LETTERA DELLA DIREZIONE ASL TO3
Gentile Direttore,
in relazione alla recente lettera da voi pubblicata, a firma di una vostra lettrice, in merito all’Ospedale di Susa e a quanto sarebbe accaduto presso il Pronto Soccorso e presso il Servizio di Continuità Assistenziale, la Direzione AslTo3 ritiene doveroso chiarire quanto segue. Non vi è stato alcun accesso al Pronto Soccorso di Susa da parte del piccolo paziente in questione e/o dei suoi genitori, bensì una richiesta di semplici informazioni, poste informalmente e a voce, su quali fossero a Susa, in un giorno festivo e in fascia serale, i servizi sanitari a disposizione del cittadino. In maniera corretta ed esaustiva, la famiglia ha ricevuto le indicazioni del caso: a seconda delle necessità, il Pronto Soccorso oppure il Servizio di Continuità Assistenziale – ex Guardia Medica, che nel caso specifico trova casualmente ubicazione della stessa struttura ospedaliera, circostanza da cui probabilmente è scaturita la confusione fra i due servizi. L’assistenza presso la Continuità Assistenziale per altro, come è noto, non prevede la presenza di uno specialista dedicato alla Pediatria, servizio che invece è fornito durante la settimana dal Pediatra di Libera Scelta, il sabato dal Punto di Assistenza Pediatrica Territoriale e la domenica, in caso di emergenza/urgenza, da un accesso al Pronto Soccorso. La lettera prosegue con osservazioni sull’assistenza ricevuta presso la Guardia Medica, su cui sono ancora in corso gli accertamenti necessari, osservazioni che vengono estese prima al Pronto Soccorso di Susa e poi a tutto l’Ospedale. Appurato che il piccolo paziente ha risolto già il giorno seguente la sintomatologia e ora sta bene, resta, pur senza voler disconoscere le criticità del Servizio Sanitario cui attualmente ci troviamo a dover far fronte, a cominciare dalla ben nota carenza di medici, l’amarezza di veder coinvolti in osservazioni critiche rese pubblicamente anche servizi del tutto estranei alla vicenda.
Restiamo in ogni caso a disposizione della famiglia, qualora ritenesse necessari ulteriori chiarimenti sull’assistenza ricevuta.
La Direzione AslTo3
Confermo quanto già scritto sotto la “lettera firmata”:
Tutto sto cinema per un po’ di febbre? Certo che la gente è diventata proprio rompicoglioni. I pronto soccorso sono pieni anche perché c’è gente come voi che ci va per ogni fesseria, invece di andare dal medico di base o il pediatra.
Ma quindi era tutta una storia inventata?
Ma stava male chi per cosa?
Noiosi, credo che tu non abbia capito.Lei e’ andata in guardia medica d il bimbo poi non l’ han tanto guardato.In realta’ di solito se la febbre scende con Tachipirina o da sola bisogno del medico non c’ e’ , poiche’ il bimbo e’ ancora piccolino e non si esprime bene ancora c’ e’ una lecita preoccupazione.Per il COVID ogni cavolata in più’ era preoccupazione e li andava bene.
Io ho capito benissimo, e com’è andata l’ha spiegato molto bene il direttore dell’ASL. Oltre ad aver rotto le palle al pronto soccorso in via informale e poi alla guardia medica, per una banale febbre, si sono presi anche la libertà di scrivere una lettera a un giornale raccontando delle balle sull’inadeguatezza del pronto soccorso, che però sono venute a galla. I protagonisti di questa vicenda fanno parte della nuova generazione di “rompicoglioni da social” che pensano che tutto gli sia dovuto e di essere liberi di affermare ogni sorta di falsità pur di aver ragione.