OULX, UN SUCCESSO L’APERICENA MULTITECNICO DEL DES AMBROIS

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di SILVIA GALLIZIO

OULX – Pienone all’apericena multietnico del Des Ambrois, presso i locali dell’Istituto Salesiano venerdì 26 febbraio, organizzato nell’ambito del progetto di educazione alla cooperazione e sviluppo sostenibile dal titolo “Un solo mondo un solo futuro” a cui lavorano le classi seconde della scuola media di Oulx.

Riso alla cantonese, koshary (realizzato sotto la supervisione degli alunni egiziani iscritti al Des Ambrois), pasteis de carne brasiliano, cous cous marocchino, gratin daufinois, yogurt greco con miele, crepes moldave e banane fritte togolesi, chai  e karkadè.

Speziato ed esotico cibo per il corpo, abilmente reinterpretato dalla cucina del M.A.S.C.I, preceduto dal prezioso e sapido cibo per la mente e per il cuore, già servito fin dal mattino nel convegno “Conosciamoci a tavola” che ha impegnato gli alunni nell’ascolto degli interventi di Anna  Cirillo e dei suoi volontari di Tengo al Togo, dei rappresentanti di L.V.I.A., CARITAS locale, G.A.S, dalle riflessioni della cooperativa Il ponte per il commercio equo-solidale, a partire dalla grande domanda “Come nutrire il pianeta?”

Un piatto è condivisione affettiva di un’esperienza sensoriale con i commensali e con coloro che hanno cucinato, rispondendo ad una nostra esigenza primaria e reinterpretando in modo individuale, libero e creativo quel piatto e quella tradizione.

Come ogni opera d’arte, questo atto creativo deve essere fruito e chi assaggia dimostra apertura, desiderio di mettersi in gioco, di inglobare altro, di conoscere e conoscersi, mettendo da parte pregiudizi.

Conoscersi a tavola, il nostro progetto, all’interno del più ampio Un solo mondo un solo futuro, è un riflessivo reciproco, conoscersi l’un l’altro certamente, ma anche riflessivo proprio, conoscere sé stessi. È offrirsi ad una triplice prospettiva, quella del presente di condivisione, del passato individuale e collettivo, ma anche e soprattutto, ad una prospettiva che guarda al futuro.

Un piatto necessariamente ci pone di fronte alle problematiche relative alla disponibilità di cibo, allo sradicamento della fame, alla sostenibilità ambientale, allo spreco.

La riflessione su ciò che abbiamo nel piatto ci deve far diventare più consapevoli di quanto le nostre scelte relativamente ai consumi debbano e possano influire a livello globale.

 

Il nostro menu ha previsto piatti tipici dei vari continenti nelle tre prospettive.

La misura del successo dell’evento è la generosità dei fondi raccolti che saranno devoluti all’associazione Tengo al Togo, è l’attenta partecipazione delle famiglie, è l’entusiasmo degli alunni, autentici attori della serata, il cui impegno ha ripagato di ogni fatica.

Come ha sottolineato il Dirigente Scolastico Pietro Ainardi, citando Goethe, non si impara se non ciò che si ama.

“Dulcis in fundo” abbiamo servito una scuola buona, buona per le azioni, buona per il palato.

 

Se è vero che noi siamo quello che mangiamo, dopo questa esperienza di degustazione saremo diversi,  diversi e migliorati… con gusto.

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