Una manifestazione popolare per difendere l’ospedale di Susa dalla chiusura del punto nascite, decisione voluta dalla giunta regionale guidata da Chiamparino, e che molto probabilmente sarà ufficializzata domani con l’approvazione della delibera regionale sul piano sanitario. L’iniziativa si terrà proprio a Susa, DOMENICA 23 NOVEMBRE, alle ore 10.30, in Piazza d’Armi, di fronte all’ospedale. La manifestazione è organizzata dal comitato delle donne “Noi abbiamo partorito a Susa”: “Chi governa ha deciso di tagliare la nostra sanità – spiegano i promotori – a Susa non si nascerà più, e il pronto soccorso sarà declassato. Teniamoci stretto il nostro ospedale”.
SINDACI DELL’UNIONE MONTANA, SVEGLIATEVI: L’APPELLO DI MONICA GAGLIARDI
Intanto, notando una certa disattenzione al tema da parte dei sindaci e dei Comuni della Valle, la consigliera comunale di Giaglione, Monica Gagliardi, ha invitato l’Unione Montana Alta Val Susa ad attivarsi tramite una lettera ufficiale:
“Dove andranno a partorire le donne che risiedono nei comuni dell’Unione Montana? A Rivoli o Briancon? Giusto per parlare di pari opportunità …E la difesa dell’ospedale , dei suoi lavoratori e della qualità del loro lavoro dov’è?
Sarà potenziato il reparto ortopedia e radiologia in funzione dei cantieri che si vogliono aprire e per i soliti sciatori che portano turismo e denaro nei nostri territori?
Si è nell’ottica di aprire un punto nascite pubblico ad Oulx , ad esempio?
A queste domande so che difficilmente ci sarà una risposta concreta da parte della Giunta dell’Unione o del Consiglio stesso…Ma non è possibile parlare di gestione dei servizi (in forma associata) per il bene della popolazione e poi trovarsi in questa condizione! E meno male che è dal ’75 che si ci batte per l’ospedale!”
“Le donne che vogliono partorire a Susa, sono sovente invogliate ad andare in altri ospedali sia da personale all’interno della struttura e dalla chiara sfiducia che ormai aleggia nella popolazione. Cosa ha intenzione di fare la nostra Unione: stare a guardare? Pensare a strutture private convenzionate con lo stato per sopperire a questo servizio che spetta di diritto alle cittadine e ai cittadini ? Questa non è una battaglia ideologica, come qualcuno ama definire la presa di coscienza dei valligiani nei confronti dei problemi che affliggono purtroppo i nostri territori, ma un esercizio di solidarietà e civiltà , trasversale alle appartenenze politiche, alle direttive di partito perchè un bambino-a che nasce e la sua mamma che può partorire in sicurezza sono diritti fondamentali, di cui noi siamo ancora dei privilegiati qui in Italia”.
“Cosa ha intenzione, dunque , di fare l’UMAVS per arginare questa tendenza a far chiudere le strutture sanitarie pubbliche, ora pensate come aziende private che devono rendere, fare profitto, a scapito della tutela della salute, diritto sancito nell’art. 32 della Costituzione Italiana?
Come donna sono indignata , come consigliera sono amareggiata da tutto questo assordante silenzio.
Ci sono momenti come questo dove è evidente il distacco dell’istituzione comunale e sovracomunale dai problemi della gente, problemi che non siano limitati al rifacimento delle strade , alle tasse da ridurre, al servizio mensa scolastica…
I cittadini talvolta si sentono attivi e coraggiosi se in primis gli amministratori danno il buon esempio e ci mettono la faccia , di fatto schierandosi dalla parte giusta, dalla loro parte”.
Cosa risponderanno i sindaci?