ORSI: IN PIEMONTE MARIN PROPONE IL DIVIETO DI IMMISSIONE DI NUOVE SPECIE ANIMALI

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SESTRIERE – Il consigliere regionale valsusino Valter Marin (Lega), giovedì 28 aprile ha depositato un ordine del giorno a sua prima firma, in Consiglio Regionale del Piemonte, per il divieto di immissione di nuove specie animali in Piemonte. Riportiamo qui sotto il testo integrale del documento, che sarà discusso in Consiglio Regionale nei prossimi giorni.
“Premesso che:
Nella notte tra il 5 e 6 aprile un’orsa ha ucciso un giovane studente universitario in val di Sole, a Caldes, in provincia di Trento. L’orsa è un esemplare di plantigrado che discende da tre maschi e sei femmine che nel 1996 vennero introdotti in alcune zone delle Alpi all’interno del progetto “Life ursus” per cercare di tutelare la popolazione dell’orso bruno del Brenta. L’orsa è nata 17 anni fa in Trentino figlia di due orsi bruni che arrivavano dalla Slovenia.
In Slovenia il ministro per le risorse naturali e gli affari territoriali ha deciso di abbattere 230 orsi bruni, una misura ritenuta necessaria per proteggere i cittadini e scongiurare i danni causati dagli orsi. Attualmente la popolazione dei plantigradi nella zona è di 1.100 esemplari e l’obiettivo è riportarla sotto quota 800, una cifra ritenuta ancora sostenibile. La decisione è arrivata dopo una lunga battaglia legale con l’associazione ambientalista “Alpe Adria Green” che riteneva illegale la scelta dell’abbattimento di massa. Infatti per la legislazione slovena ed internazionale è consentito abbattere solo orsi che abbiano dimostrato aggressività.
Sulle montagne trentine sono ormai presenti circa 110 orsi bruni e la Provincia Autonoma di Trento, a seguito della tragedia a Caldes, in val di Sole, vorrebbe dimezzarne il numero. Il tragico episodio ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica la difficoltà di gestione dei grandi carnivori e di difficile se non impossibile convivenza con l’uomo. L’immissione di predatori e l’aumento esponenziale di quelli esistenti in aree montane antropizzate, ha evidenziato, di fatto, il danno provocato ai numerosi allevamenti bovini, caprini ed ovini che da sempre hanno caratterizzato la pastorizia piemontese, settore fondamentale ed ottimo esempio di sostenibilità, di valorizzazione di prodotti di alta qualità e fonte di economia e di turismo di eccellenza.
La montagna piemontese è stata “modellata” dall’uomo nei secoli passati per le esigenze di chi sceglieva di vivere nelle valli creando terrazzamenti idonei per le coltivazioni agricole ed equilibrando le aree a bosco con le aree a pascolo. La presenza di orsi e lupi non era ammissibile per una economia fatta di pura sussistenza con pochi ma fondamentali animali necessari alla dura vita del montanaro, bovini, ovini e caprini. Il censimento Lupi del 2022 ha rilevato sul territorio nazionale un numero superiore a 3.000 capi e nel solo Piemonte oltre 400 esemplari; evidenziando che ormai la specie non è più in via di estinzione ma è in continuo e preoccupante incremento, ben oltre la soglia di “convivenza” con l’uomo e con le attività agro-pastorali. Quindi il numero in natura del lupo adesso costituisce il primo fattore di abbandono degli allevamenti in montagna.
Il DPR 12 marzo 2003 n. 120 di modifica ed integrazione del DPR 8 settembre 1997 n. 357 ha introdotto variazioni al quadro normativo che regola le immissioni di specie animali e vegetali, affidando al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, sentiti il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica per quanto di competenza, il compito di redigere linee guida per la reintroduzione ed il ripopolamento delle specie autoctone. L’art. 12 del DPR n. 357/1997 prevede altresì che ogni intervento di reintroduzione e ripopolamento delle specie animali e vegetali possa essere realizzato solo se autorizzato dagli organismi competenti (Regioni, Province e Enti di gestione delle aree protette nazionali); tale autorizzazione deve esser espressa sulla base delle linee guida di cui sopra. Il DPR n. 120/2003 prevede altresì il divieto di introdurre, reintrodurre e ripopolare specie e popolazioni alloctone.
L’immissione e reintroduzione nel territorio italiano di animali scomparsi da tempo quali l’orso, il lupo, la lince e diverse altre specie animali sta cagionando diverse problematiche alla sicurezza pubblica con gravi danni economico-sociali al settore agro-pastorale ed, inoltre, all’ecosistema, rendendosi necessario un intervento da parte delle autorità competenti al fine di una loro limitazione e divieto a nuove immissioni.
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale, IMPEGNA il Presidente e la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo italiano, l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica e la Conferenza permanente tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Bolzano e Trento, ANCI, UNCEM e ANPCI affinché siano emanate linee guida che vietino l’immissione di nuove specie animali nel territorio regionale piemontese, quali, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, orso, lince, sciacallo dorato, nutrie (ecc..) al fine della tutela della sicurezza pubblica, dell’ecosistema e onde evitare gravi danni economico-sociali al settore agro-pastorale e turistico”.

