Raccolte 10 mila firme per attivare un pronto soccorso ostetrico, ginecologico e pediatrico presso l’ospedale di Susa. E’ il risultato della petizione lanciata dal Comitato cittadino in difesa dell’ospedale di Susa (TO), composto in gran parte da donne e madri, con l’obiettivo di ripristinare presso il Pronto soccorso figure specialistiche quali pediatra, ginecologo ed ostetrica.
Infatti in seguito alla soppressione del Punto nascite e dei servizi connessi di emergenza, avvenuta il 30 novembre 2015 e determinata dalla DGR 1-600, il territorio della Valle di Susa (montano e di area disagiata) risulta sguarnito di un servizio essenziale per la popolazione femminile e infantile. Questa situazione provoca tutt’oggi grossi disagi per l’intera cittadinanza ed in particolare per i residenti nell’alta valle costretti a percorrere fino ad 80 km per raggiungere l’ospedale più vicino che si trova a Rivoli (TO).
Il Comitato, soddisfatto per l’ampia adesione, desidera ringraziare i commercianti che hanno offerto la propria disponibilità a raccogliere le adesione ed ogni cittadino che ha firmato per vedersi riconosciuto un diritto sancito dalla Costituzione italiana.
La petizione sarà consegnata ufficialmente da una delegazione del Comitato insieme alla prima firmataria Manuela Cuccorillo e alla Consigliera regionale Stefania Batzella. L’appuntamento è pervenerdì 13 maggio, alle ore 15.30, presso l’ufficio giuridico della Regione Piemonte in via Arsenale 14 a Torino (TO). In questa occasione il Comitato chiederà inoltre di essere audito dalla Commissione regionale Sanità.
Al Consiglio regionale, ed in particolare all’assessore Saitta, chiediamo che le nostre richieste, condivise da 10 mila persone, vengano prese in considerazione. I cittadini della Valle di Susa non devono essere discriminati. Pur risiedendo in un territorio di area disagiata e pagando regolarmente tasse e contributi si vedono però privati di servizi essenziali.
Il Comitato cittadino in difesa dell’Ospedale di Susa