OULX è il paese “preferito” dai lupi. Il comune dell’alta Val Susa è infatti la località dove è avvenuto il maggior numero di ritrovamenti dal 2001, in tutta la provincia di Torino . E’ questo il dato reso noto dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, che ha pubblicato l’elenco provinciale degli ultimi 15 anni. “Fino ad oggi sono stati rivenuti oltre 64 esemplari in tutta provincia” spiegano dal sindacato agricolo. Di questi 64 lupi, ben 14 sono stati ritrovati a Oulx: dal punto di vista statistico si tratta di 1 lupo su 4 tra quelli rinvenuti senza vita nei boschi, sulle strade o vicino alle ferrovie. Al secondo posto troviamo Salbertrand con 6 esemplari: il piccolo paese confina con Oulx e qui si trova soprattutto la splendida area protetta del Gran Bosco, che fa parte del parco Alpi Cozie. Al terzo posto nella classifica dei ritrovamenti ci sono Chiomonte e Cesana, con 4 esemplari a testa.
LA TABELLA CON TUTTI I RITROVAMENTI DI LUPI IN PROVINCIA DI TORINO DAL 2001 AL 2016
Dei 64 lupi rinvenuti dal 2001 al 2016, 32 erano esemplari giovani dell’anno, mentre 12 avevano appena 1 anno di vita. I lupi adulti ritrovati senza vita sono stati 18. Le cause di morte naturale o di investimento sono state 55, mentre in 7 casi si è trattato di bracconaggio. Da queste statistiche sono esclusi i due ritrovamenti avvenuti in Val Chisone negli anni 2013/2014, i cui corpi sono stati inviati direttamente dall’Asl all’istituto Zooprofilattico.
La ricerca è stata realizzata dalla Cia per contestare i dati diffusi dal gruppo di ricerca “Life WolfAlps”, in occasione di un incontro tra il sindacato agricolo e l’assessore regionale Valmaggia: “Secondo “Life WolfAlps” in Piemonte sarebbero attivi 21 branchi, di cui 7 in provincia di Torino e 14 in provincia di Cuneo, per un totale di 80 – 90 lupi. Secondo i dati in possesso della Cia, nella sola provincia di Torino da dicembre 2001 al febbraio 2017 sono stati rinvenuti i corpi di 70 lupi morti (gli ultimi due esemplari questo fine settimana rispettivamente in frazione Signols di Oulx e sulla provinciale Frossasco – Pinerolo). In base alla disposizione dei ritrovamenti e agli avvistamenti si ritiene quindi che sul territorio torinese operino 17 branchi, per un totale di almeno 100 esemplari, senza contare gli animali in dispersione. Nel dettaglio la loro distribuzione: 2 branchi in Val Pellice, Val Germanasca e Valli Orco e Soana, 3 branchi in Val Chisone e Valle di Lanzo, 5 branchi in Val Susa”.
«All’assessore Valmaggia abbiamo chiesto che il Piemonte si schieri immediatamente a favore dell’adozione del Piano nazionale del Ministero dell’Ambiente elaborato dall’Ispra, – scrive in una nota il presidente di Cia Roberto Barbero – perché ci pare un documento equilibrato in grado di rappresentare la sintesi tra le diverse sensibilità. Purtroppo la campagna di opinione lanciata dalle associazioni ambientaliste sta imbarazzando la politica, che non osa sottoscrivere un lavoro che ammette come misura estrema anche l’abbattimento controllato, al termine di un iter rigorosissimo. Poiché nei giorni scorsi il presidente Chiamparino aveva trovato il tempo per ascoltare le ragioni delle associazioni ambientaliste che si battono per la difesa del lupo, abbiamo provato inutilmente per due settimane a portare alla sua attenzione anche la voce di pastori e margari, che con il lupo hanno maggiore consuetudine. Sono rammaricato non ci sia stata data la possibilità di organizzare questo confronto ma spero che l’incontro di oggi possa ugualmente essere utile per la Regione in vista della nuova discussione su questo tema prevista nella Stato-Regioni del 23 febbraio».