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38 COMMENTI

  1. Ci manca solo più che ci rifilino gli orsi in esubero …. la montagna è in abbandono e chi ci vive e chi ci lavora patisce già il ritorno del lupo.

  2. Bravo Marin, oltre al divieto di immissione animali fatti anche promotore di espulsione di animali dalla regione Piemonte. Ad esempio i preti pedofili ed i pedofili in genere accertati.

  3. A quanto pare Pian dell’Orso l’hanno chiamato così in memoria di Yoghi e Bubu…
    Proporrei il divieto per l’immissione di nuove proposte del sig. Walter (molto meglio Sanna)

  4. Una delle più grandi criticità di questo nuovo governo è questa smania di abbattimento di animali assolutamente stucchevole. Sarà forse l’Obelix che alberga dentro di loro, ma sembra che molti esponenti soprattutto della Lega non vedano l’ora di sterminare lupi, orsi, cinghiali, nutrie, piccioni e molto altro, per ridurne drasticamente il numero, lamentandone una loro presunta pericolosità. Contemporaneamente, a proposito “di introdurre, reintrodurre e ripopolare specie e popolazioni alloctone”, fanno di tutto per fare entrare sul territorio e distribuire ovunque con pianificazione scientifica, centinaia di migliaia di entità biologiche a due zampe, di dubbia provenienza e nella maggioranza dei casi dalla accertata pericolosità. In questo caso ben si guardano dal chiedere che, cito testualmente, “siano emanate linee guida che vietino l’immissione di nuove specie animali nel territorio regionale piemontese”…”al fine della tutela della sicurezza pubblica, dell’ecosistema e onde evitare gravi danni economico-sociali al settore agro-pastorale e turistico”.

  5. Agli amici degli orsi un felice prossimo incontro con i plantigradi! Quelli che hanno avuto problemi con i cinghiali sono d’accordo!

  6. Premesso che il messaggio di queato politico è solo pubblicità in quanto l’ISPRA è un altro ente che decide su queste cose…Curiosità e Chiamare Le Cose non conoscono la differenza fra “non reinserire” e “sterminare”. Però quando muore un escursionista siete felici.

