco sostenibilità,inquinamento e Italia pulita
Beh, smettiamola di prenderci in giro, possibile che dopo tanti anni nessun amministratore abbia visto tutto questo, scusate, brutta immagine
E va beh….
Purtroppo vedono solo quello che fa comodo e frutta denaro…della salute non importa nulla a nessuno, salvo se li tocca personalmente…
Gwen e Pippi Calzelunghe (che poi è lo stesso), siete radioattive?