MANIFESTI IN VALSUSA CONTRO I CONSIGLIERI DEL PD CHE HANNO VOTATO PER LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITE DI SUSA. I NO TAV: “È UN’OPERAZIONE VERITÀ”

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RICEVIAMO DAL MOVIMENTO NO TAV

Nel mirino l’ospedale di Susa e molti altri centri minori. Ed ecco la risposta che arriva pronta dalla valle, mobilitazioni, raccolte di firme, presidi. Oggi anche un’operazione verità in cui i consiglieri regionali vengono smascherati da un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale Francesca Frediani (qui il file originale Votazione nominale odg Susa )del movimento cinque stelle. Niente di esecutivo, niente di eclatante, nessun bilancio da modificare, un semplice indirizzo, consigliare la giunta regionale di Chiamparino e Saitta.

Un messaggio chiaro, non chiudete il punto nascite dell’ospedale di Susa. Chiara è arrivata la risposta, favorevoli e contrari. Chiara l’operazione del territorio che indica i propri obiettivi: Lotta e difendi i tuoi diritti! Chiari i volti e nomi di chi vuole chiudere la sanità pubblica e di chi vuole invece preservarla. Si parla di sanità pubblica e ospedali, di diritti, vita o meglio di diritti che verranno negati. Questo è il nuovo piano sanità della regione Piemonte, preparato dall’assessore alla sanità Antonio Saitta pd e dal presidente Sergio Chiamparino anch’egli pd.

Ad entrare nel mirino sono gli ospedali decentrati, i servizi veri, quelli vicini alle persone. Con una manovra ardita ecco allora spuntare il piano, riammodernare e snellire le strutture, accorpare, nella realtà un taglio alla spesa, ecco l’obbiettivo spiegato in parole semplici e comprensibili. Di cosa è frutto questa necessità lo conosciamo bene tutti. Chiamparino in veste di sindaco olimpico smembra la città, la centrifica, investe e indebita il comune per miliardi di euro. Sono i famosi derivati di cui tanto si parla, un debito pubblico abnorme che ha raggiunto livelli di allerta altissima.

In tutto ciò la regione Piemonte guidata in tandem da Bresso pd e poi Cota Lega Nord è stata stritolata e legata a doppia maglia con le operazioni della sua città principale, Torino appunto. Sono debiti costruiti per volontà delle grandi banche piemontesi come intesa Sanpaolo che hanno visto nella vetrina delle olimpiadi invernali del 2005 un’occasione per far spendere soldi all’ente pubblico.

Spese enormi per costruire un’immagine della città diversa, invernale ed olimpica, senza ritorni nè di immagine nè economici di settore. Insomma un classico buco all’italiana che lo stesso Chiamparino, firmatario delle cambiali ora è chiamato a restituire e come ovvio non di tasca sua. Intesa Sanpaolo chiamava i politici in quegli anni con il sorriso, felice di vedere le proprie casse riempirsi, oggi chiama con un sorriso diverso, con minacce reali di blocco della liquidità alle casse regionali e prontamente ecco le risposte. Il “genio” di Moncalieri (da qui giunge Chiamparino) risponde con tagli alla sanità pubblica.

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