Dall’ANPI
VALSUSA – Come ci si aspettava, la “giustizia” ha fatto il suo corso e, puntuale come la morte, ha imprigionato Nicoletta Dosio, 73 anni, professoressa di latino e greco al liceo in pensione, militante Notav. La condanna a un anno di reclusione per aver sorretto uno striscione durante una manifestazione di protesta deve essere scontata e, siccome il giudice ha escluso che potesse essere concessa la sospensione condizionale della pena, Nicoletta è stata prelevata dalla sua abitazione a Bussoleno in Valle di Susa da decine di carabinieri e poliziotti e portata in carcere a Torino. In un’Italia devastata dai disastri ambientali e dalle morti bianche, con le scuole, i viadotti, le gallerie che crollano, in una terra come il Piemonte in cui le mafie, in primis la ‘ndrangheta, hanno stabilito solide radici con l’aiuto determinante degli ambienti economici, sociali e politici, la magistratura si impegna con pervicacia per contrastare l’opposizione alla grande opera inutile e imposta per antonomasia, il Tav Torino Lione. Si sta compiendo un’enorme ingiustizia: si sta incarcerando una donna di specchiata onestà, la cui unica colpa è di opporsi ostinatamente alla devastazione che la costruzione della linea a Alta Velocità porterà con sè. Un’opera – il Tav – già sepolta sotto il macigno dell’impietosa, negativa e recente analisi costi/benefici, ma resuscitata dalla politica per meri interessi di potere. E contro la quale si battono da sempre persone come Nicoletta, moderni partigiani, per usare una parafrasi con lo sguardo dritto e aperto nel futuro ma con i piedi ben piantati nel passato della lotta di Liberazione.
I cittadini migliori, strenui difensori della Carta Costituzionale intrisa del sangue dei partigiani. La nostra Sezione, intitolata a Pietro Secchia, grande figura di antifascista imprigionato dal regime, si stringe a Nicoletta e la sostiene nella sua lotta, appartenente a tutti quelli che credono nella giustizia vera. Per questo la nostra sezione esprime tutta la solidarietà possibile a Nicoletta Dosio e ai suoi compagni condannati.
Nicoletta Dosio è stata trasferita al carcere delle Vallette, avendo voluto rinunciare a misure alternative a fronte della condanna ad un anno di reclusione (il Tribunale di Torino in realtà l’aveva condannata ad una pena ben superiore). Aveva partecipato nel 2012 ad una manifestazione con altre centinaia di persone, presso il casello autostradale della A32 di Avigliana. Per aver sostenuto uno striscione per mezz’ora è stata condannata per concorso in violenza privata insieme ad altri attivisti del Movimento No Tav. Un’iniziativa semplice e spontanea, che ha permesso il transito gratuito di qualche automobilista in autostrada. Nessuna violenza, nessun danneggiamento materiale, nulla di tutto ciò: ma è bastato per trasformare in pericolosi criminali Nicoletta e tutti gli altri undici coimputati, tutti condannati senza i benefici della sospensione condizionale della pena. Condannati in quanto No Tav e questo basta a fare la differenza. Esiste dunque una giurisprudenza per i No Tav e poi per gli altri cittadini, le differenze si vedono ed emergono palesi e violente. Condannati in quanto non dissociati dal Movimento, in quanto persone che potrebbero reiterare eventuali reati, in quanto persone diritte e dedicate ad una lotta giusta contro un futuro errato, ingiusto ed iniquo. Dunque proprio ieri, quando crollava l’ennesimo pezzo di un’autostrada italiana tra Piemonte e Liguria ed i responsabili di questa sciagura, di quella del ponte Morandi e di tante altre preparavano i propri banchetti di Capodanno, veniva prelevata Nicoletta per essere tradotta in carcere. Lei è uscita di casa con il foulard No Tav al collo, il pugno chiuso e soprattutto con il sorriso in volto, segno di una determinazione grande, di coerenza e della sicurezza di essere dalla parte giusta. I cittadini di Bussoleno, per questo, sono scesi in piazza ed i carabinieri hanno faticato ad uscire dal paese. Noi come Sezione di appartenenza di Nicoletta, non la lasceremo mai sola, come non lasceremo mai solo nessun altro Compagno incarcerato ingiustamente, poiché lottare per la propria terra, per i beni comuni e per un futuro sostenibile e giusto è quello che ci hanno insegnato i nostri Partigiani. Aderiamo dunque a tutte le iniziative messe in campo a sostegno di Nicoletta e degli altri No Tav detenuti, invitando caldamente tutti i cittadini a partecipare a queste iniziative. Esprimiamo inoltre a Nicoletta e a tutti i No Tav condannati il nostro sostegno e la nostra massima solidarietà. La Resistenza non si arresta, si pratica!
le sentenze vanno sempre rispettate non solo quando il condannato è un nostro avversario politico….
Complimenti all’anpi,riesce a prendere le parti di chi ha fiancheggiato quella parte del movimento NO TAV che ha cercato in tutti i modi di imporre la loro ideologia utilizzando violenza nei confronti di chi non la pensa come loro,in poche parole utilizzando metodi fascisti.I veri partigiani si stanno rivoltando nella tomba.Mi chiedo ,e non sono il solo, che scopo abbia la vostra associazione alla luce delle vostre iniziative sempre più lunari e fuori dalla realtà.
I no tav come i partigiani? Mi viene la pelle d’oca. I veri partigiani si stanno rivoltando nelle tombe. Ci sono delle norme e delle leggi in Italia, siamo in democrazia, ognuno è libero di rispettare oppure no le suddette norme, ma se si sceglie di non rispettarle bisogna anche accettarne le conseguenze senza fare di tutto per cercare di essere adorato come un martire.
Non capisco una cosa, un ristoratore non può appendere un quadro di Mussolini perché è apologia del fascismo, ma l’anpi può tranquillamente inneggiare alla resistenza facendo propaganda invitando caldamente tutti i cittadini?
ANPI: Anacronistici Notav Perditempo Inguaribili
cari “eusebio” , “merovingio”, “uno qualunque”, è proprio vero non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere.
A prescindere dal fatto in sè, è l’accanimento giudiziario contro i notav che fa paura.
in qualunque altro posto in italia lo stesso “reato” , ma commesso da persone non NOTAV , ( vedi i blocchi dei cosidetti” Forconi” non ha avuto nessuna conseguenza.
Questa è la ” giustizia italiana” che dovrebbe tutelare i cittadini, mentre sembra che tuteli solo gli interessi delle grandi lobbie del cemento.
Signor Giovanni,in “qualunque altro posto” certi personaggi sarebbero in carcere da anni,la Magistratura sino ad adesso è stata di manica molto larga.Si legga i commenti pubblicati non solo su su questo giornale e si renderà conto di quanto la gente è stufa di questi fascisti che credono che la Valle sia il loro parco giochi privato.