di ALFREDO MONACO (Consigliere regionale “Scelta Civica”)
Lunedì mattina ho chiesto un incontro con la dirigenza della Bottero di Trana, ditta che produce macchine per la lavorazione del vetro e che conta 116 dipendenti. Di questi, 48 sono indicati come esuberi, i sindacati si stanno mobilitando e vi sono già state alcune ore di sciopero.
Insieme al Consigliere comunale di opposizione di Trana, Beppe Ostorero, ho chiesto quali sono i piani aziendali e in merito al personale in esubero.
Il Ceo Marco Tecchio e il Direttore del personale Aldo Faccenda hanno risposto alle mie domande spiegando come la crisi del settore dei mobilifici abbia indotto l’azienda a riconsiderare le necessità occupazionali. La crisi è presente dal 2009, ma finora sono stati utilizzati gli utili, senza ridistribuzioni, per non mandare a casa il personale.
A fine 2014, con la vicina scadenza di gennaio, e l’entrata in vigore delle nuove normative, il personale è stato informato della possibilità di lasciare volontariamente il lavoro con alcune garanzie, ma nessuno ha aderito. C’è stato un ricorso alla cassa integrazione prima ordinaria, ora straordinaria, che scade il 15 giugno. A quella data, i 48 dipendenti andranno in mobilità, con condizioni diverse a seconda della loro fascia di età.
Gli amministratori mi hanno spiegato che la Bottero ha messo a bilancio una determinata cifra per le negoziazioni individuali di incentivo all’esodo, cosa che permetterebbe al personale in esubero di avere a disposizione una piccola somma oltre agli anni di mobilità. Dall’azienda sostengono che questa sia l’unica mediazione possibile per non chiudere del tutto la sede tranese, e garantire comunque un trattamento giusto ai lavoratori che rimarranno a casa. Che sono tra l’altro professionalità di eccellenza.
In ogni caso, mi hanno garantito che non corrispondono al vero le voci di delocalizzazione, e che anzi, sulla sede cuneese sono appena stati fatti investimenti importanti per il ricambio delle macchine utensili.
Ho chiesto con fermezza chiarimenti sulla situazione e mi pare che da parte dell’azienda ci sia la buona volontà di cercare la miglior mediazione possibile. In modo che i lavoratori possano uscire dalla ditta senza troppo affanno e che l’impresa possa continuare ad operare e investire sul territorio della Valle.
Continuerò a seguire gli sviluppi della situazione, in particolare intendo incontrare i lavoratori che mi hanno chiesto di interessarmi alla questione e monitorare gli esiti dell’incontro di lunedì prossimo all’Unione industriale tra l’azienda e i sindacati.
Alfredo Monaco, Consigliere Regionale “Scelta Civica”