Dopo la sua visita all’Ospedale di Susa, la scorsa settimana e dopo aver condiviso il progetto, Flavio Boraso – Direttore Generale dell’ASL TO3 – ha deciso di attivare con immediatezza il nuovo centro diurno multi specialistico dell’Ospedale di Susa: si tratta di una innovativa sperimentazione di assistenza – spiegano dall’Asl – incentrata non più sulla prestazione sanitaria ma sul problema clinico del paziente: “In particolare, riguarda la gestione di casi la cui soluzione richiede l’erogazione di indagini cliniche e strumentali, previste da uno specifico percorso diagnostico terapeutico”.
Questo nuovo modello assistenziale, denominato Day Service, è finalizzato a razionalizzare l’assistenza ospedaliera, e secondo l’Asl “migliorando l’appropriatezza nell’uso dell’ospedale”, rendendo possibile il trasferimento di una consistente quota di attività dal regime di ricovero, in particolare di day hospital, ad un modello assistenziale alternativo, di tipo ambulatoriale.
La particolare collocazione geografica, nonché la tipologia dell’utenza distribuita su di un ampio territorio, rendono il Presidio di Susa una collocazione ideale per l’attuazione del progetto. Peraltro l’iniziativa rientra anche nelle previsioni di attività da mantenere e svolgere a Susa, in base a un protocollo definito recentemente ed oggetto di condivisione con l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte e con i sindaci del territorio.
“Si tratta di un servizio utile alla cittadinanza – commenta in un comunicato il consigliere regionale 5 Stelle Stefania Batzella – ma purtroppo circoscritto all’area ortopedica e chirurgica. Andrebbe invece esteso anche alla medicina visto che a Susa i medici internisti sono appena tre e per soddisfare i fabbisogni dovrebbero essere quantomeno il doppio. Inoltre riteniamo sia di fondamentale importanza l’attivazione di un analogo Day service rivolto in modo specifico all’area materno – infantile per incrementare e potenziare le attività e l’assistenza ostetrica, ginecologica e pediatrica ed anche per compensare lo smantellamento del punto nascite. Si rende necessario quindi garantire la continuità dell’assistenza in gravidanza e nel puerperio garantendo servizi adeguati, screening e prevenzione per le donne della Valsusa”.
“E’ positivo il fatto che nell’ambito territoriale dell’ASL TO3 il primo Day service sia stato attivato in un’area montana e disagiata come quella di Susa, tuttavia riteniamo che tale esperienza debba essere esportata anche in altri presidi ospedalieri”.
“Questo intervento, seppur positivo, non colma di certo le gravi mancanze di personale nel presidio di Susa così come in tutti quelli dell’area ASL TO3. La vera svolta è rappresentata dallo sblocco del turn over, ampiamente annunciato da Saitta ma non ancora avviato”.