Lettera di ILARIA MICELI / Foto di Marco Albano
A distanza di una settimana, assistiamo all’ennesima violenza No Tav in Valle di Susa. Atti simili vanno condannati “senza se e senza ma”: la Valsusa non può continuamente ad essere teatro di scontri e focus delle guerriglie anarchiche. Ciclicamente, in concomitanza dello svolgimento del Festival Alta Felicità a Venaus, riemergono proteste e ribellioni. L’anno scorso, a fine Agosto, lo stesso paese ospitava il campeggio allestito dagli studenti Ksa e sotto la regia del centro sociale Askatasuna si sono verificate analoghe situazioni a quelle di domenica. Da valsusina ritengo che gli assalti del movimento NO Tav arrechino un forte danno all’economia ed al turismo della zona. I turisti che in queste giornate visitano la nostra Valle non possono e non devono subire i disagi provocati da dei facinorosi. É intollerabile dover chiudere un’arteria importante come la A32 per colpa di atti criminali come quelli che si sono verificati nella giornata di ieri. Esprimo tutta la mia solidarietà alle forze dell’ordine e agli operatori del cantiere che subiscono violenze incessanti da parte degli attivisti e mi auguro che presto la Valsusa venga valorizzata e non ricordata per questi disdicevoli avvenimenti.
Se chiedi al 90% dei manifestanti, il motivo x cui manifestano, neanche lo sanno, Oppure chi lo sa, lo sa solo x sentito dire, l importante è fare casino ubriacarsi fumare drogarsi e andare contro la Polizia. Dovrebbero fare come in molti stati… Dare il diritto alle forze dell’ ordine di manganellarli!!!
Concordo.
E’ l’ennesima manifestazione del nuovo squadrismo NO TAV. Alcuni sindaci sono conniventi, verosimilmente allineandosi ai Podestà del ventennio.
Non occorre manganellarli. Sarebbe piu ” educativo ” obbligarli a lavorare senza paga, come hanno fatto a noi inermi, i vicitori Krukki nel 44