C’è un movente economico dietro l’omicidio del giovane tabaccaio Ivan Versino, residente a Villar Focchiardo, ucciso intorno all’ora di pranzo dal padre dell’ex socio, il 61enne Luca Genovese. Versino aveva la tabaccheria in Piazza della Libertà. Sembra che ci fossero in ballo dei soldi da restituire, da parte della vittima, al figlio dell’assassino. Così come dei problemi nell’ambito della gestione della tabaccheria, che era stata messa in vendita. L’uomo é stato arrestato nei campi appena fuori dal centro paese di Sant’Antonino, a 300 metri dal luogo dell’omicidio, in via Maisonetta. É stato catturato intorno alle 14 dopo una caccia all’uomo organizzata da parte dei carabinieri, guidati dal capitano Pieroni. L’uomo infatti, dopo aver accoltellato a morte il tabaccaio, si era dato alla fuga. É stato ritrovato in stato di choc, e non parla. Una morte atroce per Ivan Versino: dopo il litigio avvenuto dentro la tabaccheria, é fuggito gridando lungo la strada, ma é stato raggiunto da Genovese, che l’ha colpito con rabbia e violenza, uccidendolo. Inutili le richieste di aiuto e le grida dell’uomo, che hanno allarmato i passanti che hanno dato all’allarme. Inutili i tentativi di soccorso. Sangue dappertutto, dolore e sgomento per un dramma che a Sant’Antonino non si era mai visto.
OMICIDIO A SANT’ANTONINO, C’É UN MOVENTE ECONOMICO. L’ASSASSINO É IL PADRE DELL’EX SOCIO DELLA VITTIMA
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