di BARBARA DEBERNARDI
Egregio Michele Serra,
poco meno di un mese fa, all’indomani della manifestazione Si Tav di piazza Castello, ho letto la sua “Amaca” domenicale e il Requiem da lei dedicato al Movimento No Tav.
Riporto 3 frasi del suo testo, per sintetizzarne il pensiero:
“Vedendo le immagini, misurando la folla ho pensato: i No Tav hanno perso”.
E poi: “Opporsi allo sviluppo non serve a niente, se non si hanno in mente le alternative, se non si è capaci di spiegare alla gente perché bucare le montagne è sbagliato”.
E infine: “La retorica di Davide contro Golia serve a poco (….) Nella realtà novantanove volte su cento vince Golia”.
Alla vigilia dell’8 dicembre e della manifestazione che i No Tav hanno indetto per quella data nella medesima piazza torinese, non già o non solo in risposta a quella di un mese fa, ma in continuità con tutti gli 8 dicembre che il Movimento celebra ormai dal 2005, torno su quel suo articolo per chiederle un gesto di giornalismo autentico.
Perché vede, non credo basti riempire una piazza per vincere, altrimenti in quel caso i No Tav avrebbero vinto da un pezzo. Così come non credo che la loro ipotetica e da lei presunta sconfitta sia da imputare alla mancanza di argomentazioni.
Il problema sta altrove. Sta nella impermeabilità della maggioranza dei Media ad ascoltare e a riportare quelle argomentazioni che il Movimento da anni (quasi 30….) grida nel deserto.
E allora, se davvero esistono ancora il diritto e il dovere di cronaca, sabato prossimo venga in piazza Castello. Venga a contarci (l’unità di misura ci è stata gentilmente suggerita da una delle Signore animatrici della manifestazione Si Tav: quattro persone a metro quadro).
Venga a guardarci negli occhi. Ma venga soprattutto ad ascoltarci.
Perché noi, tutti noi, dalla casalinga allo studente, dal medico all’idraulico, dalla maestra al pensionato, a differenza delle Madamine di un mese fa, abbiamo letto le carte, conosciamo i numeri, siamo in grado di discutere di flussi di transito e di politiche trasportistiche, sappiamo che la “Lisbona – Kiev” non esiste più da un pezzo, abbiamo chiara la differenza tra Tac e Tav, possiamo spiegarle i pericoli dell’amianto e le percentuali di pechblenda (cioè uranio) nascoste nel Massiccio d’Ambin.
Noi sappiamo dirle quanto costa il Tav al metro. E sappiamo anche dirle come più utilmente vorremmo spendere quel metro: in tapparelle delle scuole, in pulizia dei torrenti, in adeguamenti antisismici, in apparecchiature mediche, in piste ciclabili, in cura del territorio.
Come vede il problema non sta nel non avere argomenti.
Il problema sta nel non avere persone come lei che abbiano l’onestà intellettuale di porre le domande. E soprattutto di dar spazio alle risposte.
Perché come lei ben sa, è già dura essere Davide, ma se Il Corriere di Gerusalemme, L’Eco di Israele e la Gazzetta di Sion danno voce solo a Golia, allora vincere per Davide in effetti può essere un po’ più difficile. Ma, come la storia insegna, non impossibile.
Sabato l’aspetto in piazza Castello. Io ci sarò.
BRAVAAAAAA !!!!!! vediamo se avrà il coraggio di farsi vedere…
Complimenti Barbara, parole ben spese!!!
Ciao Barbara.
La caduta di stile del passaggio “a differenza delle Madamine di un mese fa, abbiamo letto le carte” invalida tutto il resto del discorso.
Peccato.
Scusate io faccio parte del si Tav e mi sono informata prima di aderire al movimento, voi avete le vostre visioni io ho le mie, la differenza è nel rispetto delle persone poiché so che tutto è giustificabile e la verità cambia in relazione alla angolo in chi si pone chi guarda, cerco di essere attenta ed entrare nei problemi. Ora che ho giustificato la mia ricerca vi informo sul mio punto di vista :abbiano bisogno di lavoro subito,di scambi veloci con altri generatori di lavoro, il domani per alcuni sarà tardi.
