NUOVO ELETTRODOTTO IN VAL SUSA, IERI LA RIUNIONE A ROMA CON I SINDACI: VIA LIBERA AL PROGETTO PRELIMINARE

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Passi avanti per il progetto del nuovo elettrodotto di Terna in Val Susa. Oggi a Roma si è tenuta la conferenza dei servizi del progetto preliminare, alla presenza dei sindaci di Susa (Sandro Plano), Gravere (Sergio Calabresi) e Riccardo Joannas (Salbertrand). Non erano presenti i sindaci di Bussoleno e Chiomonte (Allasio e Ollivier), che però hanno mandato una lettera con l’apposita delibera sul tema.

“E’ stata una riunione tecnica – spiega Plano – abbiamo discusso del progetto con Terna, che si è detta disponibile a migliorarlo e fare le dovute modifiche, perchè ci sono delle criticità”. In che senso? “C’è il problema delle interferenze, ossia il cavo di alta tensione che installeranno, rischia di toccare la rete fognaria e anche l’acquedotto di Valle, che è un tubo di circa 50 cm sotto la terra”.

Ora che succede? “Valutato il problema delle interferenze, Terna farà le dovute modifiche, ed entro 60 giorni dovrebbe essere pronto il progetto esecutivo”. A quel punto i Comuni della Valle di Susa coinvolti dall’opera (Susa, Bussoleno, Chiomonte, Salbertrand e Gravere) dovranno esprimere il loro parere ufficiale – comunque non vincolante per la realizzazione dell’opera – che quasi sicuramente sarà favorevole.

Sono previste opere compensative per i disagi che causerà il cantiere dell’elettrodotto in Val Susa? “Sono previsti degli indennizzi, e ne parleremo – aggiunge il sindaco di Susa – ma intanto aspettiamo di vedere il progetto esecutivo, e poi avvieremo un tavolo comune, tra i vari sindaci, per vedere come risolvere i problemi e dare le prescrizioni al progetto. Terna ha già assicurato che è orientata ad accogliere tutte le nostre osservazioni”.

Nei mesi scorsi si era sollevato il tema della pericolosità per la salute della popolazione, a causa di questo elettrodotto. Ci sono rischi? “Prima abbiamo ricevuto uno studio del Politecnico di Bari, che però era stato commissionato da Terna – risponde Plano – quindi ne abbiamo chiesto uno noi direttamente al Politecnico di Torino, ed è stato realizzato dal prof. Vittorio Camarchia. Secondo questo studio, emerge che le emissioni del nuovo elettrodotto non saranno pericolose per la popolazione, e che le emissioni hanno lo stesso valore di quelle terrestri, se non inferiori, visto che non si tratta di corrente alternata, ma di corrente continua”.

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