SUSA – Questo pomeriggio una delegazione del Comitato in difesa dell’ospedale di Susa con la prima firmataria della petizione Manuela Cuccorillo e la Consigliera regionale Stefania Batzella, ha consegnato presso l’ufficio giuridico della regione oltre 10 MILA FIRME per chiedere la riattivazione del pronto soccorso pediatrico, ostetrico e ginecologico a Susa, e quindi il ripristino delle figure specialistiche quali: pediatri, ginecologi e ostetriche. Inoltre, il comitato al momento della deposizione delle firme ha effettuato anche una richiesta di audizione in commissione sanità.
L’assessore alla sanità Antonio Saitta non può ignorare la richiesta inoltrata da oltre 10 mila cittadini, deve dare delle risposte concrete ed intervenire tempestivamente per colmare la mancanza di un punto nascite con un servizio che garantisca almeno l’ urgenza e l’ emergenza pediatrica oltre che ostetrica e ginecologica.
Ricordiamo che la chiusura del punto nascite ha creato notevoli disagi alla popolazione, di certo l’attivazione di un day service ossia una batteria di ambulatori funzionanti solo nei giorni feriali e limitati a un orario diurno e dietro prenotazione e pagamento di un ticket non sostituisce un reparto specialistico e non garantisce l’ urgenza.
Vogliamo precisare che il comitato è composto in gran parte da mamme che hanno orgogliosamente partorito a Susa e anche da donne che hanno partorito altrove contro la loro volontà, e quindi non per scelta ma poiché dirottate presso l’ospedale di Rivoli o altrove dietro indicazione di personale sanitario compiacente.
L’assessore alla sanità, dovrebbe porsi la domanda e capire per quale motivo presso il punto nascite di Susa, negli ultimi anni vi è stata una riduzione del 70% dei parti e una riduzione delle attività che ha portato alla chiusura definitiva. Non si tratta solo di sicurezza o di normative nazionali ma di volontà politica e aziendale.
Ancora, cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i commercianti che hanno accolto e sostenuto la raccolta firme e tutti coloro che hanno posto volontariamente e consapevolmente la propria firma per la richiesta di un servizio essenziale a donne, bambini e all’ intera cittadinanza.
La nostra battaglia continuerà e non ci arrenderemo fino a quando le nostre richieste non verranno accolte.
Comitato in difesa dell’ospedale di Susa