OLIMPIADI, IL SINDACO DI SAUZE DIFENDE LA APPENDINO: “CONTINUIAMO A LOTTARE”

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di MAURO MENEGUZZI (Sindaco di Sauze d’Oulx)

SAUZE D’OULX – Io non vedo assolutamente errori da parte dei Comuni Olimpici Montani. Anzi se esiste un dossier è grazie ai Comuni Olimpici Via Lattea e Bardonecchia che poi l’hanno fatto condividere dalla città di Torino. I nostri Consigli Comunali hanno approvato le delibere di candidatura senza apporvi alcuna modifica al testo richiesto, mesi fa.

Personalmente ritengo che la Sindaca Appendino, abbia lottato molto a livello personale per la candidatura ma le sia mancato il sostegno della sua squadra. Certo è che i continui tentennamenti del Movimento Cinque Stelle e la mancanza di una maggioranza solida e vicina alla Sindaca, in Consiglio Comunale a Torino, hanno fortemente minato il nostro progetto. Di simile livello l’atteggiamento del Comune di Pinerolo (a governo Cinque Stelle) che al di la di svariate dichiarazioni e lettere di intenti, non ha mai approvato una delibera di Consiglio Comunale di accettazione della candidatura senza si e senza ma.

Dopo il “no” del Coni, però oggettivamente mi sarei aspettato dalla Sindaca Appendino una reazione più forte e determinata nel richiedere la presenza di Torino e delle sue Valli Olimpiche, nel progetto Olimpico, senza se e senza ma.

Alla luce dei tentennamenti continui del Movimento Cinque Stelle, già mesi fa probabilmente il Governo aveva deciso di “sposare” una candidatura Milano – Cortina d’Ampezzo e che, proprio in virtù dell’atteggiamento anti Olimpiadi che il Movimento pentastellato ha sempre dichiarato, (vedi la figuraccia delle Olimpiadi di Roma), ha preferito appoggiarsi ad un territorio che ha sin dall’inizio dimostrato un atteggiamento propositivo e costruttivo nei confronti della candidatura Olimpica. Il sottosegretario Giorgetti ha creduto sino in fondo al progetto a tre, ma l’aut aut di Torino ci ha fatti necessariamente uscire dai giochi. Ma in tutto questo le Valli Olimpiche di Torino 2006 non c’entrano.

La scelta del Coni è stata ovviamente indirizzata dalla Politica. Ieri Malagò, nel programma televisivo Agorà su Tg3, ha avuto il coraggio di dichiarare che la scelta Torino – Milano – Cortina d’Ampezzo era la più “economica”. Ma li ha letti i dossier? Ad esempio ha letto che a Cortina d’Ampezzo si parla di un riutilizzo di una pista di bob di oltre 50 anni fa, priva di impianto refrigerante e con archi di curvatura non più conformi alle regole attuali, per una spesa di pochi milioni? Ma stiamo scherzando? Cortina d’Ampezzo necessiterà di una pista nuova il cui costo è di circa 150 milioni di euro.

Io intravedo due possibili risposte: un intendimento del Governo del Movimento Cinque Stelle di affossare l’immagine della Regione  Piemonte, in vista delle Regionali 2019, e/o la velata volontà (del Movimento) di far si che sia il Cio a non assegnare all’Italia le Olimpiadi 2026. Ma tutto questo penalizza noi, economie montane, che vivono di turismo e che con l’Olimpiade 2026 avremmo avuto nuovo ossigeno per cercare di rimaner competitivi nel panorama delle grandi stazioni invernali europee. Noi siamo un’industria sana. Abbiamo il know how e le strutture per ospitare nuovamente un’Olimpiade ma la politica ci ha davvero calpestati.

Il “nostro” dossier era l’unico serio e reale. Basta dare un’occhiata agli altri due dossier. Certo, sembra che tutto costi meno, ma i costi ipotizzati sembrano i numeri estratti in una tombola e la quantità di voci che non riportano alcun importo con la sola dizione “Tba” to be advised (da determinarsi) svuotano di qualsiasi oggettività il risultato finale. Nulla, ovviamente, si dice delle ingenti opere “connesse” che obbligatoriamente dovranno essere realizzate per garantire un’ottimale svolgimento dell’evento olimpico sui territori di Milano – Cortina d’Ampezzo. Viabilità, trasporti, Bormio non ha una autostrada che lo colleghi a Milano, Cortina d’Ampezzo invece è a ore di distanza dall’aeroporto più vicino ed a cinque ore da Milano, ecc.. La proposta delle Valli Olimpiche non necessita assolutamente di interventi infrastrutturali, tutto già esiste ed è pronto. Sauze d’Oulx è a 60 minuti di autostrada dall’Aeroporto Internazione di Torino Caselle.

Io personalmente non credevo e non credo molto nell’Ipotesi Olimpiadi delle Alpi; continuo a ritenere che l’unica Olimpiade meritoria di assegnazione e successo sia quella di Torino e delle Valli Olimpiche con le sue strutture ancora attuali e recuperabili ; la piu’ sostenibile, la piu’ economica, la piu’ logisticamente e strategicamente logica. Ma tra il “non partecipare” e “l’esserci” è certamente meglio esserci.

Penso che le Valli Olimpiche possano e debbano ancora lottare, al fine di inserirsi con le nostre strutture di Torino 2006 all’interno della proposta 2026. Se Torino vuole rinunciare, peccato. Ma noi non dobbiamo assolutamente tirarci indietro e dobbiamo continuare a lottare per la candidatura. Perché non un trio Alta Valle Susa – Milano – Cortina d’Ampezzo?

Sarà poi il Cio, non facilmente influenzabile dalla Politica Italiana e strategie pre elettorali, a valutare se la nostra proposta fosse così “strampalata” o forse le proposte strampalate non provenissero da altre aree dell’arco alpino.

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3 COMMENTI

  1. ……..A questo punto sarebbe opportuno ottenere , almeno qualche contributo per il recupero funzionale e/o ambientale della pista bob e dei trampolini….

  2. certo sig olegna, la tradizione valsusina di bob e di salto dai trampolini è fra le migliori al mondo, continuiamo a produrre campioni degli sport invernali in quantità industriale…..non le pare che ci sia qualcosa di stonato fra le cifre spese per le olimpiadi 2006 e il riflesso sulla qualità del vivaio valsusino. creda a me le olimpiadi in valle servono solamente per imbruttire ancora di più se possibile i comuni olimpici (sic)

  3. caro Mauro, penso tu abbia centrato molti punti. Il pregresso 5S di Roma ha certamente influito sulle svelte di escludere Torino, non tanto le montagne della Val Susa.
    Aggiungo l’errore di non aver capito “l’offerta Milano” non certo per le montagne (…) quanto per l’effetto traino Expo.
    L’Olimpiade è una questione economica, non nascondiamoci dietro Decubertin…l’idea del Coni a 3 era proprio quella di comprendere anche le montagne Olimpiche ma dieyro la targhetta Mi.

    Ma l’orgoglio ( o piuttosto l’ottusità commerciale di qno a To) non ha permesso di realizzare questo progetto.

    ps
    Mauro, se le montagne vivono con il turismo FORSE anche voi Sindaci dovreste farvi sentire di più con Brasso & C.

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