TORINO / CESANA – Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco della Città metropolitana di Torino Stefano Lo Russo hanno trasmesso al Governo e al Coni la documentazione necessaria per dimostrare la piena fattibilità del recupero strutturale della pista di Cesana per disputarvi le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali 2026. Illustrando i contenuti dei documenti, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha evidenziato che “è importante comunicare al mondo che l’opportunità c’è spendendo la metà dei soldi previsti. Ho apprezzato che il Governo abbia deciso di esperire la possibilità di utilizzo del nostro impianto prima di andare fuori dai confini nazionali. Lo studio della Fondazione XX Marzo è molto dettagliato sotto il profilo tecnico-finanziario e il faldone comprende anche una relazione del professor Giuseppe Perro, presidente dell’Ordine Ingegneri di Torino, e un’ipotesi seria, credibile e di prospettiva per l’utilizzo sportivo dell’impianto anche dopo le Olimpiadi, per la quale abbiamo lavorato in queste settimane”. Il sindaco Lo Russo ha affermato che “i documenti dimostrano la fattibilità tecnica nei tempi necessari con costi inferiori. Sarebbe davvero un peccato se il Governo rinunciasse a riqualificare un impianto italiano per spostare le gare all’estero. Se compatti siamo più forti e aiutiamo a prendere le decisioni giuste. Ma siamo combattivi e tenaci e non ci facciamo scoraggiare”. Per il presidente della Fondazione XX Marzo Francesco Avato “Cesana ha solo bisogno di essere ammodernato, tutto è in buono stato e facilmente recuperabile. La pista è molto tecnica ed ha continuato l’attività con il pistino di spinta fino all’ultima stagione. Sul piano della sostenibilità energetica ed ambientale abbiamo previsto un parco fotovoltaico grazie alla buona esposizione solare e produrremo il freddo in maniera ecocompatibile”. Infine, il sindaco di Cesana Roberto Vaglio ha ricordato che “quando il bando di Cortina andò deserto ci dicemmo d’accordo a recuperare l’unico impianto che potrebbe esistere in Italia e abbiamo aderito al progetto con grande entusiasmo”.
Il progetto
È completamente sviluppato in ottica di sostenibilità energetica ed ambientale in linea con gli obiettivi strategici 2030:
• assenza di consumo di nuovo suolo grazie all’uso di strutture già esistenti
• minore emissione di CO2 grazie a lavorazioni limitate e minor movimentazione di persone, mezzi e materiali
Sull’impianto di gara si prevedono interventi funzionali alla nuova omologazione della pista e ammodernamento della configurazione del freddo, con abbandono dell’ammoniaca e passaggio all’acqua glicolata.
Sugli edifici e parte della pista verrebbe installato un parco fotovoltaico di ultima generazione e l’energia prodotta oltre che per il mantenimento dell’impianto potrebbe essere a disposizione del territorio locale.
Il totale dei costi ammonterebbe a 33,8 milioni di euro. Il solo impianto ne costerebbe 28,5 contro gli 81 di Cortina.
I tempi previsti sono 90 giorni per il progetto e 365 giorni per i lavori.
Dopo le Olimpiadi l’impianto diventerebbe un’opportunità unica in Europa meridionale per l’allenamento degli atleti e si creerebbe la possibilità di farlo diventare un Centro di preparazione federale e un Polo di formazione giovanile, oltre che un elemento di sviluppo per gli appassionati di questi sport. Inoltre potrebbe essere candidato ad ospitare i Mondiali 2028.
OLIMPIADI 2026, IN VALSUSA LE GARE DEL BOB? INVIATO IL DOSSIER PER RIAPRIRE LA PISTA DI CESANA: COSTA 33,8 MILIONI
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Siete veramente buffi: a rai sport hanno fatto vedere un alto dirigente dell’organizzazione internazionale che sosteneva di far usare una pista da bob estera. Ma ai vostri elettori bastano le vostre fandonie
Da qualche parte dovrebbe ancora essere conservata la proposta di candidatura olimpica del 2018, predisposta da un architetto, se non ricordo male Sasso di cognome, politicamente vicino a Beppe Grillo e Appendino, sfortunatamente pagato dall’Unione Montana (a candidatura tramontata).
Sarebbe utile rileggerne le cifre, anche solo per un grezzo confronto e per dare un minimo di utilizzo ai circa 40.000,00 euro spesi.
Ma scusate…..e il clubmed che doveva costruire un report da 1000 posti letto proprio a pariol al posto della pista ????
Qualcuno si ricorda da quanti anni la pista è in disuso ed abbandonata? Anche nel 2006 e subito dopo se ne sono raccontate tante sulle opportunità che ci sarebbero potute essere per questa pista, e poi abbiamo visto tutti la fine che ha fatto.
Per il punto nascite a Susa non ci sono i soldi, per la scuola non ci sono i soldi, per queste cose si trovano sempre.
Ma poi non è stato approvato per costruire il nuovo Club Med proprio lì?
Produrremo il freddo in maniera ecocompatibile…..interessante, attendiamo notizie approfondite. Forse il mero lo sa.