OSPEDALE DI SUSA, NIENTE RADIOGRAFIE: “TUTTI I FERITI DEVONO ANDARE A RIVOLI O IN SALA TAC”

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Ospedale di Susa: lo strumento portatile messo a disposizione dall’Asl per radiologia non è sufficiente

SUSA – “Come sindacato Nursind siamo soddisfatti della rapida replica dell’AslTo3 – dichiara Giovanni Marino – ma siamo qui a segnalare che il disservizio continua ancora, ad oggi si è corso semplicemente ai ripari mettendo una pezza. La soluzione dell’ASL è stata quella di mettere uno strumento portatile, ed oggi ne è stato portato un altro, gli stessi tecnici di radiologia ci dicono di avere molte difficoltà logistiche con questi strumenti sia per gli esami che per la refertazione”.
“Non possono eseguire le radiografie al bacino, all’addome e alla colonna vertebrale – continua il dirigente sindacale – come possiamo garantire efficienza e velocità verso il paziente? Tutti i traumi devono essere trasportati all’ospedale di Rivoli o in sala Tac, anche se non sarebbe necessaria. Il tutto aumenta tempi, lavori per le pratiche di trasferimento, personale e mezzi. Immaginate il disagio che si sta creando per tutti gli operatori e per i pazienti oltre al dispendio di risorse finanziarie. Inoltre i pazienti andranno a soppesare ancor più il peso sull’ospedale di Rivoli già colmo di accessi! Va ricordato inoltre che siamo in piena stagione sciistica e che Susa è il primo approdo per ogni trauma sulle piste. La soluzione deve essere immediata e funzionale gli operatori sono all’estremo delle loro forze. È questa la soluzione? Siamo realmente sicuri che l’ASL abbia adottato tutti i giusti accorgimenti?”.

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10 COMMENTI

  1. Siamo proprio alla frutta… tempistica media per essere visitati al pronto soccorso, anche con possibili patologie gravi, 5 ore… perchè prima devono passare gli sciatori del fuori pista e altri che si fanno male in maniera più o meno fantasiosa, e non parlo ovviamente di infortuni sul lavoro che sono gravi, ma di persone che corrono in ospedale per distorsioni e similari dopo essersele provocate per andare sulla neve o ghiaccio in maniera imprudente, mentre intanto la persona anziana con problemi seri viene lasciata lì, in una lunga attesa, anche perchè il personale è purtroppo molto ridotto. Ora ci manca pure che non possano più fare le radiografie e vediamo quante persone purtroppo moriranno senza avere avuto una diagnosi… si parla tanto dei disservizi della sanità al sud, per carità sono reali, ma qui al nord, siamo sicuri che le cose vadano meglio? Per restare in tema con un vecchio film, purtroppo, non ci resta che piangere.

    • Il triage, ovvero l’assegnazione del colore, è indipendente dal motivo per cui ti sei fatto male. Passa prima chi è più grave. Per cui non diciamo sciocchezze senza senso.

      • Non funziona proprio così…ho accompagnato più volte persone anziane,sia parenti che amici, e non solo a Susa ma anche in altri ospedali… triste a dirsi, puoi avere da dolori lancinanti al ventre con possibilità di conseguenze anche gravi a pressione sanguigna alle stelle a rischio di ictus, ma il ragazzino che ha fatto lo scemo sulla neve e si è fatto la bua al piedino o al braccino passa prima…pare che, dal covid in poi, la vita di una persona avanti con gli anni valga ben poco, e nella quasi totalità dei casi ritornano a casa con diagnosi sommarie senza manco fare un esame del sangue,c’è ribadisco, accade anche a Torino. Al tempo stesso capisco che sono sotto organico, ma a rischiare la pelle sono comunque i pazienti. Ora pure senza radiografie, ci mancava, sono situazioni penose per chi lavora ma soprattutto per chi sta male e soffre.

        • Non dire cazzate. Il triage, ovvero l’assegnazione del colore, è indipendente dal motivo per cui ti sei fatto male. Passa prima chi è più grave. Per cui non diciamo sciocchezze senza senso.

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