METEO, IN ARRIVO IL MALTEMPO CON PIOGGIA E NEVE: “LA PIÙ INTENSA PERTURBAZIONE INVERNALE DEGLI ULTIMI TRE ANNI”

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante ‎mappa e ‎il seguente testo "‎Mardi 27 février 2024 04:00 locale(+51h Thenon-le Accumulation de précipitations depuis +0h (mm) Domodossola Brigue Genève Chiavenna Run AROME 1.3km OOZ du 25/02/2024 ت Bellinzone Cluses Martigny Annecy Sallanches Lugano Verbania Darfo Lecce Aoste Albertville Côme Giussano ambéry Borgomanero Bergame Bielle Monza Bre Lognano Milan Ivrée Treviglio Nevare Saint-Jean Opera Rivarolo Canavese Verceil Maurienne Vigevano Lodi Ciriè Castelleone Chivasso Pavie Turin Codogno Crémo Giaveno Stradella Plaisance Briançon Voghera Valenza Alexandrie Pinerolo Asti Carmagnola Novi Ligure Bobbio Alba Gap Acqui Terme Fossano Coni BorgoVal Gênes Mondevi Pontr Rapallo Savone Digne-les-Bains Bains Finale Ligure LaS Albenga San Remo 700 c2‎"‎‎

di ANDREA VUOLO – METEO IN PIEMONTE (da Facebook)

Dopo un Autunno e un Inverno estremamente miti e avari di precipitazioni, il Piemonte sta per entrare in una lunga fase perturbata che potrebbe definitivamente sancire la fine delle preoccupazioni per la siccità (in ottica primaverile e della prima parte della prossima estate), che ha caratterizzato quest’ultimo anno e mezzo, soprattutto sui settori meridionali della regione che hanno registrato una pesante e storica anomalia pluviometrica. Anche gli ultimi aggiornamenti confermano, infatti, l’arrivo di importanti quantitativi di pioggia e neve che potrebbero far classificare questa perturbazione come la più intensa – per il periodo autunno/inverno dal gennaio 2021 e, per molte zone di pianura e collina, addirittura dal novembre 2019. Una perturbazione che seguirà la più classica delle dinamiche da maltempo prolungato sull’angolo nordoccidentale dell’Italia, con un’estesa e profonda saccatura alimentata da aria fredda in quota di matrice polare-marittima in discesa verso il Mediterraneo, e a cui seguirà la formazione di una ciclogenesi che dal Golfo del Leone si dirigerà in direzione di Corsica e medio-alto Tirreno, in concomitanza – tra l’altro – di un possente anticiclone di blocco in rinforzo tra i Balcani e la Russia che andrà a rallentare la naturale traslazione verso levante di tutto il sistema perturbato proveniente dal Nord Europa, almeno fino alla giornata di giovedì 29 febbraio.
FOCUS PIEMONTE – Tra la prossima notte e la mattinata di lunedì 26 febbraio i fenomeni andranno ad estendersi a tutta la regione, in intensificazione soprattutto su Alpi, Cuneese, Astigiano, Torinese, Canavese, Biellese e Sesia, con quota neve in ulteriore calo fino a 600-800 metri sui settori alpini e con rovesci di neve umida fino a quote di bassa collina tra mattina e tardo pomeriggio (300-500 metri) su Cuneo, Fossanese, Monregalese, Cebano, Langhe, Roero, Acquese e Ovadese e dai 500-600 metri anche sulla collina di Torino, con neve fitta e copiosa su alte Langhe e sui settori meridionali dell’Autostrada A6 TO-SV da Mondovì a Montezemolo/Millesimo fino a Carcare-Altare (SV).
Dopo una fase temporaneamente più debole attesa tra il tardo pomeriggio e la serata di lunedì, nella notte e nella mattinata di martedì 27 febbraio i fenomeni andranno nuovamente ad intensificarsi su tutta la regione stante la rotazione delle correnti in quota da Scirocco, con piogge moderate o forti a carattere diffuso in pianura e copiose e fitte nevicate sulle Alpi dagli 800-1.100 metri, ma temporaneamente ancora dai 400-700 metri tra Cuneo, Monregalese, Cebano, Langhe e Acquese fino alle prime ore del pomeriggio, poi in graduale risalita entro sera dagli 800-1.000 metri e oltre i 1.100-1.600 metri altrove (con la quota più bassa all’interno delle valli alpine più strette del Torinese, specie tra Lanzo e Pinerolese).
Mercoledì 28 febbraio attese ancora precipitazioni moderate diffuse soprattutto tra Biellese, Torinese e Cuneese (localmente forti sulle basse valli alpine e aree e aree pedemontane), in graduale indebolimento invece sulle pianure settentrionali e orientali, con quota neve oltre i 1.300-1.700 metri sulle Alpi e ancora fino a 1.000-1.200 metri tra Marittime e Liguri, dove potrebbe nevicare addirittura fino a giovedì mattina.
PREVISIONE ACCUMULI – Complessivamente sui settori pianeggianti, collinari e fino all’imbocco delle valli alpine sono attesi tra i 60 e i 120 millimetri di pioggia entro mercoledì sera, con i valori più bassi tra Alessandrino sud-orientale e basso Vercellese e più elevati verso le aree pedemontane di Biellese, Canavese, Torinese occidentale e Cuneese, a cui seguiranno probabili rigonfiamenti e locali piene ordinarie di rii e torrenti secondari stante accumuli pluviometrici anche fino a 150-170 millimetri sui settori di bassa montagna (specie su Cuneese e Appennino alessandrino), uniti ad un contributo della fusione della neve sulle Alpi (dopo il passaggio in pioggia entro martedì pomeriggio) che cadrà soprattutto lunedì e martedì mattina tra i 600 e i 1.200 metri di quota. Sulle aree alpine le nevicate risulteranno particolarmente significative soprattutto sul Cuneese (in primis su valli Stura di Demonte, Vermenagna e Pesio) e sulle aree di medio-bassa valle di Torinese, Canavese e Biellese maggiormente esposte allo sbarramento orografico indotto dalle correnti di Scirocco e Levante tra le giornate di lunedì e mercoledì (valli del Pinerolese, Sangone, Lanzo, Orco, Soana ed Elvo). Oltre i 1.500 metri sono attesi accumuli di neve fresca, su queste zone, fino a 70-100 centimetri, talora fino a 130-150 centimetri sopra i 1.600-1.800 metri su Alpi Marittime e Liguri e tra 50 e 70 centimetri sull’alto Piemonte oltre i 1.800 metri.
A bassa quota la neve potrà spingersi, come detto, in particolare nel Cuneese e sulle alte Langhe, con accumuli mediamente sopra i 400 metri e fino a 5-15 centimetri a 500 metri tra Cuneo, Mondovì, Ceva e sulle colline di Acquese e Ovadese, con picchi fino a 30 centimetri sulle alte Langhe sopra i 700 metri. Non si esclude, tra mattina e tardo pomeriggio di lunedì 26 febbraio, un po’ di neve anche sulla sommità collinare di Torino e in genere sulle colline del Po, con primi lieve depositi sopra i 500-550 metri e fase di pioggia mista a neve fin verso le pianure tra basso Torinese e Cuneese.
Seguirà, inoltre, un elevato pericolo valanghe su tutto l’arco alpino piemontese soprattutto da martedì mattina/pomeriggio, segnatamente sui rilievi di Biellese, Canavese, Torinese e Cuneese, talora con possibile interessamento di alcuni tratti stradali di alta valle, segnatamente sul Cuneese.

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