OLIMPIADI, IL CIO BOCCIA LA PISTA DI BOB DI CESANA: POLITICI, ORA ATTUATE LA DEMOLIZIONE E RESTITUZIONE

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

CESANA – Una buona notizia: a Losanna hanno più buonsenso che in Italia. Venerdì 3 novembre il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha bocciato la proposta di riaprire la pista di bob di Cesana per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. “Il Cio ha respinto l’ipotesi secondo cui l’Italia potrebbe ancora riuscire a organizzare le gare olimpiche di bob, slittino e skeleton” spiega l’agenzia stampa internazionale Associated Press, che ha ricevuto una dichiarazione ufficiale del Cio in merito alla vicenda della pista di bob.
Gli organizzatori delle Olimpiadi di Milano-Cortina hanno accettato che le gare di bob, slittino e skeleton vengano disputate nella vicina Austria o in Svizzera, dopo che è fallita la costosa idea di riaprire la pista di Cortina. Niente da fare neanche per l’alternativa di Cesana Torinese, proposta da quasi tutti i politici piemontesi di destra e sinistra, coinvolgendo anche il vicepremier Tajani. Nella dichiarazione stampa inviata all’Associated Press, il Cio ha ricordato che è vietato spendere milioni di euro per riattivare impianti ormai chiusi da anni e non funzionanti, come quello di Cesana Torinese (la cui attività è fallita da tempo, cessata ufficialmente oltre 11 anni fa). Le gare del bob si faranno all’estero e ora finalmente i nostri politici dovranno pensare a come risolvere il problema della pista di Cesana.
Sperando che, dopo la sfilata fatta nel giorno di Halloween proprio alla pista di bob di Cesana per rilanciare la riapertura, si attivino con altrettanto entusiasmo per l’unica giusta soluzione: stanziare fondi pubblici per demolire quel colosso di cemento, con l’obiettivo di restituire all’alta Valsusa, alle future generazioni e a tutti noi l’area verde di Pariol.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

19 COMMENTI

  1. Togliere l’osso dalla bocca del Pitbull non è facile. Però se lo fanno quegli extracomunitari degli elvetici, evviva. Grazie.

  2. E’ vietato spendere milioni di euro per riattivare impianti ormai chiusi da anni e non funzionanti, come quello di Cesana Torinese (e tutti gli altri ruderi olimpici sparsi tra città e provincia).
    Ringraziamo il CIO per averci ricordato questo DIVIETO.
    Curioso che la Fondazione XX Marzo ed i protagonisti della carnevalata dello scorso Halloween non ne fossero a conoscenza.
    Ora, sapendolo, questa preziosa fondazione potrà cominciare ad occuparsi della propria messa in liquidazione.
    Per il recupero dell’area proporrei una replica del Cretto di Alberto Burri a Gibellina.
    Vedi:

    https://fondoambiente.it/luoghi/il-cretto-di-burri

    Oltre all’indubbio valore artistico del risultato, sarebbe un’occasione di grande gioia per i soliti noti cementificatori.
    Senza scordare i soliti:
    punti di PIL a pioggia, creazione di posti di lavoro, ricadute per il territorio, volano per l’economia, attrazione di frotte di turisti e pista ciclabile per dementi se si volesse inventare un inedito riuso del budello.

    • L’irrilevanza di questo commento è imbarazzante. Cosa dovrebbe centrare se e quanto paga chi usa la pista, di fronte a un’opera a cui non frega niente a nessuno se non nel costruirla e usarla per pochi giorni durante le Olimpiadi?

  3. Invece di spendere, anzi sperperare, denaro pubblico per un’opera inutile, preoccupiamoci di fare opere utili quali argini, invasi, vasche di laminazione. Non e’ proprio tutta colpa del cambiamento climatico, che esiste ed è innegabile, tanti problemi derivano anche dalla trascuratezza e sottovalutazione delle opere primarie. Si preferisce magari fare un parco od un giardino in più piuttosto che pulire un invaso. Questo perchè il giardino è sotto gli occhi di tutti, le manutenzioni ai corsi d’acqua le vedi solo quando servono.

    • Il riscaldamento climatico è proprio figlio di questa visione del mondo fatta di asfalto, cemento e infrastrutture in ogni dove. Invece di continuare a fare argini e invasi ovunque, iniziamo a fare piani regolatori che impediscano di costruire e vivere in zone ad alto rischio, perseguendo seriamente l’abusivismo edilizio, e abbattendo senza tentennamenti ciò che è costruito dove non dovrebbe.

  4. Ma ti hanno espropriato un pezzo di acquitrino (perché erano così buona parte dei terreni prima del bob…) per cui sei così arrabbiato!! Calmati…

  5. Ora che l’occasione di sperpero di denaro pubblico è sfumata, i politici di Halloween si dilegueranno alla ricerca di nuove opportunità di spreco per ingrassare i loro amici. Il ripristino dell’area non lo è.

  6. Acquitrino? Esageruma nen.
    Nel tratto pianeggiante affiorava acqua solo in primavera allo scioglimento dell’ultima neve.
    La struttura in c.a., dopo aver rimosso il resto, potrebbe essere lasciata a futura memoria come monito di sé stessa.
    Andrebbe a far buona compagnia ai resti delle fortificazioni del Vallo alpino.

  7. Grazie sciura Appendino! No olimpiadi invernali, no salone del libro, no TAV ( quando magari l’avrebbero finita, chissà), no tutto…. Tanto la situazione degenerata l’abbiamo ereditata noi

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.