di STEFANIA BATZELLA (Consigliera regionale 5 stelle)
SUSA – Questa mattina ho effettuato un sopralluogo presso l’ospedale di Susa in seguito all’attivazione da oggi del nuovo ambulatorio pediatrico, parte del progetto PAPT (Percorso Assistenziale Pediatra Territoriale), presso il day service materno infantile dell’ospedale di Susa (TO).
Un servizio limitato solo al sabato ed ai giorni prefestivi, appena 4 ore dalle 8 alle 12 il cui costo a carico dell’ASL ammonta a 100 euro all’ora. Facendo due rapidi calcoli circa 20 mila euro annui per un servizio che non è stato minimamente pubblicizzato tra la popolazione segusina e tra gli stessi dipendenti dell’ospedale. Come se non bastasse per accedere al day service infantile dell’ospedale è necessaria la prescrizione medica ed il pagamento ticket mentre per questo servizio è previsto l’accesso diretto senza alcun costo.
Per quale motivo l’ASL paga un pediatra esterno quando all’interno del day service sono disponibili due pediatri peraltro dipendenti della stessa ASL? La dirigenza continua a sperperare soldi pubblici per servizi troppo limitati quando le vere esigenze del territorio riguardano la riattivazione del trasporto materno infantile (la cui convenzione è scaduta il 31 maggio) e l’introduzione di un servizio di emergenza – urgenza attivo 24 ore su 24. Occorre infatti ripristinare figure specialistiche (pediatra, ostetrica e ginecologo) in Pronto soccorso come richiesto da una petizione popolare che ha raccolto 10 mila firme sul territorio e sollecitato da una mozione a 5 Stelle (prima firmataria Stefania Batzella) già presentata in Consiglio regionale.