Raggiungere il 65% di raccolta differenziata in ogni ambito territoriale e il 50% del tasso di riciclaggio, oltre a una sensibile riduzione della produzione di rifiuti entro il 2020: sono solo alcuni degli obiettivi del Progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 2015-2020, adottato oggi dalla Giunta regionale del Piemonte. Nel suo iter, il documento ha superato una serie di esami, in primo luogo la Valutazione ambientale strategica, che hanno dato la possibilità a cittadini, enti ed imprese di esprimersi e contribuire al miglioramento della gestione dei rifiuti in regione. L’approvazione finale spetterà al Consiglio regionale.
“Rispetto al Piano preesistente del 1997 – ha detto l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia – le novità sono molteplici, e consentono di raggiungere tutti gli obiettivi espressi dalla disciplina nazionale e comunitaria, che negli ultimi anni si è evoluta al punto di trasformare la gestione dei rifiuti in uno strumento di natura economica ed ambientale, nel solco tracciato dal legislatore europeo, e che oggi definiamo come economia circolare”. Il principio che ispira il documento è l’autosufficienza regionale nella gestione dei rifiuti urbani non destinati alle operazioni di riciclaggio e recupero.
Le priorità sono rappresentate dalla riduzione della produzione dei rifiuti e dalla raccolta differenziata di qualità, finalizzata a produrre sostanze che potranno essere utilizzate in alternativa alle materie prime. “In questo ambito – spiega l’assessore – giocano un ruolo attivo e dominante i sistemi integrati di raccolta, specie di tipo domiciliare, ed i centri di raccolta dei rifiuti, che facilitano cittadini ed imprese nel conferire a brevi distanze tipi di rifiuto che costerebbe troppo andare quotidianamente a raccogliere strada per strada”. Riguardo alla gestione dei rifiuti organici, viene incentivato sia l’auto-compostaggio in loco, sia il recupero energetico a monte del compostaggio presso i tradizionali impianti di trattamento già presenti in regione.
Sono questi alcuni degli strumenti che potranno contribuire a raggiungere gli obiettivi del 65 % di raccolta differenziata, e del 50 % di riciclaggio stabiliti nel Piano, limitando a non più di 670.000 tonnellate i rifiuti urbani indifferenziati che a livello regionale dovranno essere gestiti nel 2020. È prevista anche la possibilità di trattamenti finalizzati a migliorarne le performance energetiche, mediante la produzione di combustibile da rifiuto.
“Questo Piano regionale – conclude Valmaggia – è stato basato sulla riduzione dei rifiuti indifferenziati e sulla loro corretta gestione, anche volta al recupero energetico, sia per limitare i volumi in discarica, sia per garantire un apporto reale e fattivo al raggiungimento degli obiettivi nazionali di carattere energetico”.