    • Ovviamente parlo per me non per altri. Se un escursionista viene ucciso da un animale, non sono affatto contenta, né se succede qua né altrove, ovunque sia, che si tratti di un orso in Trentino o un leone in Africa. Però, se vogliamo dirla tutta, nel corso della storia umana, le specie animali hanno avuto la peggio, braccate e cacciate fino all’estinzione, vedi quando l’uomo bianco ha fatto il suo ingresso negli attuali USA e ha sterminato i bisonti, mentre i nativi uccidevano solo l’indispensabile per la sopravvivenza e per prendere il pellame per fare abiti e tende. Dunque, in realtà, molti animali reintrodotti erano già presenti nei territori, e l’estinzione era stata causata dall’uomo. Ogni estinzione provoca un danno all’ecosistema, che di conseguenza danneggia anche noi. Inoltre si può convivere con gli animali selvatici senza morire, l’Abruzzo ne è la prova: un parco meraviglioso, con paesini stupendi, e si possono vedere orsi, lupi, cervi eccetera in completa libertà, in zone come Civitella Alfedena, Barrea, Villetta Barrea eccetera… Certo che i guardia parco hanno lavorato molto sia con i locali che con i turisti, con cartellonistica molto chiara del comportamento da tenere in loco e per esempio chiudendo i cassonetti e recintando gli orti per rendere più difficile agli orsi venire a contatto con l’uomo, oppure utilizzando cani pastori abruzzesi e reti elettrificate per proteggere le pecore eccetera… Gli orsi si possono osservare scendere fino ai paesi di sera, in determinati periodi, ma è severamente vietato dare loro del cibo, avvicinarli eccetera… le osservazioni, a debita distanza, avvengono accompagnati da guardia parco che sanno come comportarsi… quindi , forse, l’informazione e la guida di questi esperti hanno evitato incidenti gravissimi come quello del trentino…un’orsa con i piccoli che vede un essere umano correre nel suo territorio, probabilmente lo vede come una minaccia, ed è altrettanto probabile che ci siano modi più sicuri per fare comunque delle escursioni, ma se nessuno istruisce popolazione locale e turisti, poi accadono disgrazie terribili. Detto questo, l’essere umano non è l’unica specie esistente, anche se molti non lo accettano, e se arrivassimo a quel punto , vorrebbe dire che resterebbe pochissimo tempo anche all’umanità… vedi cosa è stato detto sull’estinzione delle api, attualmente in atto per colpa di malattie e di fitofarmaci velenosi… La natura ha un equilibrio, se non lo rispettiamo è a nostro discapito, non a nostro favore, ma certo, prima di avventurarsi in certi posti, bisogna sapere esattamente come comportarsi…

  7. Prima di reintrodurre nuove specie da altri habitat bisogna riflettere molto. Se gli animali avvertono l’istinto di tornare e quindi arrivano da soli senza reintrodurli, magari, proprio perchè sono andati lì di loro iniziativa, forse farebbero la loro vita di predatori senza creare problemi all’uomo.

  8. Premesso che la natura non è solo nostra e che tutti gli esseri viventi hanno pari diritti e dignità, penso però che piuttosto che abbatterli dopo che hanno agito per come è nella loro natura, è meglio non introdurli…

      • Bla, anche tu sei un “umano” di troppo… e magari ti sei anche riprodotto. Sarebbe gentile se tu avessi intenzione di scomparire.

      • Ma abbatterli non è la soluzione. Oltre che dal punto di vista etico e morale, prendiamo ad esempio i cinghiali: loro si riproducono, qualcuno decide che sono troppi e ne abbatte alcuni, loro sai cosa fanno? Per loro natura si riproducono di più, per evitare l’estinzione!

  9. Ma chi l’ha detto che orsi, lupi, linci, cinghiali, caprioli, ecc. debbano vivere esclusivamente nelle montagne? Abbiamo solo in Piemonte un sacco di parchi anche vicini alle città (La Mandria, Stupinigi, ed altri), perché non li utilizziamo? Una volta recintati che problema c’è? Non hanno detto che i selvatici non sono un pericolo per l’uomo?

  10. Non ho una idea precisa in merito . Quindi né infamia né lodi alla proposta del Signor Marin. Tutti hanno il diritto di sentirsi al sicuro quando passeggiano da turisti o da cercatori di funghi . Viceversa tutti gli esseri viventi hanno il diritto di vivere.
    Ma credo che l’ ultima parola spetti a chi la montagna la vive 365 giorni all’ anno tra fatiche , sfide e coraggi quotidiani. Non ai molti che, come me, si limitano a sentenziare dalla comodità della loro casa in centro paese o di un reddito sicuro a fine mese. Facile fare gli ambientalisti dall’ interno della propria villetta a schiera. Molto più difficile farlo sul campo.

  11. Gli ambientalisti sarebbero più credibili se manifestassero le proprie idee passaggiando sparsi sui sentieri dove nei paraggi ci sono gli orsi

    • Essere ambientalisti non significa doversi gettare per forza in mezzo alla natura senza se e senza ma, significa saper rispettare la natura, gli animali e i loro spazi.
      Se ti entra un ladro in casa mentre ci sei tu, cosa fai? Cerchi di mandarlo via.
      Per gli animali è la stessa cosa, solo che hanno un linguaggio diverso dal nostro, che non è sbagliato a prescindere, è diverso, va capito e compreso.