La tav non si crea “subito” ma anzi, lo si ottiene tempi più brevi nei modi alternativi descritti nell’articolo.
Correggo: per la tav ci vorranno anni, per il lavoro subito basta quello che suggerisce l’articolo
Il lavoro subito si può avere , mettendo in sicurezza , tutte le opere già esistenti ,, dopo il crollo del ponte , quanti ne hai visti in condizioni , che dovrebbero essere chiusi , per la sicurezza degli utenti ,
Ben detto, in poche parole ha fatto il resoconto di questi trent’anni di lotta e tavole rotonde, di serate informative e di dolore, si tanto dolore nel veder distruggere la propria terra, per un’opera inutile, già vecchia e dispendiosa, Aspettiamo questi soloni dell’informazione sabato. Io ci sarò e lei sig. Serra? Donella
Se veramente ci fosse l’uranio come dite sarebbero finiti i problemi per L’italia
Lucia, Beata mancanza di conoscenza!!! ( l’uranio c’è purtroppo,e anche l’amianto, ed è stato ampiamente dimostrato, solo che non ce n’è abbastanza per essere SFRUTTATO COMMERCIALMENTE ( per fortuna) invece ce n’è in abbondanza per far morire di cancro moltissime persone ( Lei stessa avrebbe buone possibilità di esserne ammalata se abita tra la valsusa e torino)
Albi Icardi , per gli scambi veloci subito, con il tav anche se si facesse, se ne parlerebbe tra vent’anni!!!!
mentre per il lavoro subito, basta attivare la messa in sicurezza delle scuole, del territorio, degli edifici pubblici, colmare gli organici delle scuole e degli ospedali, e di lavoro ce n’è 10 volte che il tav
Mancanza di conoscenza????
Ma lei sa di cosa parla??
Conosce la differenza tra uranio, uranio impoverito e arricchito? O parla solo per ideologia?
Io in Valsusa ci vivo e la radiassi fondo è normale…lei farnetica
Ovviamente il sig. Franco, come tanti altri, parla solo in funzione di quella ideologia che gli è stata ficcata in testa in anni di disinformazione senza contraddittorio. La favoletta dell’Uranio nasce parecchi anni fa e si basa su prospezioni dell’Agip fatte negli anni ‘60 in alcune località della media ed alta valle, tra cui il Molaretto, sopra Venaus. Peccato che proprio quelle prospezioni abbiamo dimostrato una presenza esigua di materiale e per di più in zone lontane chilometri da dove passerà il Tunnel di base. D’altronde nelle stesse zone sono stati scavati i tunnel autostradali e quelli di due centrali idroelettriche, senza che sia stata trovata alcuna traccia significativa di Uranio (o Amianto). Chi parla tumori da Uranio o Amianto in valle racconta un’altra favoletta smentita dai dati ufficiali del CPO Piemonte: in Valsusa non si muore di più del resto del Piemonte (casistica a parte la fa Casale Monferrato a parte, per i motivi noti a tutti). Se il NoTav medio avesse la cultura per documentarsi seriamente e non limitarsi solo a leggere qualche sito fazioso o ripetere qualche slogan sentito per strada, non esisterebbero più da anni.
https://areeweb.polito.it/eventi/tavsalute/relazioneintroduttiva.pdf
Arricchito o impoverito sono processi di lavorazione, non condizioni di estrazione
Appunto e sono i soli ad essere radioattivi….
Non ci siamo capiti, non radioattivi solo quelli ma anche i minerali originari, e dalle cave di molaretto allo scavo quanti “kilometri” sono in linea? Forse 2? Forse 4? Non sono poi tanti, e visto i danni fatti dalla variante di valico Fi-Bo è evidente che chi vuole lo sviluppo, in italia, vuole solo far danni.
l’uranio è debolmente radioattivo come quasi tutte le rocce, meno di altre, d’se Fosse radioattivo sarebbe ricco di u235, che in natura è rarissimo….
