DALL’UFFICIO STAMPA DELLA DIOCESI DI SUSA E TORINO
SUSA – Il 7 aprile negli uffici della curia vescovile di Susa si è tenuta una riunione convocata dall’Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, Mons. Cesare Nosiglia, per confrontarsi sulla situazione dei migranti alla frontiera della Val di Susa: un incontro voluto dalla Chiesa locale con le istituzioni e le associazioni che operano in questo ambito, per provare ad individuare percorsi e soluzioni condivise.
A livello istituzionale erano presenti per la Prefettura di Torino il viceprefetto aggiunto Paolo Cosseddu e il funzionario Assistente Sociale Donatella Giunti. I territori di frontiera erano rappresentati dal sindaco del comune di Oulx, Andrea Terzolo, quello di Claviere, Franco Capra, e dall’assessore alle politiche sociali del comune di Bardonecchia Marchello Piera.
Il mondo del volontariato era rappresentato dalla CRI – comitato di Susa, con la presidente Grazia Rapaggi ed il responsabile della sezione di Bussoleno Michele Belmondo, dal dott. Paolo Narcisi, presidente della associazione Rainbow for Africa Onlus, e dal volontario Luca Guglielmetto.
Per la Chiesa locale partecipavano il responsabile della Pastorale Migranti della diocesi di Torino Sergio Durando, il direttore della Caritas di Susa Alessandro Brunatti, il vicario della Diocesi di Susa Mons. Daniele Giglioli e don Luigi Chiampo in veste di rappresentante della Fondazione Talità Kum Budrola onlus e della migrantes diocesana, che gestisce il Rifugio Fraternità Massi di Oulx, nonché responsabile dell’Ufficio migranti della diocesi di Susa.
L’incontro ha permesso di fare il punto sull’evoluzione del fenomeno migranti negli ultimi anni, a partire dai primi passaggi a Bardonecchia nel 2017 per arrivare alla situazione attuale, che coinvolge principalmente i comuni dell’Alta Valle, geograficamente in prima linea, ma che interroga profondamente e che chiama all’azione tutto il territorio della Valle.
Negli ultimi mesi i passaggi si sono intensificati e sono ormai prevalenti gli arrivi dalla rotta balcanica di famiglie con bambini piccoli e di soggetti fragili, la capacità di accoglienza è concentrata nel comune di Oulx con i 55 posti del Rifugio Fraternità Massi, che è il riferimento principale per la rete informale di associazioni e volontari che opera a favore dei migranti.
Lo sgombero della casa cantoniera occupata di Oulx, che, se pure al di fuori della legalità, garantiva un punto di appoggio ulteriore ai flussi di passaggio, ha messo in luce l’esigenza di affiancare alla volontà e alla generosità dei privati una risposta istituzionale più forte come anticipato da Monsignor Nosiglia nella sua lettera del 25 marzo.
Stimolati dall’Arcivescovo a una progettualità di più ampio respiro, i partecipanti hanno condiviso un progetto di azione per il rilancio delle attività a sostegno dei migranti basato su alcuni punti fondamentali: la riorganizzazione del Rifugio di Oulx, con il contributo di fondi pubblici, per consolidare questo nodo logistico della accoglienza; l’estensione della capacità di accoglienza ad altri comuni della media valle grazie alla disponibilità di strutture private e della protezione civile, da utilizzare quando necessario; il potenziamento della rete di soccorso e assistenza, di base e sanitaria, su tutto il territorio dell’ Alta valle, riconoscendo e supportando il ruolo delle associazioni che già operano sul territorio e l’impegno della diocesi che ha profuso locali e fondi della Caritas,.
In particolare, il passaggio da una azione locale e gestita con risorse private ad una azione di territorio con il contributo della prefettura e del ministero dell’interno, deve segnare un salto di qualità nella gestione di un fenomeno che non diventa di ordine pubblico solo se si lavora in modo coordinato alla salvaguardia e alla tutela delle persone in transito, dei loro diritti e necessità di base.
Monsignor Nosiglia ha concluso ribadendo il ruolo importante che hanno e che possono avere le comunità parrocchiali della diocesi di Susa e di Torino, con il loro capitale umano e la naturale capacità di accoglienza, e d’intesa con i rappresentanti della Prefettura si è impegnato a sollecitare una risposta rapida da parte delle istituzioni
“con il contributo della prefettura e del ministero dell’interno, deve segnare un salto di qualità nella gestione del fenomeno”… EVVAI CON IL MAGNA MAGNA ! BANCHETTO RICCO MI CI FICCO ! Potevano mancare i professionisti dell’accoglienza a pagamento?
Rainbow for Africa…Darkness for Europe…
L’Europa cominci a smetterla di depredare le risorse dell’Africa, e poi avrà diritto a lamentarsi.
Ma da sempre la prosperità dell’Europa si fonda sullo sfruttamento degli altri;
E all’interno dell’Europa stessa il benessere di taluni si fonda sullo sfruttamento dei piu deboli.
