L’IMPEGNO DEI GIOVANI DEL SERVIZIO CIVILE NELL’EMERGENZA COVID

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dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO

TORINO – I volontari che hanno vinto il bando per il Servizio civile universale sul territorio della Città Metropolitana di Torino hanno avuto una partenza difficile: il lockdown ha costretto a rivedere calendari e attività e a modificare le modalità di svolgimento dei progetti.

Ma gli enti che dovevano accoglierli non si sono persi d’animo e hanno in gran parte rimodulato l’attività per far partire comunque i progetti: fra questi i Comuni di Carmagnola, Trofarello, Pianezza, Giaveno, Montanaro, Scalenghe, Brandizzo, Condove, Villar Focchiardo, Bruino, Cambiano, Rivarossa, Lauriano, Caluso, Pasturana (Alessandria), il Consorzio intercomunale socio assistenziale Valle Susa, il Consorzio Servizi socioassistenziali In.Re.te di Ivrea e l’Istituto comprensivo Des Ambrois di Oulx.

I 51 giovani volontari hanno svolto online sia la formazione generale, erogata dalla Città Metropolitana, sia la formazione specifica gestita da ogni ente di accoglienza. I progetti attivati per il Servizio civile sono legati ai settori dell’assistenza, educazione e promozione culturale; patrimonio artistico e culturale; ambiente e protezione civile.

Nel primo mese di servizio effettivo hanno svolto delle attività in remoto oppure con modalità mista. C’è chi per esempio ha iniziato a capire come si fa comunicazione sui social media, come i ragazzi che lavoreranno presso lo sportello Europe Direct della Città metropolitana o quelli che lavoreranno presso la protezione civile di Alessandria, ma anche chi ha avuto un ruolo attivo nella gestione dell’emergenza Covid-19, per esempio al Comune di Pianezza dove i volontari hanno collaborato alla gestione delle procedure relative ai buoni spesa assegnati alla popolazione o come al Comune di Condove dove hanno preso parte all’organizzazione e alla consegna dei dispositivi di protezione ai cittadini o ancora come presso il Comune di Rivarossa dove hanno contribuito al recapito di farmaci e della spesa alle famiglie indigenti, attività a cui hanno affiancato anche quelle di “sportello” fra cittadini e protezione civile, di ascolto per persone anziane o sole, di divulgazione di buone pratiche sanitarie attraverso la preparazione di opuscoli per l’0attesa riapertura delle scuole.

Molti volontari lavoreranno presso biblioteche, ad esempio a Brandizzo, e hanno avviato la formazione specifica, a cominciare da quelli destinati alla Biblioteca di storia e cultura Grosso della Città metropolitana, oppure come i volontari in servizio al Comune di Cambiano, e attività di progettazione: al Comune di Montanaro per esempio preparando i laboratori di lettura per i bambini, al Comune di Caluso realizzando video per gli utenti. Al Comune di Giaveno e presso il Consorzio socioassistenziale Conisa invece si è cominciato a progettare le attività per i centri estivi mantenendo le distanze di sicurezza.

Insomma tutti al lavoro, per un’esperienza che resterà un ricordo indelebile nella vita dei giovani volontari anche per le condizioni eccezionali in cui si è svolto il loro servizio civile.

 

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