di RENZO PINARD
Premetto che non sono contrario al nuovo elettrodotto, a condizione qualcuno garantisca che le fragole dei giardini non lampeggino e i ciliegi non siano alberi di Natale accesi tutto il giorno!
Terna di fatto appartiene allo stato Italiano il quale è obbligato a realizzare delle interconessioni con altri stati altrimenti deve pagare alla comunità europea diversi miliardi di penali. L’accordo era stato fatto per consentire di avere contributi per il sistema “acciaio”in Italia ovvero per dare contributi alle acciaierie.
Ovviamente l’Italia è inadempiente e solo ora sta per realizzare la prima interconessione Italiana.
A mio parere la questione non deve essere tecnica ma politica nel senso che lo stato deve finalmente riconoscere che la Valle di Susa è un caso diverso da ogni altra zona d’Italia , è una valle di grande comunicazione (l’autostrada, due passi alpini, la ferrovia internazionale, due statali) è una valle di grandi tensioni (contestazioni alla TAV) di grandi eventi mondiali (olimpiadi TORINO 2006) e oggi siamo a parlare di una nuova linea elettrica che consentirà di non pagare MILIARDI di penali alla Comunità Europea.
Fatta questa premessa chiedo che questa diversità venga presa in considerazione e arrivi in TUTTA la Valle di Susa un provvedimento che aiuti l’economia locale visto che stiamo aiutando l’economia nazionale con il nostro territorio
Parlare di zona franca può darsi che crei qualche malpancismo ai politici in quanto creerebbe dei precedenti, allora usiamo le leggi esistenti , come quella sui distretti turistici o qualcosa di simili , leggi esistenti solamente da applicare e finanziare.
Ricordo che siamo ancora fermi ad aspettare i fondi delle compensazioni per la TAV , dove ci sono voluti anni di discussione e devo dire bloccati solamente non dalla politica ma dai burocrati.
Credo sia giunta l’ora di non farci più ammagliare dai nuovi conquistratori di turno che in cambio di specchietti o collanine colorate possano passare senza che niente accada, se io da sindaco non ci sono riuscito, e magari ho sbagliato, sia di monito a tutti coloro che oggi amministrano.
Il mio ruolo di consigliere comunale di minoranza a Chiomonte non mi consente più di avere incontri con i vari assessori o ministri ma invito chi può a riflettere su questa mia posizione che portero in consiglio comunale e per conoscenza a tutti i consiglieri regionali, citta metropolitana e senatori e onorevoli piemontesi, affinché si possa fare lobby per la nostra valle.