Quanto hai ragione..basta poco per documentarsi..il film..la mia Africa…..hanno tolto terre.lasciate al bracconaggio,mentre potevano essere coltivate..in loco a olandi nyro.kuki galmann con la figlia aveva da ven tanti portano avanti la campagna contro il bracconaggio…pro lavoro delle donne del posto..tutto sommato Inghilterra ha tolto loro le terre…non possiamo lamentarci..disgustoso è che la regina di Inghilterra non faccia nulla….
Forse non si va più a prelerare schiavi, ma a scatenare guerre per vender lor armi (anche vecchie) per predere le materie prime come pagamento
Come mai la Chiesa è particolarmente interessata all’accoglienza?
Forse perchè nel Vangelo c’è scritto che Gesù dice: “tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”, e anche: “Ogni volta che (non) avete fatto queste cose a uno solo di questi fratelli, (non) l’avete fatto a me”, ecc….
Perché sono più sante le mani che aiutano di quelle che pregano…e sicuramente più utili delle bocche che si aprono!
E qui ci sono già troppi barotti.
E tu perché sei interessato?la fai tu?
Non far conoscere alla mano destra ciò che mangi con la sinistra.
Ti riferisci a tutti quei preti della diocesi che si fanno i wkend a st moritz e le vancanze alle maldive?
Grazie Vescovo. Buon lavoro
Per avere cura ed assistenza basta arrivare con un barcone ..chi paga il SSN si attacca
Quindi hai trovato la soluzione: ti fai una bella crociera dalla libia verso lampesusa su un bel gommoncino stracolmo di quelli che come te vogliono provare, qualche giorno di vacanza (quanti dipende da se e quando vi trovano) fa sempre bene. E così poi hai il SSN garantito. Fai solo attenzione a non sporgerti troppo per fare i bisogni e dì a tutti di non agitarsi, specie se lo è già il mare, che a capovolgersi è un attimo, ma poi le idee si rinfrescano anche troppo.
Poverini…chissà il dolore che state provando.
Parassiti
Forse é meglio avere migranti piuttosto che certi personaggi infimi e non proprio chiarissimi nel loro quotidiano
Non vogliamo pensare che gli Ulcensi non possano non aver capito
A buon intenditore poche parole…. si dice il peccato ma non il peccatore così recita un buon proverbio
Cambiare tutto per non cambiare niente
I migranti non sono nemmeno sufficienti a compensare il calo demografico italiano che condanna il sistema italiano a crollare dal suo interno.
Il danno non sono questi disperati che sarebbero molto utili se li si integrasse, ma tutti quegli italiani che invece di dare un contributo al sistema, pensano solo a depredarlo.
Dai un contributo ; fai più figli !
Infatti caro “questione di numeri”certe persone, in questo caso mi riferisco agli Ulcensi, non riescono a vedere più in là del loro naso, come ha detto un commentatore e siamo d accordo con lui e ciòe, non sono i migranti il problema, ma certi personaggi che non sono propriamente cosi brave persone, non riescono a capire che i predatori sono proprio coloro che hanno sì, migrato dalla loro regione x arrivare quassù a depredare non proprio nel rispetto della legalità. Ma questo vogliamo pensare e augurarci che lo sappiano anche chi di dovere…… E magari vedere poi chissà dopo quanti anni risolvere il problema…….
Contribuisci:fai più figli.
Bravissimo “questione di numeri” ma in molti hanno gli occhi coperti da fette di salame. Fa più comodo prendersela con i migranti piuttosto che con i loschi personaggi che popolano Ulzio, forse si ha paura? Ma non siamo mica a Corleone, o forse…..
Svegliatevi gente, forse un domani I vostri figli o nipoti o parenti o amici verranno sfruttati da questi furbacchioni chiamiamoli così perché il termine adatto a loro non si può dire
….?
Abbiamo capito benissimo…
Bravissimo ‘ questione di numeri’.
Il calo demografico si contrasta con serie politiche di sostegno alla famiglia ed all’economia,non importando individui la cui integrazione è difficoltosa se non impossibile.Le politiche di immigrazione devono essere gestite con regole chiare dallo Stato su chi può venire in Italia ed a che condizioni e non da organizzazioni private nè tantomeno dalla chiesa.Poi importare clandestini (perchè nella quasi totalità dei casi di clandestini si tratta)che spesso finiscono ad essere sfruttati sul lavoro o vengono arruolati dalla criminalità e nel contempo far fuggire giovani laureati e non per mancanza di prospettive ritengo sia un comportamento suicida.In ambito lavorativo ho a che fare con immigrati che si sono integrati perfettamente nella nostra società,ma anche a detta loro rappresentano una netta minoranza.Ed ora mi aspetto i soliti commenti buonisti di quanto io sia rassista,fassista e nassista.Io mi considero semplicemente realista avendo constatato di persona e già parecchi anni orsono cosa può portare l’accoglienza indiscriminata.
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