Si è conclusa positivamente e con l’accoglimento delle alternative proposte dalle amministrazioni, dove tecnicamente possibile, la consultazione pubblica avviata da Terna per la Variante localizzativa del collegamento in cavo interrato in corrente continua “Italia – Francia”, resasi necessaria in seguito ad alcune difficoltà tecniche sopraggiunte in fase realizzativa. La consultazione, che ha preceduto l’invio della domanda di autorizzazione, a cui seguirà l’avvio del procedimento da parte del Mise, è stata avviata per fornire maggiori informazioni e rispondere a quesiti e osservazioni sul progetto a cittadini e amministrazioni dei comuni di Bussoleno, Susa, Gravere, Chiomonte, Exilles e Salbertrand. Continua dunque il percorso di dialogo costruttivo tra Terna e il territorio, che ha portato ad uno proficuo scambio tra le parti di osservazioni ed informazioni sui temi di maggiore interesse quali aspetti tecnici, salute e benefici.
Gli studi effettuati dai tecnici della Società, al termine degli incontri informativi con i rispettivi rappresentanti e le popolazioni interessate dal progetto, per valutare le osservazioni e le alternative proposte dalle amministrazioni hanno portato ad un parziale accoglimento dell’alternativa proposta dal Comune di Chiomonte. L’alternativa, per ridurre l’interferenza sul tracciato con l’area abitata lungo la SS 24, risulta infatti tecnicamente percorribile fermo restando eventuali approfondimenti in fase esecutiva. Più in generale però, l’individuazione di vere e proprie alternative di tracciato è risultata difficoltosa ed il più delle volte impraticabile a causa della particolare struttura del tessuto viario e numerose altre argomentazioni tra cui i vincoli idrogeolici e paesaggistici.
Si ricorda che l’interconnessione Italia – Francia (“Piemonte – Savoia”), è un progetto unico al mondo per le soluzioni ingegneristiche, tecnologiche e ambientali utilizzate che prevede la realizzazione di 190 km di linea (95 km in Italia e 95 km in Francia), per collegare le stazioni elettriche di Piossasco (Italia) e Grand’Ile (Francia). L’opera consentirà di aumentare del 60% la capacità d’importazione di energia elettrica dalla Francia verso l’Italia garantendo una maggiore sicurezza della rete nazionale e la riduzione del problema delle congestioni di rete tra gli stati europei (cioè i “colli di bottiglia”, ove il flusso di energia risulta superiore alle capacità di transito) nonché una riduzione del costo delle bollette per cittadini grazie alla e imprese grazie alla riduzione del prezzo dell’energia sul mercato elettrico in Italia.
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