NUOVA STRADA AL COLLE DELLA ROUSSA: “IL PARCO TUTELA L’AMBIENTE, UNICA OPZIONE È LA STRADA CICLOPEDONALE”

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di Alberto Valfrè (Presidente dell’ente parco Alpi Cozie)

Egregio Direttore,
ho letto l’intervento, pubblicato sul giornale da Lei diretto, con i commenti di alcuni lettori in ordine ad una strada di collegamento tra i Comuni di Coazze e Roure attraverso il Colle della Roussa, alla quale ha fatto cenno, in pubbliche dichiarazioni, il Sindaco di Coazze Paolo Allais, citando il Parco Alpi Cozie da me presieduto.
Premetto che con i Comuni appartenenti al Parco ho un dialogo costante, franco e costruttivo, finalizzato a confrontarsi sulle reciproche necessità, talora collimanti, talora meno. E’ infatti mio intento far comprendere al territorio che il Parco costituisce una grande risorsa, non un peso (su questo aspetto e sulle molteplici iniziative che il nostro Ente sta sviluppando sarebbe bello potersi soffermare in altra occasione).
In tale contesto, il Sindaco Allais, con grande forza, più volte mi ha rappresentato la volontà di dar corso a una strada che, attraversando l’area tutelata dal Parco, colleghi il suo Comune e quello di Roure, evidenziandomi anche come in passato tale disegno avesse trovato, a suo dire, paventate ostilità da parte dell’Ente Parco stesso.
Proprio nell’ambito del dialogo e trasparenza che cercano di connotare il mio mandato, ho ritenuto opportuno invitare i Sindaci dei due Comuni interessati a presenziare a un Consiglio Direttivo del Parco, al fine di esporre a tutto il Consiglio e al nuovo Direttore quanto mi era stato informalmente rappresentato. Ciò quindi è avvenuto durante il Consiglio tenutosi il 23 marzo scorso (il cui verbale sarà a breve leggibile sull’Albo Pretorio).
La volontà lì inizialmente espressa dai due Sindaci è stata quella di realizzare una strada, non asfaltata, di collegamento tra Roure e Coazze per poter accedere con mezzi fuoristrada, moto, biciclette, motoslitte, al fine di incrementare il turismo estivo e invernale.
Al riguardo, il Consiglio del Parco in via preliminare ha voluto tranquillizzare i rappresentanti dei Comuni di non avere alcuna aprioristica preclusione “politica” su tale disegno.
Nel corso della discussione, però, sono emerse le difficoltà di carattere normativo, ambientale, strutturale ed economico, per cui “Le parti presenti, dopo aver complessivamente convenuto sul fatto che una viabilità ciclopedonale sia l’unica allo stato perseguibile, ringraziandosi reciprocamente per l’utile confronto svolto ed auspicando che il clima dialogante e collaborativo che di recente si è manifestato tra gli Enti possa proseguire sulla stessa lunghezza d’onda, rimandano a successivi colloqui tecnici il prosieguo, anche all’esito del colloquio che a breve i Sindaci presenti dichiarano avranno in Regione sul tema” (cito testualmente quanto riportato nel verbale).
Pertanto, posso evidenziare che allo stato, da un lato, non sussiste alcun formale procedimento autorizzativo da parte del Parco in ordine alla strada in questione (mancando ancora qualunque elemento tecnico su cui pronunciarsi) e, dall’altro, al Parco non è stata formalmente rappresentata altra successiva volontà se non quella ultima di realizzazione di un percorso ciclopedonale.
In ogni caso, a tranquillità dei lettori, confermo che, astenendosi dal commentare l’opportunità o meno del disegno voluto dai due Comuni (su cui invece i redattori dell’intervento sul Suo giornale hanno espresso legittimamente la loro opinione), in ordine al progetto stesso, ove proseguito, il Parco opererà nel pieno rispetto delle leggi applicabili e nella finalità di tutela dell’ambiente che lo contraddistingue.

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