di ANDREA VUOLO – METEO IN PIEMONTE (da Facebook)
Dopo un Autunno e un Inverno estremamente miti e avari di precipitazioni, il Piemonte sta per entrare in una lunga fase perturbata che potrebbe definitivamente sancire la fine delle preoccupazioni per la siccità (in ottica primaverile e della prima parte della prossima estate), che ha caratterizzato quest’ultimo anno e mezzo, soprattutto sui settori meridionali della regione che hanno registrato una pesante e storica anomalia pluviometrica. Anche gli ultimi aggiornamenti confermano, infatti, l’arrivo di importanti quantitativi di pioggia e neve che potrebbero far classificare questa perturbazione come la più intensa – per il periodo autunno/inverno dal gennaio 2021 e, per molte zone di pianura e collina, addirittura dal novembre 2019. Una perturbazione che seguirà la più classica delle dinamiche da maltempo prolungato sull’angolo nordoccidentale dell’Italia, con un’estesa e profonda saccatura alimentata da aria fredda in quota di matrice polare-marittima in discesa verso il Mediterraneo, e a cui seguirà la formazione di una ciclogenesi che dal Golfo del Leone si dirigerà in direzione di Corsica e medio-alto Tirreno, in concomitanza – tra l’altro – di un possente anticiclone di blocco in rinforzo tra i Balcani e la Russia che andrà a rallentare la naturale traslazione verso levante di tutto il sistema perturbato proveniente dal Nord Europa, almeno fino alla giornata di giovedì 29 febbraio.
FOCUS PIEMONTE – Tra la prossima notte e la mattinata di lunedì 26 febbraio i fenomeni andranno ad estendersi a tutta la regione, in intensificazione soprattutto su Alpi, Cuneese, Astigiano, Torinese, Canavese, Biellese e Sesia, con quota neve in ulteriore calo fino a 600-800 metri sui settori alpini e con rovesci di neve umida fino a quote di bassa collina tra mattina e tardo pomeriggio (300-500 metri) su Cuneo, Fossanese, Monregalese, Cebano, Langhe, Roero, Acquese e Ovadese e dai 500-600 metri anche sulla collina di Torino, con neve fitta e copiosa su alte Langhe e sui settori meridionali dell’Autostrada A6 TO-SV da Mondovì a Montezemolo/Millesimo fino a Carcare-Altare (SV).
Dopo una fase temporaneamente più debole attesa tra il tardo pomeriggio e la serata di lunedì, nella notte e nella mattinata di martedì 27 febbraio i fenomeni andranno nuovamente ad intensificarsi su tutta la regione stante la rotazione delle correnti in quota da Scirocco, con piogge moderate o forti a carattere diffuso in pianura e copiose e fitte nevicate sulle Alpi dagli 800-1.100 metri, ma temporaneamente ancora dai 400-700 metri tra Cuneo, Monregalese, Cebano, Langhe e Acquese fino alle prime ore del pomeriggio, poi in graduale risalita entro sera dagli 800-1.000 metri e oltre i 1.100-1.600 metri altrove (con la quota più bassa all’interno delle valli alpine più strette del Torinese, specie tra Lanzo e Pinerolese).
Mercoledì 28 febbraio attese ancora precipitazioni moderate diffuse soprattutto tra Biellese, Torinese e Cuneese (localmente forti sulle basse valli alpine e aree e aree pedemontane), in graduale indebolimento invece sulle pianure settentrionali e orientali, con quota neve oltre i 1.300-1.700 metri sulle Alpi e ancora fino a 1.000-1.200 metri tra Marittime e Liguri, dove potrebbe nevicare addirittura fino a giovedì mattina.
PREVISIONE ACCUMULI – Complessivamente sui settori pianeggianti, collinari e fino all’imbocco delle valli alpine sono attesi tra i 60 e i 120 millimetri di pioggia entro mercoledì sera, con i valori più bassi tra Alessandrino sud-orientale e basso Vercellese e più elevati verso le aree pedemontane di Biellese, Canavese, Torinese occidentale e Cuneese, a cui seguiranno probabili rigonfiamenti e locali piene ordinarie di rii e torrenti secondari stante accumuli pluviometrici anche fino a 150-170 millimetri sui settori di bassa montagna (specie su Cuneese e Appennino alessandrino), uniti ad un contributo della fusione della neve sulle Alpi (dopo il passaggio in pioggia entro martedì pomeriggio) che cadrà soprattutto lunedì e martedì mattina tra i 600 e i 1.200 metri di quota. Sulle aree alpine le nevicate risulteranno particolarmente significative soprattutto sul Cuneese (in primis su valli Stura di Demonte, Vermenagna e Pesio) e sulle aree di medio-bassa valle di Torinese, Canavese e Biellese maggiormente esposte allo sbarramento orografico indotto dalle correnti di Scirocco e Levante tra le giornate di lunedì e mercoledì (valli del Pinerolese, Sangone, Lanzo, Orco, Soana ed Elvo). Oltre i 1.500 metri sono attesi accumuli di neve fresca, su queste zone, fino a 70-100 centimetri, talora fino a 130-150 centimetri sopra i 1.600-1.800 metri su Alpi Marittime e Liguri e tra 50 e 70 centimetri sull’alto Piemonte oltre i 1.800 metri.
A bassa quota la neve potrà spingersi, come detto, in particolare nel Cuneese e sulle alte Langhe, con accumuli mediamente sopra i 400 metri e fino a 5-15 centimetri a 500 metri tra Cuneo, Mondovì, Ceva e sulle colline di Acquese e Ovadese, con picchi fino a 30 centimetri sulle alte Langhe sopra i 700 metri. Non si esclude, tra mattina e tardo pomeriggio di lunedì 26 febbraio, un po’ di neve anche sulla sommità collinare di Torino e in genere sulle colline del Po, con primi lieve depositi sopra i 500-550 metri e fase di pioggia mista a neve fin verso le pianure tra basso Torinese e Cuneese.
Seguirà, inoltre, un elevato pericolo valanghe su tutto l’arco alpino piemontese soprattutto da martedì mattina/pomeriggio, segnatamente sui rilievi di Biellese, Canavese, Torinese e Cuneese, talora con possibile interessamento di alcuni tratti stradali di alta valle, segnatamente sul Cuneese.
e speriamo che finalmente crepiate tutti.