Cara Giuljova, stai scrivendo su cose di cui non sai una emerita mazza. L’esigua quantità di uranite presente in alcune zone della valle, non si trova dove passerà il tunnel di base. Questo è un fatto, non una opinione. Ma quand’anche fosse trovata qualche traccia di uranio durante lo scavo, sarebbe rimosso in sicurezza come fatto già in decine di altri tunnel scavati nel resto nel mondo. I minerali di uranio sono comuni e diffusi in tutto il mondo, e lo smaltimento è solo una quesitone tecnica come tante altre. Il problema sanitario per la popolazione è una invenzione messa in piedi anni fa quando è stato costruito il movimento anti-Tav. Favole, solo favole.
500 miliardi di lire spesi circa 30 anni fa per la : DEMO 2 (Val d’Ossola) tutto abbandonato. MOSE di (Venezia) Spesi altri miliardi di Euro mai funzionato tutto in fase di demolizione. Solo alcuni Esempi delle tante Opere carenti. Grandi Sperperi di Denaro pubblico.
Veramente la costruzione del Mose è quasi terminata. Prima dianceigere sciocchezze sarebbe almeno opportuno fare qualche seria ricerca.
https://www.lastampa.it/2017/10/11/scienza/venezia-e-il-suo-mose-storia-di-un-fallimento-mfwrL5oVafcx0pBZf1w70K/pagina.html
Quello sopra è il link per chi volesse leggersi l’articolo de La Stampa “Venezia e il suo MOSE, storia di un fallimento”
Gli articoli li linki solo o li leggi anche ? “fallimento” è una opinione del giornalista, non un fatto giuridico. Difatti, come anche descritto dal giornalista, la costruzione del Mose continua ed è prevista la messa in esercizo nel 2022. Nulla è fallito, nulla è in fase di demolizione. Per cui: basta cazzate, please.
SEM ENCAR ICI!! X DIFENDERE LA NOSTRA TERRA, LA NOSTRA GENTE E X NON FARSI PRENDERE IN GIRO!!
andate a casa.
ci siamo già.
CambieròIlmondo sei come la tua foto uno scherzo della natura. Quindi abbi l’intelligenza di stare zitto sempre se usi il cervello.
Quando la prof.ssa Debernardi, già sindaco, da sempre impegnata in politica e nella società civile, ha speso una parola contro i valligiani che facevano affari con i Mazzaferro, Ursini, Mammoliti con la regia di Rocco Lo Presti ? Come i suoi amici notav.Mai !Fare affari con le ndrine si, rispettare una legge votata da 3 parlamenti no. Quando si scavava per gli impianti di sci, si stravolgeva il paesaggio, si costruivano palazzoni e villaggi dove erano costoro? Amianto e uranio forse ben pagati e allora silenzio e le tasche piene di soldi ! E poi vedremo sabato scontri violenti e rifiuti, non solo umani, dovunque.
Parole pesanti quadida diffamazione lesue. Porti documenti e non chiscchichi. Casomai è il cintsrarc: le mani delle mafie sui lavori del TAV, quelli sì, ampiamente dimostrati
Mi scuso per gli errori di battitura.
E tu dov’eri ?
Puo anche darsi che i notav non pretendano di sconfiggere la mafia, il cancro, la fame nel mondo,… ma semplicemente di non fare un’opera molto invasiva e costosa, per lo meno mentre non è giustificata da una seria analisi costi/benefici.
Quanta merda abbiamo respirato in ValSusa negli anni tra: cantieri inutili, piste da sci, tir, cantieri olimpici andati male ecc…
E’ ora che qualcuno dica di NO! Ci sono altre valli in Piemonte che non sono mai state toccate eppure vanno avanti anche meglio di noi, quindi i signur d’la piana cui che a nu mangiu la muntagna:fora dai cuiun!
Chi dice No e’ colui che ci tiene alla sua terra e alle future generazioni prima che questa valle venga cancellata.
“Ci sono altre valli in Piemonte che non sono mai state toccate eppure vanno avanti anche meglio di noi” — Quali ? Quanto si vede che non esci dalla valsusa.
Lasciando stare la discussione sui treni, vorrei solo dire che Davide era il Re di Sion o Gerusalemme, dunque parlare di Corriere di Gerusalemme o di Eco di Israele in tono negativo distorce l’esempio di Davide e Golia, perché Davide era israelita, Golia invece era filisteo e il nemico era Golia non Davide… per amore di chiarezza!
