di FABIO TANZILLI
CESANA – Dalla notte di domenica e fino a lunedì mattina, a sostegno delle squadre dei vigili del fuoco della Valsusa impegnate contro l’incendio che ha bruciato tre baite di Thures, come già scritto ieri sera su ValsusaOggi, sono intervenuti i colleghi francesi di Briançon e Monginevro, che con grande generosità hanno prestato la loro opera a sostegno degli amici pompieri italiani, supportando le attività di spegnimento con un’autobotte, un veicolo tipo “carro-fiamma”, un’autoscala e un’autopompa.
Le fiamme divampate in tarda serata hanno coinvolto più di un edificio, mentre le squadre di Bussoleno, Oulx, Pinerolo, Sestriere e Susa erano ancora sul posto fino a stamattina.
Farsi aiutare nei momenti difficili è un buon segno di fratellanza concreta, all’insegna dei valori più profondi e importanti dell’unità europea, proprio nell’ottica di collaborazione che da sempre c’è tra pompieri della Valsusa e dell’Hautes Alpes: basti pensare al grande aiuto che invece tempo fa diedero proprio “i nostri” vigili del fuoco ai colleghi di Monginevro, per un grosso incendio che distrusse un hotel proprio nel paese turistico oltre il confine francese.
Un gesto di amicizia disinteressato e positivo, che fa capire quanto i territori “difficili” da gestire come quelli alpini e di confine come i nostri, abbiano bisogno di allearsi per gestire insieme le emergenze.
Nel caso di ieri notte, la particolare violenza delle fiamme e il timore che le stesse si potessero propagare e distruggere altre abitazioni, compromettendo il piccolo borgo di Thures, oltre che diffondersi nei prati e boschi circostanti, hanno convinto i vigili del fuoco della Valsusa nel chiedere il giusto supporto – in via eccezionale – ai Sapeurs-Pompiers di Briançon, intervenuti anche con la squadra di Monginevro.
La richiesta di collaborazione da parte dei vigili del fuoco della Valsusa è stata quindi un atto doveroso e giusto, per scongiurare conseguenze più gravi e collaborare davvero insieme.
Il tutto in virtù di un accordo di cooperazione internazionale siglato da ormai diversi anni, che consente alle rispettive squadre in condizioni di reciprocità di intervenire oltre il confine, potenziando così il servizio reso al cittadino e attuando concretamente una politica di superamento delle frontiere, a tutto vantaggio delle nostre comunità.
L’episodio di ieri rappresenta quindi una notizia positiva rispetto ai problemi che in passato c’erano stati in passato tra Italia e Francia su altri fronti che non c’entrano coi vigili del fuoco (vedi migranti a Claviere, gendarmerie a Bardonecchia, ecc.).
Perchè per i nostri piccoli paesi di montagna di Italia e Francia, la collaborazione transfrontaliera è fondamentale.
Queste sono le basi migliori per ripartire, insieme ai “cugini” francesi: proprio perché al di là dei giochi di potere e dei politici, o di chi ci vorrebbe vedere contrapposti per secondi fini, gli amici veri si vedono nel momento del bisogno, e ieri ne è stata la prova.