        • Vivere nei boschi mi sembra un po’ eccessivo… al limite vivono in prossimità dei boschi, in montagna.. ma dentro al bosco onestamente la vedo un po’ dura!
          Detto questo, ad ognuno i propri diritti, e se l’uomo non andasse a disturbare animali che per loro natura hanno certi istinti, si eviterebbero tanti problemi.
          Non sto dicendo che si debba avere un cinghiale da compagnia, un orso abbracciatutti a casa o una volpe nella cuccia del cane… sto dicendo che bisogna lasciarli nel loro habitat naturale, senza invadere i loro spazi.
          E comunque no, non vivo in città.

          • Gli animali si mangiano l’un con l’altro
            E l’uomo è in cima alla catena alimentare
            Cmq vivere non è solo stare davanti alla tv e poi dormire

  12. Gli animalisti che preferiscono la captivatio perpetua (carcere) alla soppressione non hanno la minima idea di cosa sia naturale e cosa no. Aspetto con ansia che ospitino in casa loro qualcuno degli orsi in eccesso.

  13. Se nei paraggi ci fossero orsi gli ambientalisti (e tutte le persone normali) passeggerebbero altrove come già ora evitano di passeggiare con scarponi chiodati sul parquet del soggiorno del Signor Opini.

  14. Ovviamente parlo per me non per altri. Se un escursionista viene ucciso da un animale, non sono affatto contenta, né se succede qua né altrove, ovunque sia, che si tratti di un orso in Trentino o un leone in Africa. Però, se vogliamo dirla tutta, nel corso della storia umana, le specie animali hanno avuto la peggio, braccate e cacciate fino all’estinzione, vedi quando l’uomo bianco ha fatto il suo ingresso negli attuali USA e ha sterminato i bisonti, mentre i nativi uccidevano solo l’indispensabile per la sopravvivenza e per prendere il pellame per fare abiti e tende. Dunque, in realtà, molti animali reintrodotti erano già presenti nei territori, e l’estinzione era stata causata dall’uomo. Ogni estinzione provoca un danno all’ecosistema, che di conseguenza danneggia anche noi. Inoltre si può convivere con gli animali selvatici senza morire, l’Abruzzo ne è la prova: un parco meraviglioso, con paesini stupendi, e si possono vedere orsi, lupi, cervi eccetera in completa libertà, in zone come Civitella Alfedena, Barrea, Villetta Barrea eccetera… Certo che i guardia parco hanno lavorato molto sia con i locali che con i turisti, con cartellonistica molto chiara del comportamento da tenere in loco e per esempio chiudendo i cassonetti e recintando gli orti per rendere più difficile agli orsi venire a contatto con l’uomo, oppure utilizzando cani pastori abruzzesi e reti elettrificate per proteggere le pecore eccetera… Gli orsi si possono osservare scendere fino ai paesi di sera, in determinati periodi, ma è severamente vietato dare loro del cibo, avvicinarli eccetera… le osservazioni, a debita distanza, avvengono accompagnati da guardia parco che sanno come comportarsi… quindi , forse, l’informazione e la guida di questi esperti hanno evitato incidenti gravissimi come quello del trentino…un’orsa con i piccoli che vede un essere umano correre nel suo territorio, probabilmente lo vede come una minaccia, ed è altrettanto probabile che ci siano modi più sicuri per fare comunque delle escursioni, ma se nessuno istruisce popolazione locale e turisti, poi accadono disgrazie terribili. Detto questo, l’essere umano non è l’unica specie esistente, anche se molti non lo accettano, e se arrivassimo a quel punto , vorrebbe dire che resterebbe pochissimo tempo anche all’umanità… vedi cosa è stato detto sull’estinzione delle api, attualmente in atto per colpa di malattie e di fitofarmaci velenosi… La natura ha un equilibrio, se non lo rispettiamo è a nostro discapito, non a nostro favore, ma certo, prima di avventurarsi in certi posti, bisogna sapere esattamente come comportarsi…

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