SUSA / GRAVERE – Sarebbe stata rintracciata dagli investigatori l’ultima cella (antenna o ripetitore) a cui si è agganciato il telefono di Mara Favro, la donna di 51 anni, prima della scomparsa nella notte dell’8 marzo tra Susa e Chiomonte. Per questo motivo, lunedì 4 novembre, sono state effettuate nuove ricerche nei boschi della Valsusa, in particolar modo tra Gravere e Chiomonte, dove sarebbe stato captato l’ultimo segnale del suo cellulare. Otto mesi dopo la scomparsa. Già nei mesi passati erano state effettuate delle perlustrazioni boschive, partite sempre molto in ritardo rispetto alla scomparsa della donna. Lunedì 4 novembre 4 squadre dei vigili del fuoco, con il supporto del nucleo Saf, hanno effettuato nuove ricerche nei boschi tra Gravere e Chiomonte. Sono presenti anche le squadre dei Saf. Sul caso di Mara Favro, la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere: due persone sono indagate.
MARA FAVRO, NUOVE RICERCHE NEI BOSCHI: RINTRACCIATA L’ULTIMA CELLA DAL TELEFONINO
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Se potessero arrivarci segnali misteriosi da un luogo dove il tempo eternamente si è fermato e svelassero ciò che celermente non si è trovato , forse la tecnologia è poco utile se l’ uomo la ritiene inutile o pensa si possa cancellare ciò che in un Server è custodito , è lo scrivente affida tale opinione a quel Social che fingendo di essere custode dei segreti più profondi ostruisce le indagini alla legge dello Stato , è il potere che prevale sopra il Governo , è la dittatura multiMediale di questo tempo…..
Mi permetto di dire che lei mi sembra in una fase di delirio… certamente le ricerche andavano fatte appena la povera Mara è scomparsa, a tappeto, senza aspettare l’ultima cella del cellulare… anche perché purtroppo i boschi sono pieni di animali selvatici… e neppure io amo particolarmente la tecnologia: a volte aiuta, a volte peggiora le situazioni, vedi furti di identità utilizzati per truffarci, notizie false, persone che si intrufolano nei conti correnti e nei dati privati altrui, eccetera… però da lì a dire che i social ostruiscano le indagini, mi pare un po’ esagerato, posto che “e” congiunzione si scrive senza accento… Indubbiamente se si fossero fatte ricerche a tappeto nell’immediato, cioè appena scomparsa, era più probabile portare a buon fine l’indagine, ma il complottismo per carità no.
Ribadisco che mi spiace immensamente per questa mamma e la sua bimba che non la vede più. La violenza contro le donne, in Italia, è inaudita, non passa giorno che non accadano fatti simili a questo, manca un’educazione al rispetto e una comprensione della parità di genere.
Signor correttore di ortografia , ha ragione lei cerca la pagliuzza in una “e”,
ma il senso ,non il delirio l’ ho descritto,
e persino i magistrati si lamentano di quanto siamo ostiche queste Rogatorie per ottenere da Società Estere documentazione sul telefono ….dei clienti , loro si giustificano con la privacy e ci fanno credere di essere fedeli e riservati ,ma sanno tutto di noi .
Poi chissà un fuoco fatuo svelerà……
Mi scusi, ma non si capisce quello che voleva dire!!!…