DALLA REGIONE PIEMONTE
Nuovo Bonus pendolari. Come proposto dall’assessore Francesco Balocco, sono stati definiti i criteri per il riconoscimento del “Bonus pendolari” agli abbonati Trenitalia residenti in Piemonte, ammontante complessivamente a un milione di euro: nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile 2019 sugli abbonamenti mensili verrà riconosciuto automaticamente uno sconto del 10% per le tratte regionali e per quelle sovraregionali con origine o destinazione Piemonte; per gli abbonamenti annuali lo sconto sarà del 5% e per ottenerlo occorrerà recarsi dal 1° gennaio al 28 febbraio nelle biglietterie Trenitalia esibendo l’abbonamento 2017.
Come per il 2016 è stata esclusa la zona “solo Formula” per l’elevatissimo numero di abbonamenti, che avrebbe reso irrisorio il rimborso, e per il fatto che la zona Formula è normalmente servita da più servizi ferroviari e stradali. Sono ricompresi nel rimborso invece gli abbonamenti Formula con zone e tratte (41/13/A) e Formula con zona PIN, sia pure con una percentuale di sconto inferiore (rispettivamente 3 e 5% sulle quattro mensilità).
La delibera rifinanzia inoltre con 860.000 euro la Carta Tutto Treno per il costo sostenuto nel 2017 e a titolo di anticipo per gli oneri di rilascio nel 2018, per un valore complessivo di 862.000 euro.
Si approssimano le elezioni ,e i compagnuzzi distribiscono l’elemosina alla plebe. Rassegnatevi : non ci fregate più !
Io infatti l’abbonamento del treno lo farei pagare per intero ai pendolari, invece di caricarne buona parte del costo sulla collettività. Così non si faranno più “fregare” dai compagnuzzi e la pianteranno di rompere i coglioni anche quando la regione gli regala parte dei nostri soldi.
Quando l’Italia era un Paese normale il costo dell’abbonamento non era un problema per nessuna famiglia tanto il suo costo era modesto, sia per i lavoratori che per gli studenti ma in particolare per questi ultimi.
C’erano ancora i sedili legno, il riscaldamento era leggendario ed i ritardi erano così metodici e precisi che ci si poteva far conto per qualche minuto in più in casa davanti alla quotidiana tazza di caffelatte.
Oggi siamo alle pietose elemosine che umiliano le poche speranze di chi vorrebbe ancora credere di poter essere trattato da cittadino intelligente.
Scegliete Voi, io non ho dubbi.
Il costo dell’abbonamento non era un problema una volta, esattamente come non lo è oggi. E questo è vero semplicemente perchè oggi, come allora, il trasporto “locale” è in larga parte finanziato con soldi pubblici. Ma comprendo che uno che si dichiara “plurimo datore di lavoro dal 1991” possa non essere al corrente di ciò che riguarda quei pendolari che, viceversa, prenderanno questa notizia come un’ottima notizia.
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