di FABIO TANZILLI
Nove paesi, quasi tutti piccoli e politicamente deboli, “schiacciati” a nord dai ricchi Comuni Olimpici dell’Unione Montana Vialattea, e a sud dalla futura Unione Montana della Bassa Valle Susa, con un peso demografico e politico non paragonabile. È nata così, ieri pomeriggio a Gravere, la nuova “Unione Montana dell’Alta Valle Susa”, composta da Bardonecchia, Oulx, Salbertrand, Exilles, Chiomonte, Gravere, Meana, Moncenisio e Giaglione.
Un’Unione montana “di ripiego ” come ha spiegato con estrema onestà il sindaco di Oulx, Paolo De Marchis, visto che i paesi maggiori come Bardonecchia e Oulx avrebbero voluto far rinascere la vecchia Comunità Montana Alta Val Susa con i Comuni Olimpici, che però hanno preferito farsi l’Unione della Vialattea, senza coinvolgere i paesi più piccoli che non hanno le piste di sci.
Quella nata ieri è quindi la versione “indebolita” della vecchia Comunità Montana Alta Valle Susa: debole perché mancano i paesi che contano (non tanto per la capacità di chi amministra quei paesi, ma per il peso economico e politico della società degli impianti Vialattea sul sistema turistico piemontese): da Sestriere a Sauze d’Oulx, da Cesana a Claviere, anche per i legami transfrontalieri. E nell’assetto politico, così come l’hanno creata per statuto, questa Unione dell’Alta Valle rischia di essere ancora più fragile. O meglio dire “di ripiego”, visto che parecchi di questi Comuni avevano anche rifiutato di formare un ente più forte con Susa e la Bassa Valle, creando una sola Unione montana della Val Susa.
Debole anche perché hanno deciso che il presidente cambierà ogni sei mesi, a rotazione tra tutti i sindaci. Sarà un’Unione Montana “istituzionale” e non schierata, senza una maggioranza politica, aldilà dei partiti. È stato eletto presidente fino al giugno 2015 il sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis (centrodestra). Mentre vicepresidente è il sindaco di Gravere Sergio Calabresi (centrosinistra). Potrebbe sembrare un bene non avere una maggioranza politica, ma in questa fase potrebbe rivelarsi un ulteriore handicap nei rapporti con la Regione (governata dal centrosinistra) e della nascente Città Metropolitana che avrà a capo il sindaco di Torino Piero Fassino.
A parlare con chi decide a Torino, a nome della Valle di Susa, ci saranno già altre due Unioni di peso, come quella della Bassa Valle che, al contrario, avrà una chiara connotazione politica di centrosinistra legata al Pd e un presidente stabile, non precario, con un nome di peso (probabilmente Sandro Plano).
Con tutto il rispetto, sarà invece da verificare il ruolo e l’ascolto che potrà ottenere dai palazzi che contano, come presidente di turno, il primo cittadino di un paese come Moncenisio, Giaglione o Gravere, che poi cambierà ogni sei mesi, senza dare un riferimento preciso a chi ha in mano nei palazzi il portafoglio e il potere.
Cosa non di poco conto, per avviare e coltivare rapporti con la Regione ed altri istituzionali. È vero che anche l’Unione Vialattea cambierà presidente periodicamente, ma sono tutti schierati per il centrodestra, e soprattutto il vero punto di riferimento rimarrà sempre la Sestrieres Spa con i suoi impianti.
Anche la giunta dell’Unione Montana sarà a rotazione, per due anni e mezzo. Insieme a Borgis e Calabresi, sono stati nominati assessori il sindaco di Meana Adele Cotterchio, il sindaco di Salbertrand Riccardo Joannas ed il sindaco di Giaglione Paini.
Questa piccola Unione potrà invece servire per garantire il mantenimento dei servizi importanti tra i paesi, soprattutto per i Comuni minori che hanno meno soldi da spendere: il trasporto con le navette bus, scuole e asili nido, ecc.
Come sede legale è stato scelto il Forte di Exilles, sperando che finalmente possa riaprire per tutto l’anno.
Paradossalmente, in questa Unione Montana c’è anche una opposizione, composta da quattro consiglieri comunali che siedono nei loro paesi in minoranza: Maurizio Pelle (Bardonecchia), Leonardo Capella (Meana), Monica Gagliardi (Giaglione) e Paolo Comba (Gravere). Due di questi, Capella e Gagliardi, sono amministratori No Tav, mentre Pelle è uno dei nuovi punti di riferimento del Pd in alta Val Susa.
Ieri a Gravere c’è stato un acceso diverbio tra il consigliere di opposizione Capella e il sindaco Calabresi, che non accettava le varie critiche arrivate dai quarto della minoranza, su come sono partiti i lavori di creazione dell’ente: prima questione fra tutte, la scrittura del programma di governo ancor prima delle nomine della giunta, e il mancato coinvolgimento nella stesura dei documenti. A parere di Calabresi “questo ente non sarà criticabile prima di un anno, perché non è neppure nato”, e chiamandosi “Unione Montana” non dovrebbe avere una minoranza, ma essere tutti dalla stessa parte. Un intervento duro, quello del primo cittadino di Gravere, che ha ricordato ai quattro dell’opposizione che se lui e gli altri colleghi sono sindaci, “è perché siamo stati votati dai cittadini”. Più aperto al dialogo il sindaco di Oulx De Marchis, così come il primo cittadino di Chiomonte, Ollivier.
Il clima di partenza, insomma, non è stato dei migliori. Vedremo nei prossimi mesi come si muoverà questa Unione Montana e quali risultati riuscirà ad ottenere.
Atipica l’opposizione in seno ad un’Unione? Chissà, di certo una novità e la certezza del confronto. Gagliardi e Capella #notav son lieti che venga specificato stante la pregnanza sociale e democratica che 5 lettere sottintendono in un paese dove si doveva aspettare il pronunciamento della Commissione trasporti del parlamento europeo circa l’assenza di priorità dell’opera: i media nostrani ben si son guardati dal riportare la nota.
La città metropolitana in mano a Fassino? In una fase costituente deputata alla formulazione statutaria? Avremo sorprese.
A forza di voler coltivare, il proprio , piccolo, orticello ; finiremo tutti a ramengo.