MONGINEVRO, FIACCOLATA DI PROTESTA: “RIAPRITE LE PISTE DI SCI PER LE VACANZE DI FEBBRAIO”

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COMUNICATO DI MONGINEVRO SKI

MONGINEVRO – Il sindaco di Monginevro Guy Hermitte, la vicecomandante Alexandra Janion, nonché i consiglieri comunali Vincent Voiron assieme a Ludovic Triponel e Vincenzo Coppola (direttore dell’Ufficio del Turismo) si sono riuniti sul fronte alle piste per una fiaccolata organizzata dalla Scuola Francese di Sci di Monginevro.

L’obiettivo era quello di affermare il loro desiderio di “vivere e lavorare nel paese”, chiedendo la riapertura degli impianti di risalita per le vacanze scolastiche di febbraio nell’ambito di un rigoroso protocollo sanitario. Va notato che questo protocollo è stato recentemente ufficializzato al più alto livello attraverso l’ANMSM (Associazione Nazionale dei Sindaci dei Villaggi di Montagna).

Questo evento è stato condotto da Christian Jullien, direttore del Monginevro FSE, su iniziativa di Eric Breche, Presidente dell’Unione Nazionale dei Maestri di Sci francesi. Circa cinquanta istruttori hanno fatto lo slalom sullo skilift del Col dopo che in precedenza avevano sciato con le pelli di foca.

Hermitte ha poi richiamato l’attenzione sulla discriminazione che rischia di colpire i territori montani, quando si conosce la loro capacità di rispettare i gesti di barriera e le distanze fisiche, mentre nelle città le concentrazioni di popolazione sono senza paragoni.

Allo stesso tempo il sindaco ha chiesto più visibilità, criticando la “cascata di date” e in perenne cambiamento, che offre poche speranze ai professionisti locali (dipendenti degli impianti di risalita, addetti al soccorso piste, lavoratori stagionali, negozianti, ristoratori, proprietari di ristoranti, società di noleggio di attrezzature, fornitori di alloggi, maestri di sci, ecc), così come ai clienti. Infatti, il rapporto con loro diventa difficile in quanto è ormai impossibile informarli adeguatamente, ed essi stessi non sanno più se confermare la loro prenotazione oppure chiedere il rimborso. Quest’incertezza è gravemente dannosa per le località sciistiche e deve essere messa a fine, parlandone in occasione degli incontri di lavoro ufficiali che si svolgeranno da qui fino al 20 gennaio a Parigi.

Come di consueto il primo cittadino di Monginevro ha parlato con preoccupazione del futuro dell’economia montana che si troverà addirittura nell’impossibilità di partecipare al piano di rilancio promosso dallo Stato, visto che le autorità locali, in particolare, vedono ridotte a zero le loro capacità di autofinanziamento. Questa prospettiva disastrosa è ulteriormente aggravata dalla scomparsa di altre risorse commerciali e fiscali come l’imposta di soggiorno, la tassa di soggiorno, la tassa di legge sulla montagna e le tasse dei gestori dei comprensori sciistici. In questo contesto, spetta allo Stato confermare le misure eccezionali per sostenere l’economia di montagna, ma anche per evitare una catastrofica recessione in corso.

Poi è stata la volta di Christian Jullien: ha detto che gli istruttori del FSE erano qui per difendere la loro volontà di lavorare e per accogliere i clienti nelle migliori condizioni sanitarie richieste. Ha citato in particolare il caso degli istruttori in formazione che oggi sono privi di risorse, mentre vogliono soltanto esercitare la loro attività professionale.

Così l’incontro tra i professionisti, FSE e rappresentanti eletti, si è concluso con una comune nota di speranza, nell’ottica di preservare il futuro della montagna, del suo personale permanente e stagionale, sperando che non si vada verso una stagione bianca, che sarebbe un vero e proprio disastro economico e sociale. In ogni caso, questa protesta è stata organizzata per sensibilizzare le più alte autorità dello Stato, per sottolineare l’entità dei problemi della montagna e per evitare che la fiamma delle stazioni di sport invernali si spenga.

Oggi sarebbe opportuno porre fine all’incertezza che influisce sul morale dei citazioni, facendo loro dubitare nel futuro in un contesto sanitario difficile, pur comprendendo i problemi economici che ne derivano.

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