Napo Orso Capo ha ragione, tirare in ballo le “madamine” non era affatto necessario.
Citandole come più correttamente come “burattine” si sarebbero rese giustizia alla verità e pietà per la loro pochezza.
Per quanto riguarda Serra, “sdraiato” sull’abitudine a pontificare con una saggezza da rotocalco da spiaggia, nella certezza che si terrà alla larga, invito a non provare nessun rimpianto.
A mio modesto parere quando si difende una opinione, oltre ad essere tenuti a portare elementi oggettivi a suo sostegno, occorre sempre evitare di identificare un luogo generalizzato, un appellativo, un nomignolo o un simbolo dove inserire i sostenitori di una opinione antagonista, perché si va incontro ad una caduta di stile che ha la sola forza di invalidare il più’ cristallino e nobile dei ragionamenti.
Brava Giulia,
premio ig-nobel 2018,
infatti le miniere di uranio non emettono radiazioni ma essenza di bergamotto, ne emettono di più i porcini che ogni anno ancora si ingrassano con quelle rilasciate dalla nube Chernobyl, l’uranio arricchito è quello che ha fatto ricrescere i capelli di berlusconi e quello impoverito è quello usato per impoverire chi è già povero di suo, come i bosniaci o come i nostri sventurati militari che parteciparono a quella sciagurata guerra.
Risposta idiota come solo tu puoi scrivere….
Gent.ma A. Icardi,
non mi pare chiara la frase:
“tutto è giustificabile e la verità cambia in relazione alla angolo in chi si pone chi guarda”.
Dovrebbe essere così gentile da spiegarla.
Si deve forse intendere che, ad esempio, la teoria dell’evoluzione delle specie viventi vista da un altro angolo potrebbe essere smentita da quella creazionista?
O si dovrebbe intendere, vista da un’altra angolazione, che la velocità della luce potrebbe essere davvero ridefinita per alzata di mano?
Su quali basi scientifiche i No Tav sostengono la presenza di Uranio all’interno dell’Ambin? Hanno creato dei tunnel geognostici per asserire ciò? A me non risulta. Forse è meglio affidarsi ai veri geologi non a tuttologi frustrati!!!
Su quali basi?
Sulle ricerche di Fiat e AGIP che lo trovarono in successivi interventi in misura non commercialmente sfruttabile.
Non venne avviato lo sfruttamento perché i costi sarebbero stati superiori a quelli dell’importazione dall’estero.
A Molaretto sono sempre presenti gli affioramenti individuati in quelle occasioni.
In zona completamente diversa da dove passerà il tunnel di base. Questo stranamente i vari leader del movimento si dimenticano sempre di precisarlo. Così come dimenticano di spiegare che quando vanno a fare le loro televendite in quei tunnel, la radioattività misurata è data dal radon accumulato sul fondo dei tunnel, in assenza di ventilazione, e non di radioattività data dall’Uranio per esposizione diretta. Ma che lo dico a fare a gente che si beve e rivende ogni puttanata di cui non sa un cazzo di niente ?
Gentile signora Debernardi,
Mi permetto alcune osservazioni.
Premessa: non é vero che i notav sanno di quello che parlano, se no la smetterebbero di dire che bisogna adattare il tunnel attuale. NON SI PUO FARE! Chiaro? Non si può abbassare la pendenza di un tunnel! Per di più non é sicuro usare quel tunnel li.
Detto questo lei cade nel solito equivoco. Con il tunnel di base si sta parlando di come trasportare le merci in Europa per i prossimi 150 anni. Se lei ha delle alternative sensate da proporre rispetto al sistema ferroviario europeo, con tutti i suoi tunnel (Brennero, Ceneri, ecc…), allora se ne parla per tutto il tempo che serve.
Tirando fuori ogni volta le tapparelle delle scuole invece si mischiano temi che non c’entrano niente. É come una famiglia che deve assolutamente comprare una macchina per sopravvivere e, di fronte alla decisione su che macchina comprare, alla fine sta lì a decidere se dare il bianco ai muri.