di FABIO TANZILLI
Dieci anni fa in alta Val Susa ci sono state le Olimpiadi, il più importante evento sportivo mondiale, ma nessuno sembra accorgersene. Domani ricorre il primo decennale dall’inizio dei Giochi di Torino 2006, che aldilà delle criticità – di cui tratteremo nei prossimi giorni – hanno comunque permesso al territorio montano di fare dei grossi passi in avanti in termini di rinnovamento dell’offerta sciistica.
Eppure da Bardonecchia a Sestriere, da Sauze d’Oulx a Cesana/Sansicario, non è in programma alcuna celebrazione dell’evento. Niente di niente: neppure un concertino, una mostra, un incontro pubblico almeno con le scuole della Valle. Ma per il resto, tutti zitti, eppure di testimonial (dai campioni di ieri e di oggi, dai volontari ai protagonisti di quell’evento) ce ne sono in Val Susa.
I bracieri celebrativi restano tutti rigorosamente spenti. Anche al Colle del Sestriere, dove, anzi, quello in centro paese è pure danneggiato, e rovinato dall’incuria del tempo. Non a caso, il consigliere di opposizione Alberto Paleardi ha inviato alcune foto in redazione: “Ci saremmo aspettati che almeno la nostra località olimpica organizzasse qualcosa per il decennale olimpico – dice – invece è calato il silenzio. Dovrebbero almeno sistemare il braciere celebrativo”.
E qui lancia una battuta nei confronti del sindaco Marin, investito alcuni giorni fa dalla polemica sull’autoincarico da 22mila euro in fondazione postolimpica: “Forse, per organizzare anche solo un piccolo evento per ricordare a Sestriere i Giochi di Torino 2006, il primo cittadino aveva bisogno di auto-affidarsi una consulenza a pagamento?”.
Aldilà delle ironie, però, quest’ennesima mancanza fa capire quanto ancora questo territorio manchi di creatività in termini di marketing turistico e di auto-promozione di sé.
Basta vedere cosa ha fatto pochi giorni fa proprio Cortina d’Ampezzo, per festeggiare invece il 60esimo anniversario delle Olimpiadi: citiamo cosa ha scritto alcuni giorni fa il giornale Tgcom. Ecco l’articolo.
“In occasione di “Cortina 60° anniversario” sono in programma tre momenti celebrativi,organizzati dal Consorzio Esercenti Impianti a Fune in collaborazione con le società Faloria, Tofana e Ista, durante i quali vengono ripercorsi i tracciati delle gare del 1956 in compagnia dei campioni olimpionici. Fa da prologo all’iniziativa la cerimonia di apertura dei Campionati Italiani Sci Vigili del fuoco, in programma per giovedì 28 gennaio, introdotta alle 18.00 da una sfilata delle squadre in gara da Piazza Angelo Dibona allo Stadio Olimpico del Ghiaccio. Qui alle ore 19.15 s svolge l’inaugurazione ufficiale dell’evento. Il tripode viene acceso da di Maurilio De Zolt, seguono i fuochi artificio.
Gli altri appuntamenti sono in calendario venerdì 29 gennaio, quando è protagonista la pista Vitelli in Faloria in compagnia del campione Bruno Alberti; domenica 31 gennaiosullla pista A del Col Drusciè con Carlo Calzà; infine mercoledì 3 febbraio si percorre l’Olympia delle Tofane con Gildo Siorpaes.
Per vivere questi momenti è sufficiente presentarsi alle 10.30 alla partenza dei tracciati: la partecipazione è gratuita. All’arrivo verrà consegnato un “diploma olimpico” in ricordo dell’evento e, dopo la discesa, sarà possibile pranzare con i campioni, alle 12.30 circa, rispettivamente al Ristorante del Rifugio Faloria il 29 gennaio, al Ristorante Rifugio Col Drusciè il 31 gennaio e, il 3 febbraio, al Ristorante Rifugio Pomedes.
La fiamma olimpica torna poi simbolicamente sabato 20 e domenica 21 febbraio 2016 nel corso dell’appuntamento “Cortinissima ’56”, tra le vette della Regina delle Dolomiti ci saranno sia l’originale fiaccola del ’56, sia quella portata da Kristian Ghedina, tedoforo nel 2006 e cinque volte olimpionico. Sabato 20 febbraio, dopo il passaggio della fiaccola olimpica nel centro di Cortina, è in programma la proiezione di immagini storiche dell’Istituto Luce presso la sede M’over a partire dalle ore 17.00.
Presenti all’evento i volti dello sci mondiale Deborah Compagnoni, 3 volte medaglia d’oro, e Kristian Ghedina, oltre a Sergio Calzà, atleta che partecipò alle Olimpiadi del ’56, Yvonne Rüegg, medaglia d’oro alle Olimpiadi del ‘60, e Bruno Alberti, tre volte olimpionico e portabandiera degli azzurri nel ’60″.